Per parlare di una persona che ama stare al sole spesso diciamo "prende il sole come una lucertola", vi siete mai chiesti perché? Le lucertole prendono davvero il sole, ma non lo fanno come noi per abbronzarsi ed ottenere un colorito più attraente, lo fanno, in un certo senso, per caricarsi. E non sono gli unici animali a farlo, anzi, la maggior parte degli organismi viventi è “a sangue freddo”.
Questi animali sono definiti ectotermi, dal greco ektos “fuori” e thermos “calore”: ciò significa che la loro temperatura corporea dipende dall'ambiente esterno. Questo sistema di termoregolazione è ampiamente diffuso in tutto il regno animale: appartengono a questa categoria tutti gli invertebrati, i pesci, gli anfibi, i rettili e si ipotizzava che persino i dinosauri rientrassero in questa categoria.
Per poter controllare ed aumentare la propria temperatura corporea, questi animali devono necessariamente passare diverse ore al sole e a seconda della specie o dell’ambiente in cui vivono mettono in atto diversi comportamenti. Il più famoso è certamente il “basking” dei rettili, in particolare di serpenti e lucertole, che avviene nelle prime ore del giorno quando questi animali si crogiolano letteralmente al sole, sfruttando magari anche delle rocce scure che assorbono maggiormente il calore.
Tra i pesci è noto il comportamento del misterioso pesce luna che spesso sale in superficie per mettersi sul fianco a prendere il sole, specie che in inglese è chiamata appunto sunfish o pesce sole per via di questa sua abitudine. Altri pesci, invece, nuotano in profondità in funzione della temperatura dell'acqua; oppure ancora gli animali del deserto sfruttano l'ambiente in cui abitano, traendo calore dalla sabbia arroventata durante la giornata.
Quelli che forse hanno l'adattamento più particolare sono, però, gli insetti volatori come ad esempio coleotteri, falene ed api, che riscaldando i muscoli vibrando le ali a grande velocità, riscaldando in pochi minuti il proprio torace grazie all' attività dei muscoli del volo e lasciando l’addome e la testa più freddi per evitare uno shock termico.
Questo tipo di termoregolazione ha innumerevoli vantaggi, primo tra tutti il risparmio di energie: in presenza di temperature ottimali gli animali ectotermi riescono a far funzionare bene il proprio metabolismo senza dover sprecare energie per mantenere una certa temperatura e, allo stesso modo, avendo il metabolismo un po’ più lento riescono a sopportare facilmente periodi di scarsità di cibo o addirittura di digiuno totale. È come se la loro vita per questi animali scorresse più lentamente e infatti alcune specie ectoterme, come le tartarughe o i coccodrilli, possono vivere davvero a lungo e raggiungere in alcuni casi rispettivamente i 70 e i 150 anni di età.
Sebbene longevi e resistenti, gli animali ectotermi soffrono molto gli sbalzi di temperatura: sono incapaci di vivere in ambienti troppo freddi, come i poli o le zone ghiacciate, e devono sfruttare bene i picchi di energia perché hanno minore prestanza fisica, soprattutto in termini di resistenza.
Noi, invece, insieme agli altri mammiferi e agli uccelli apparteniamo alla categoria degli omeotermi, dal greco homoios “simile” e thermos sempre “calore”. Siamo infatti in grado di mantenere costante la nostra temperatura corporea, bruciando parte delle calorie che ingeriamo proprio in questo processo. In alcuni casi i mammiferi hanno evoluto anche dei meccanismi per disperdere il calore in eccesso, come gli elefanti africani che sventolano le loro grandi orecchie ricche di capillari per raffreddare il sangue o noi umani che sudiamo per percepire una sensazione di fresco sulla pelle e raffreddare organi importanti come il cervello. Gli animali che, invece, abitano le zone fredde e polari tendono ad avere una forma più sferica possibile e ridurre il volume delle loro appendici per disperdere meno calore possibile, come gli orsi con le loro orecchie piccole e tonde.
Un animale omeotermo, però, non è necessariamente endotermo, ovvero un animale in grado di mantenere la temperatura corporea non è necessariamente “a sangue caldo". Questo, secondo gli scienziati, è il caso dei dinosauri: gli uccelli moderni, che sono gli unici discendenti di questo gruppo, mantengono una temperatura corporea fissa e verosimilmente erano in grado di farlo anche alcuni dinosauri piumati. Non possiamo sapere con certezza se tutti i dinosauri avessero questa capacità ma quello che sappiamo è che se un animale supera una certa taglia avrà lo stesso risultato di termoregolazione indipendentemente dal fatto che sia a sangue caldo o freddo: man mano che un animale diventa più grande il suo rapporto volume/superficie cambia perché il volume del corpo aumenta al cubo mentre la superficie attraverso cui disperdere il calore aumenta solo al quadrato, quindi questi animali anche se ectotermi riescono a trattenere sufficiente calore da avere un tasso metabolico paragonabile a quello degli animali omeotermi.
Il fenomeno della cosiddetta omeotermia passiva o gigantotermia è tipico di alcuni grandi animali a sangue freddo e tra le specie attualmente viventi che hanno questa caratteristica ci sono lo squalo bianco e la tartaruga liuto e probabilmente era sfruttato dalla maggior parte dei dinosauri e degli antichi rettili marini.