Giganti, pesantissimi, dalle forme sorprendenti e misteriose: pochi animali catturano la nostra fantasia fin dalla prima infanzia più dei maestosi dinosauri. Sono uno degli esempi più evidenti delle bellezze che l'Evoluzione può offrire e di quanto la vita possa essere stata diversa nel corso della storia della Terra. Tanti sono gli interrogativi che ancora arrovellano esperti ed appassionati circa la loro esistenza e la loro scomparsa e tante sono le incomprensioni ed i miti da sfatare a riguardo.
Molti ad esempio non sanno che i dinosauri non sono gli unici animali di grandi dimensioni esistiti e che anzi, paradossalmente, l'animale più grande conosciuto mai esistito si aggira ancora sul nostro pianeta. Scopriamo insieme perché non esistono più (apparentemente) animali grandi come i dinosauri.
Le ipotesi
I dinosauri sono un gruppo di rettili apparsi durante l'era mesozoica, circa 230 milioni di anni fa. Divennero la fauna dominante del pianeta nel periodo Giurassico, colonizzando gran parte delle terre emerse e diversificandosi in tantissime specie. Contrariamente a quanto si pensa, solo una parte di questo gruppo di animali scomparve nella tremenda e famosissima estinzione di massa di 65 milioni di anni fa, quando un'asteroide si abbatté sulla penisola dello Yucatan in centro America, portando a disastrose conseguenze ed al collasso degli ecosistemi per migliaia di anni. Alcuni loro discendenti, gli uccelli, sono diventati uno dei gruppi di maggior successo sul nostro pianeta.
Non tutti i dinosauri erano di grandi dimensioni, sebbene molti di essi potevano raggiungere lunghezze notevoli. Delle mille specie di dinosauri non aviani finora scoperte, alcuni potevano presentare dimensioni estremamente ridotte, anche al di sotto di un metro.
Per anni dopo la sua scoperta avvenuta nel 1850, Compsognathus longipes è stato considerato il più piccolo dinosauro mai esistito, misurando circa 60 centimetri. Tuttavia negli anni sono stati ritrovati dinosauri ancora più piccoli, come Wannanosaurus, Caenagnathasia, Microraptor e Parvicursor, lungo meno di 40 centimetri ed avente un femore di appena 5 centimetri! Anche i velociraptor, protagonisti della saga Jurassic Park, non erano i grossi killer cinematografici che conosciamo, essendo delle dimensioni di un tacchino.
Il più grande dinosauro conosciuto si chiama Argentinosaurus. Non ne abbiamo ritrovato purtroppo uno scheletro completo, ma dai fossili rinvenuti e grazie a studi comparativi sembra che questo mastodontico erbivoro potesse raggiungere i quaranta metri di lunghezza e superare le cento tonnellate di peso, rendendolo l'animale terrestre più grande conosciuto finora! Sì, terrestre, perché se invece consideriamo tutti gli animali, anche quelli marini, lo scettro dell'animale più grande in termini di massa corporea va sorprendentemente ad un animale tuttora presente sul nostro pianeta, la balenottera azzurra e le sue duecento tonnellate. Altri grandi dinosauri degni di nota sono Diplodocus hallorum (lungo 33,5 metri) e Supersaurus (lungo 33 metri), mentre il dinosauro carnivoro più grande conosciuto è Spinosaurus, lungo "appena" 15 metri.
Sono state proposte varie spiegazioni per comprendere i vantaggi di taglie così imponenti, come la protezione dai predatori o una riduzione del consumo energetico. Quelle più accreditate riguardano i vantaggi metabolici: dimensioni maggiori permettono una digestione migliore del cibo ed un miglior mantenimento passivo delle temperature corporee (gigantotermia).
Perché una volta gli animali erano più grandi?
Agli occhi di ogni paleontologo, la diminuzione delle taglie corporee medie della fauna mondiale in seguito alla scomparsa dei dinosauri è un fatto innegabile. Nell'era Cenozoica, l'età dei mammiferi, la massa media degli animali è stata stimata intorno ai 5 kg, mentre nel mesozoico era di 1-10 tonnellate. Perfino Paraceratherium, un rinoceronte di sette metri e mezzo per venti tonnellate, il più grande mammifero terrestre, era piccolino rispetto ai rettili antichi. Ciò può essere in parte spiegato dalle differenze metaboliche di animali a sangue caldo come i mammiferi e gli uccelli attuali, in cui taglie troppo grandi potrebbero dare difficoltà nella dispersione del calore.
Nelle ultime migliaia di anni, inoltre, un evento cruciale per la storia della Terra ha complicato le cose. La comparsa e successiva diffusione di Homo sapiens ha segnato la fine di molte specie di mammiferi, uccelli e rettili cenozoici di grosse dimensioni. Studiando l'espansione della nostra specie nei vari continenti si può osservare come l'arrivo dell'uomo coincida sempre con importanti estinzioni locali, in particolare delle specie più grandi, prede ambite dai nostri antenati e dai lunghi cicli vitali.
E gli invertebrati invece? Sono mai esistiti invertebrati giganti? Ogni organismo ha delle limitazioni morfologiche dipendenti dalla propria fisiologia. Attualmente ad esempio, gli insetti sono limitati a dimensioni microscopiche per problemi legati alle difficoltà nel diffondere l'ossigeno a tutte le cellule del corpo, non avendo un apparato circolatorio efficiente come il nostro. Trecento milioni di anni fa, in un periodo della Terra chiamato Carbonifero, però, grazie alle maggiori quantità di ossigeno nell'atmosfera esistevano insetti grandi anche un metro di lunghezza!