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29 Agosto 2024
10:27

Perché il tuo gatto cerca altro cibo anche se ha la ciotola piena

Curiosità, noia, richiesta di cibo più appetitoso: questi sono solo alcuni dei motivi più frequenti per cui un gatto chiede cibo anche se la sua ciotola è piena.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Alcuni gatti chiedono cibo anche se la loro ciotola è piena. Sembrano inspiegabilmente più interessati al fatto che gli si riempia la ciotola, piuttosto che al contenuto stesso. Sono quei gatti che, pur non avendola svuotata completamente, iniziano a mettere in scena tutta una serie di comportamenti (dal miagolare al questuare strofinandosi contro le gambe e gli oggetti di casa) per convincere il petmate a rabboccare il contenitore.

Di per sé non si tratta di richieste preoccupanti, a meno che non rendano la gestione dei pasti particolarmente difficoltosa o stressante e che non siano accompagnate da altre alterazioni osservabili. Del resto, sono numerosi i motivi che possono spingere un gatto ad essere così richiedente e, prima di stabilire se siamo in presenza di un comportamento potenzialmente problematico o meno, sarebbe meglio capirne la natura.

Se la richiesta insistente di cibo è chiaramente accompagna da altre difficoltà sociali o ambientali del gatto, può essere raccomandabile la valutazione di un esperto in comportamento.

Curiosità

Spesso ciò che motiva il gatto a chiedere dell'altro è la pura curiosità. L’odore accattivante di un pasto che sta consumando il petmate stesso o di una portata lasciata sul piano di lavoro della cucina potrebbe attirare l’interesse del micio che, miagolando e annusando l'aria, potrebbe essere incuriosito da quella delizia, anche se ha la ciotola che trabocca del solito cibo sempre a disposizione.

Noia da dieta

E, in effetti, anche il trovare in ciotola sempre lo stesso cibo, magari delle crocchettemagari delle crocchette anche poco appetibili, potrebbe essere un motivo sufficiente al gatto per chiedere qualcosa di diverso, qualcosa di ulteriore o, magari, qualcosa di più fragrante.

Il cibo umido presenta spesso questa criticità: se lasciato in ciotola troppo a lungo tende a seccare, a perdere aroma e l’estrema sensibilità olfattiva dei gatti può portarli a rifiutarlo non tanto perché non lo gradiscono di per sé ma sta andando incontro ad un processo di degradazione.

Chiede di meglio

Può anche accadere che il gatto non apprezzi il particolare tipo di cibo che è presente in ciotola. Accade spesso con i gatti che, per ragioni di salute, devono passare al linee di secco così detto “medicato”, ovvero diete specifiche per tenere sotto controllo patologie organiche. Questi gatti possono rifiutare la qualità che viene offerta con la speranza di ottenere qualcosa di più appetibile, più gustoso o, semplicemente, ciò a cui erano abituati in precedenza.

Richiama un rituale

Alcuni gatti amano che gli si rabbocchi la ciotola. Amano cioè l’atto di accudimento che viene espresso dal petmate. Li si riconosce dal fatto che, una volta riempito il contenitore, consumano solo qualche crocchetta e poi tornano a chiedere attenzione, a volte anche con fare inquieto. Possono essere gatti che, in questo modo, cercano di ottenere quella considerazione sociale che sentono carente oppure manifestano il tentativo di scandire le loro giornate con azioni prevedibili e controllabili che aumentino il loro senso di efficacia.

Stress

Un gatto stressato potrebbe trovare rassicurante il rabbocco della ciotola. Magari ha un rapporto conflittuale con il cibo, magari è in ansia a causa di tensioni con i suoi conviventi o magari è un gatto annoiato, che trova in quel rituale un raro momento di eccitazione durante la sua giornata altrimenti monotona.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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