Secondo Stanley Coren, professore di Psicologia alla University of British Columbia, la maggior parte degli esseri umani attribuisce a priori il genere femminile ai gatti e quello maschile ai cani. Nello specifico, sembra che questo pregiudizio si riscontri più di frequente in relazione a questi ultimi: se per i gatti, infatti, la situazione è piuttosto bilanciata, sono in particolare i cani ad essere maggiormente identificati come di sesso maschile, anche quando non è così.
Il dottor Coren ha notato che il suo nipotino si riferiva spesso al famoso cane della televisione Lessie usando i pronomi maschili, nonostante si tratti di un personaggio femminile. Lo studioso, ha così deciso di analizzare 274 libri per bambini e ha scoperto che l’86% dei cani era rappresentato come di sesso maschile, mentre solo l’11% di sesso femminile (per quanto riguarda il restante 3% dei personaggi non era specificato il genere). Nonostante non si tratti di una ricerca vera e propria, basandoci su queste osservazioni informali potremmo affermare l’esistenza di un bias che conduce gli scrittori di libri per bambini a raffigurare più di frequente i cani come personaggi di sesso maschile.
Cosa sono stereotipi e pregiudizi?
Il pregiudizio è un giudizio formulato a priori su un gruppo e i suoi membri. Si tratta di atteggiamenti spesso sostenuti e alimentati dagli stereotipi, ovvero credenze che permettono di estendere le caratteristiche di una o più persone ad un’intera categoria, senza nessuna distinzione e, quindi, trascurando le differenze individuali.
In particolare, gli stereotipi di genere sono credenze rispetto a ruoli, caratteristiche, professioni, aspetto fisico e attività che contraddistinguono l’appartenenza ad un genere. Tali credenze sono spesso influenzate dal sistema culturale di riferimento e sono socialmente apprese, condivise e trasmesse. Gli stereotipi possono essere più o meno veri, positivi e negativi ma, in ogni caso, spesso sono resistenti alle nuove informazioni, vale a dire, cioè, che sono piuttosto difficili da modificare. Potremmo definirli anche rappresentazioni mentali generalizzate che contribuiscono ad una visione semplicistica della realtà. La nostra mente, infatti, non di rado utilizza scorciatoie al fine di risparmiare tempo energia e questo non deve essere per forza visto come qualcosa di negativo. Tuttavia, gli stereotipi spesso influiscono negativamente sulle modalità attraverso cui percepiamo e ci relazioniamo alle persone intorno a noi. Non è raro, infatti, che stereotipi e pregiudizi promuovano comportamenti discriminatori perpetrati nei confronti di determinate categorie.
Perché i cani sono rappresentati più spesso come maschi?
Secondo alcuni studi il modo in cui sono rappresentati i protagonisti dei libri per bambini può fornirci molte informazioni utili su pregiudizi e stereotipi (Taylor, Frank, 2009) specialmente quelli relativi al genere (Berry, Taylor & Wilkins, Julia, 2017). A questi personaggi, infatti, sono attribuite tutta una serie di caratteristiche come età, sesso, nazionalità etc., oltre ad una specifica personalità. Di conseguenza, le protagoniste femminili di questi racconti potrebbero essere descritte attraverso qualità che troviamo comunemente associate alle donne e lo stesso varrebbe per gli uomini, poiché mentre scrivono gli autori potrebbero essere (inconsapevolmente o meno) guidati dagli stereotipi di genere. Forse il cane, spesso rappresentato come affidabile, fedele, sicuro di sé, coraggioso, forte rispecchia caratteristiche più frequentemente associate agli uomini e questo fornirebbe una spiegazione alle osservazioni di Coren. Sarebbe interessante, inoltre, spingere la ricerca un po’ in più in là ed analizzare le qualità possedute dai cani maschi e da quelli di sesso femminile in tali racconti al fine di comprendere se questi personaggi sono stati concepiti in un’ottica tradizionalista legata ai ruoli di genere.
Bibliografia
Berry, Taylor & Wilkins, Julia, (2017). The Gendered Portrayal of Inanimate Characters in Children's Books. Journal of Children's Literature, 43 (2), 4-15.
Taylor, Frank (2009). Content Analysis and Gender Stereotypes in Children's Books. Sociological Viewpoints; Coatesville. 25 (Fall), 5-22.
Myers D., Twenge J., Marta E., Pozzi M. (1983). Psicologia Sociale.
Sitografia