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9 Giugno 2023
11:07

Perché il ritrovamento di due draghi barbuti in provincia di Bergamo non è una buona notizia

Il primo è stato ritrovato a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, l'altro sulla pista ciclabile che porta verso il comune di Pradalunga. Due presenze preoccupanti che confermano una volta di più che gli animali esotici non devono vivere in cattività nelle case dei collezionisti.

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Se ne stava tranquillo su un muretto vicino a un cantiere di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, ma di certo non si sarà sentito perfettamente a suo agio non essendo decisamente quello il suo habitat ideale.

Un esemplare di drago barbuto, piccolo sauro originario dell'Australia centrale, è stato recuperato e salvato nei giorni scorsi dai Vigili del fuoco dopo una segnalazione da parte di alcuni passanti evidentemente stupiti di vedere quel genere di rettile non proprio simile alle lucertole che di solito riappaiono in questo periodo nelle cittadine della Pianura Padana.

L’animale si è lasciato prendere dai pompieri tranquillamente ed è stato consegnato al centro specializzato di animali esotici di Leolandia, dove troverà un ambiente un po' più adatto alle sue esigenze rispetto a quello cittadino. Il piccolo sauro è stato visitato e le sue condizioni di salute sono risultate buone. Le ipotesi più probabili della sua presenza sono che sia scappato da una abitazione o nel peggiore dei casi sia stato abbandonato.

Il ritrovamento è il secondo in pochi giorni: un altro drago barbuto è stato avvistato e segnalato su una pista ciclabile che porta verso il comune di Pradalunga sempre in provincia di Bergamo. Il rettile, in questo caso, è stato recuperato da un passante che poi ha condiviso una fotografia scattata sul gruppo Facebook Sei di Nembro se anche tu con la speranza che le persone che lo tenevano in casa si facciano vive.

I due piccoli sauri non sono certo i primi e purtroppo non saranno gli ultimi a essere obbligati a vivere in cattività nelle case degli italiani: sono anni ormai che animalisti, ma non solo, chiedono lo stop alla commercializzazione e alla detenzione di animali esotici e selvatici.

La dimensione del mercato sta diventando, infatti, molto rilevante con circa 500 milioni di animali esotici in Europa e quasi tre milioni di nuovi esemplari che entrano in Italia ufficialmente ogni anno, anche se il “non censito”, secondo uno studio pubblicato da Animal advocacy and protection (associazione animalista olandese, membro di Eurogroup for Animals), si attesta sul 140-160%.

Questi animali fanno parte di 200 specie diverse, molte delle quali considerate ad alto rischio estinzione in natura. Ma ad alto rischio anche per la salute visto che presentate zoonosi trasmissibili all’uomo.

L’Italia ha fatto un passo avanti a luglio dell’anno scorso con l’approvazione di un Decreto Legislativo con il quale ha vietato «a chiunque di detenere, importare, commerciare o far riprodurre animali vivi, compresi gli ibridi, di specie selvatiche ed esotiche che siano stati prelevati in natura».

Una normativa che mira a scoraggiare la prigionia di animali che non sono domestici e dovrebbero essere lasciati liberi in natura, sia per evitare l’estinzione di molti esemplari a rischio, sia per tutelare la biodiversità, proteggere e rispettare gli habitat naturali degli animali.

La legge vieta il prelievo in natura delle specie selvatiche ed esotiche, ovvero vieta che questi animali vengano presi dai loro Paesi d'origine e trasportati in Italia. La domanda che, però, è sorta spontanea è stata: sì, ma quali animali esotici non si potranno più tenere in casa?

Su questo punto, però, la bontà della legge trova un intoppo: infatti, l’allora ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe dovuto stilare entro il 28 ottobre successivo una “lista nera” e una “lista bianca” che avrebbero dovuto contenere le specie permesse e quelle no.

Cosa che ha fatto, ma in parte: infatti, con un Decreto pubblicato l'11 ottobre 2022 in Gazzetta Ufficiale, il Ministero della Salute ha stilato la lista degli unici animali selvatici esotici che possono ancora essere prelevati dal loro ambiente naturale al fine della detenzione, della commercializzazione e dell'importazione.

L'elenco, però, non è l'attesa "white list" con all'interno tutte le specie esotiche che è possibile commercializzare o tenere in casa, ma è soltanto una lista degli unici animali selvatici ed esotici che possono ancora essere catturati in natura e inseriti in questo circuito.

In quanto alla lista nera, quella contenente le specie per le quali deve essere vietata la riproduzione e la detenzione anche se nate in cattività, ancora tutto tace, nonostante la scadenza per presentarla fosse marzo 2023 e nonostante si tratti di altri milioni di animali trattati come oggetti da collezione.

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Simona Sirianni
Giornalista
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