Perché le velenose e colorate rane sudamericane ballano il tip-tap?

Le velenose rane freccia sudamericane picchettano velocemente il terreno con le dita delle zampe posteriori quando cacciano. Un comportamento curioso e misterioso che forse è stato finalmente spiegato.

29 Maggio 2024
11:52
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Nel cuore delle umide foreste sudamericane vivono delle piccole rane vivacemente colorate, famose per essere in grado di produrre dalla pelle alcune delle sostanze tossiche più potenti del regno animale. Sono talmente velenose che vengono persino usate per avvelenare frecce e dardi di cerbottane.

Questi piccoli anfibi, conosciuti anche rane freccia o rane del dardo, attirano da sempre molta attenzione anche per un altro insolito e apparentemente inspiegabile comportamento che ricorda la danza tip-tap.

Quando infatti sono a caccia o stanno per mangiare piccolissimi invertebrati, "picchiettano" velocemente le dita delle zampe posteriori a terra, un comportamento noto da tempo anche tra gli appassionati di anfibi, ma che rimane ancora oggi avvolto nel mistero. Tuttavia, un recente studio pubblicato sulla rivista Ethology ha finalmente svelato alcuni dei segreti dietro questa danza intrigante, suggerendo che il "ticchettio" possa servire a spaventare e a far muovere le prede per catturarle più facilmente.

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Una coppia di ricercatori ha filmato e studiato quando, come e in risposta a quali stimoli, le rana appartenenti alla specie Dendrobates tinctorius eseguono la loro curiosa danza. Per prima cosa, hanno confermato che gli anfibi picchiettano le dita a terra solo quando mangiano. Ma ciò che rende tutto ancora più sorprendente è la velocità con cui queste rane riescono a muovere le dita. In alcuni casi, sono arrivate anche all'assurda velocità di 500 picchiettii al minuto.

Inoltre, sembra che la velocità aumenti quando le rane si trovano davanti grandi quantità di larve, moscerini e altre piccole prede, quasi come se fosse una risposta eccitatoria simile allo scodinzolio del cane. Hanno provato quindi a vedere se la danza aumentava o diminuiva di intensità quando le rane non potevano mangiare le prede chiuse all'interno di una piastrina di Petri, anche se potevano vederle. In media, le rane picchiettavano 50 volte al minuto quando non potevano raggiungere il cibo, mentre arrivavano a 166 tocchi al minuto quando i moscerini erano liberi e potevano essere mangiati.

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L'ipotesi della frenesia alimentare è stata quindi scartata e ricercatori hanno ipotizzato che il picchiettio potesse essere una sorta di segnalazione usata per spaventare o distrarre le prede. Per scoprirlo, le hanno allora posizionate su quattro superfici diverse: terra, foglie, gel e vetro. Hanno così scoperto che il tasso di picchiettio variava a seconda della superficie, con le foglie che registravano il picco più alto di 255 tocchi al minuto e il vetro quello più basso, con appena 64 tocchi al minuto.

Sebbene le rane abbiano comunque mangiato su ogni superficie, è stato molto interessante scoprire che modificavano il loro comportamento in base al substrato su cui si trovavano. Un ulteriore aspetto curioso, è che le rane "ballavano" di più quando erano insieme ad altri conspecifici. Nel complesso, questi risultati confermano innanzitutto che il picchiettio è evidentemente molto importante durante l'alimentazione, ma che può variare di intensità in base al contesto sociale e al tipo di superficie su cui si trovano gli anfibi.

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Secondo gli autori, i rapidissimi tocchi sul terreno con le dita delle zampe posteriori, potrebbero quindi servire soprattutto a spaventare le prede e a farle muovere. In questo modo, per le piccole rane diventa molto più facile vederle (gli anfibi non possiedono proprio una vista da falco) e riuscire catturarne molte di più. Restano però da capire ancora molti altri aspetti di questa curiosa danza, come per esempio il perché le rane picchiettano di più quando ci sono altri conspecifici nei paraggi.

Lo fanno perché aumenta la competizione per le prede? Oppure c'è qualche altro significato di tipo sociale o legato alla comunicazione dietro? Al momento non lo sappiamo e solo ulteriori studi (che gli autori promettono che arriveranno) potranno rispondere a questa e ad altre domande. In ogni caso, dietro a quello che potrebbe sembrare un semplice e buffo balletto di tip-tap, si nasconde un comportamento estremamente complesso e sofisticato che continua ad affascinare e a stimolare la curiosità scientifica.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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