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4 Agosto 2024
14:00

Perché non possiamo fare a meno degli squali: quelli più grandi e pericolosi sono anche i più preziosi

Gli squali sono da sempre considerati predatori spaventosi, eppure sono fondamentali per gli ecosistemi marini. E le specie più grandi, come lo squalo bianco e il tigre, lo sono ancora di più.

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Gli squali sono da sempre considerati animali spaventosi, poco più che fredde macchine predatrici. Tuttavia, uno studio recente pubblicato sulla prestigiosa rivista Science mette in luce un aspetto fondamentale e ancora troppo sottovalutato: non possiamo fare a meno di questi predatori. La loro tutela deve infatti andare ben oltre la protezione delle specie, dando priorità anche ai fondamentali ruoli ecologici che questi animali svolgono. Gli squali più grandi, come i famigerati squali bianco e tigre, sono essenziali per la salute degli oceani, ma sono anche quelli più minacciati dalle attività umane.

Gli squali più grandi giocano un ruolo sproporzionato nel mantenere l'armonia e il funzionamento degli ecosistemi marini. Attraverso le loro abitudini alimentari, aiutano per esempio a controllare le popolazioni di prede che, se lasciate indisturbate, potrebbero consumare eccessivamente alghe vegetazione marina, essenziale per la salute degli oceani. In alcuni casi, persino la semplice presenza di questi temuti giganti del mare è sufficiente a spaventare e ad allontanare le prede, impedendo loro di sovrasfruttare le risorse marine.

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Ma gli squali non si limitano solo a controllare "dall'alto verso il basso" le piramidi trofiche. La diversità nel numero di specie è necessaria anche per mantenere gli equilibri ecologici che vengono regolati "dal basso verso l'alto". Questo significa che più specie diverse di squali ci sono in un ambiente, più l'ecosistema è in salute e produttivo. Tuttavia, il prezioso contributo di questi pesci per mantenere in salute degli oceani è minacciato da tanti fattori, come la pesca eccessiva, i cambiamenti climatici, la perdita di habitat e altre attività umane.

Lo studio condotto dalla Florida International University (FIU) evidenzia inoltre come anche la dimensione degli squali debba essere un fattore chiave. Michale Heithaus, autore principale dello studio, ha sottolineato: «Gli squali svolgono molti ruoli diversi negli ecosistemi e alcuni di questi sono davvero importanti. Dobbiamo mantenere sia la diversità di specie, che le dimensioni degli individui. Ciò significa anche ricostruire le popolazioni gravemente danneggiate e capire come gli squali funzioneranno negli oceani che stanno cambiando a causa dello sfruttamento umano e dei cambiamenti climatici».

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Heithaus ha dedicato la sua intera carriera allo studio del ruolo ecologico degli squali, con oltre vent'anni di studi nella famosa Shark Bay, in Australia. Qui, dove regnano i grandi squali bianchi, ha documentato come questi predatori siano fondamentali ne controllare dall'alto verso il basso le catene alimentari e tutte le specie al di sotto di questi predatori apicali, mantenendo così le popolazioni di prede sotto controllo e prevenendo il sovrasfruttamento delle risorse vegetali marine su cui poggiano le fondamenta interi ecossitemi.

Il coautore Simon Dedman ha invece chiarito: «Non stiamo solo dicendo che i grandi squali siano importanti. C'è molto di più che gli squali di ogni specie e dimensione stanno facendo per plasmare interi ecosistemi. Ma sappiamo che i grandi squali di alcune particolari specie stanno giocando un ruolo ancora più importante per la salute degli oceani e necessitano di una protezione migliore. È tempo di avviare una discussione su tutto ciò che gli squali stanno facendo per mantenere la salute degli oceani, così da poter dare priorità agli sforzi di conservazione e avere il maggiore impatto positivo».

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Le popolazioni di squali oceanici in tutto il mondo sono infatti diminuite del 71% negli ultimi 50 anni e le cinque principali specie di squali che vivono tra le barriere corallini hanno subito un calo del 63%. Questa riduzione drastica rende la tutela e il ripristino di questi predatori una questione prioritaria, soprattutto in un contesto di stravolgimenti climatici e crescita dell'industria della cosiddetta "blue economy", ovvero lo sfruttamento delle risorse marine attraverso la conservazione e le rigenerazione degli oceani.

Ma per proteggere i nostri oceani, è necessario proteggere gli squali. E questo richiede politiche nazionali e internazionali che mirino a ricostruire le popolazioni e a ripristinare i ruoli funzionali svolti da questi animali sia in termini di specie che di dimensioni, con i grandi bianchi e tigre più preziosi che mai. Heithaus conclude dicendo: «Se vogliamo oceani sani, abbiamo bisogno di popolazioni di squali sane». È il momento di riconoscere quindi una volta per tutte l'importanza degli squali e di agire per garantire che possano continuare a svolgere i loro vitali ruoli ecologici, anche per le nostre vite.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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