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6 Ottobre 2022
11:31

Perché il mio cane non vuole stare con me?

Ci sono diversi motivi che potrebbero portare il cane ad allontanarsi da noi. Vediamo quali sono i principali e come dovremmo comportarci.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Può succedere che il nostro cane senta il desiderio o il bisogno di allontanarsi e non riusciamo a spiegarci il motivo per cui non vuole più stare insieme a noi. Di fatto, alla base di questo comportamento potrebbero esservi molte cause legate all'ambiente circostante, alla relazione che abbiamo instaurato con lui o ai suoi bisogni e desideri.

Ogni cane, infatti, ha una personalità unica e i motivi che potrebbero portare il soggetto ad evitare il proprio umano sono diversi. Inoltre, nonostante per alcuni possa essere difficile da accettare, questo fattore non rappresenta per forza un elemento negativo, ma è anche un indizio per imparare a conoscere meglio il proprio cane. Vediamo insieme quali sono le cause più frequenti legate a questo comportamento e come comportarci in base alla situazione in cui ci troviamo e al soggetto che vive con noi.

L'ambiente circostante

Il primo fattore a cui prestare attenzione è l'ambiente circostante. Provate ad immedesimarvi nel vostro cane e individuare la possibile presenza di uno stimolo preoccupante, come potrebbe essere un altro cane, una persona sconosciuta troppo vicina, ma anche un odore o un rumore che noi umani, per via della diversa percezione sensoriale, non siamo in grado di sentire o, semplicemente, non abbiamo notato.

In queste situazioni, il cane potrebbe sentire il desiderio di allontanarsi da noi, ma a determinare questo bisogno è l'ambiente esterno e non la nostra figura. Il consiglio è quello di provare ad assecondare le sue necessità e capire l'elemento scatenante. Così facendo, il cane potrà comprendere a sua volta che voi lo avete capito, impegnandovi per favorire il suo benessere. Questo sarà un buon segnale per la relazione che vi unisce.

Non gradisce il contatto

A determinare la presa di distanze da parte del cane potrebbe essere anche l'abitudine ad un contatto eccessivo o scorretto da parte nostra. I cani, infatti, dal punto di vista etologico sono meno predisposti di noi al contatto e alcuni soggetti più timidi o più timorosi potrebbero quindi risentire della nostra forte tendenza ad accarezzare, abbracciare e toccare, anche se lo facciamo per mostrare affetto.

Se avete il dubbio che il vostro cane non apprezzi il modo in cui viene toccato, provate a essere più delicati e, soprattutto, prestate attenzione ai momenti in cui si allontana. Se lo fa sempre dopo essere stato manipolato sulle orecchie, ad esempio, forse non ama essere toccato lì.

Vi sono, infatti, alcune parti del corpo in cui il cane è più sensibile e, soprattutto nei primi mesi di convivenza con un cane adulto, è bene prestare attenzione a questi dettagli per fare in modo di mettere le basi per una relazione basata soprattutto sulla fiducia.

Ovviamente fanno parte di questa categoria anche i cani che evitano i propri umani perché sono spaventati dall'idea della violenza ricevuta in passato. I cani, infatti, tendono ad evitare ciò che in precedenza ha creato loro emozioni negative e così faranno anche con le persone che scelgono la strada della violenza. Faremmo lo stesso anche noi, quindi non vi è niente di cui stupirsi. In questo caso è utile rivolgersi ad un educatore cinofilo, il quale sappia guidare la famiglia verso una comprensione delle necessità e dei bisogni del cane, ma soprattutto verso le alternative comunicative che abbiamo a disposizione, per evitare di cadere nell'aggressività, che non porta a nulla e non genera altro che sofferenza.

Le vostre emozioni

I cani sono sentinelle delle nostre emozioni. Chiunque abbia una relazione profonda con il proprio animale ne è ben consapevole. Quando siamo giù di morale, sembrano avvicinarsi a noi, ma alcuni – in particolare i cani più sensibili – tendono a fare anche il contrario. Se siamo arrabbiati, nervosi o tesi può essere che la loro reazione sia quella di lasciarci più spazio e cercare meno il contatto diretto con noi.

Il consiglio, in questo caso, è di provare a notare se vi è effettivamente una coincidenza tra il vostro umore e la sua ricerca di spazio. Se così fosse, non c'è assolutamente nulla di male ma potete prenderne atto e aggiungere questa informazione al complesso puzzle della relazione unica che ognuno instaura con il proprio cane.

Ha bisogno di fare altro

Il cane potrebbe allontanarsi da noi perché in un determinato momento sente la necessità di fare altro rispetto a ciò a cui ci stiamo occupando. Se siamo seduti al bar, ad esempio, e il cane prova ad andarsene potrebbe essere perché sente la necessità di interagire con un suo simile, oppure perché ha voglia di muoversi, correre, giocare con voi e sta cercando, a modo suo, di farlo capire.

In particolare i cani che vivono in ambienti molto ristretti e solo raramente hanno la possibilità di muoversi senza la costrizione del guinzaglio, potrebbero cercare di avere più spazio perché sentono la necessità di quel movimento che gli è spesso precluso.

Se questo fosse il vostro caso, provate a trovare più frequentemente gli ambienti adeguati per sganciare il guinzaglio, dove poter vivere serenamente qualche istante di libertà.

Attenzione, però, perché potrebbe accadere anche l'esatto contrario. Alcuni cani, infatti, si allontanano dagli umani perché non desiderano continuare a ricevere proposte di giochi o di attività. In questo caso provate a chiedergli di meno, lasciateli correre senza interferire con loro e forse, in poco tempo, torneranno a chiedere le nostre attenzioni.

La motivazione perlustrativa

Anche in questo caso si parla di cani che, di fatto, sentono la necessità di fare altro ma la ragione è questa volta fortemente relazionato ad una motivazione specifica, ovvero quella perlustrativa. Si tratta di un desiderio ed un bisogno particolarmente sviluppato nei cani da caccia, ma non è una caratteristica propria solo di queste razze.

I cani che amano perlustrare, durante la passeggiata prendono le distanze, ma lo fanno perché è proprio il loro talento e ciò, in questo caso, ha poco a che fare con il pet mate, ma molto di più con la selezione avvenuta per mano dell'uomo che durante la caccia, da secoli, si serve delle abilità dei cani perlustratori per individuare le prede.

Per immedesimarvi in loro, pensate di essere un esploratore alla ricerca di mondi nuovi da mappare e conoscere, questo è proprio ciò che stanno facendo in questo momento. I più grandi specialisti di questa motivazione sono i segugi, ma è piuttosto sviluppata anche in alcuni cani meticci o in soggetti appartenenti ad altre razze.

Una buona notizia? Nella maggior parte dei casi, i cani da caccia che si allontanano per perlustrare il territorio non sono interessati ad interagire con gli sconosciuti, perché stanno pensando al loro mondo interiore fatto di odori e spazi. Abituatevi quindi a frequentare luoghi idonei, dove non vi sia il rischio di spaventare la fauna selvatica. Munitevi di pazienza, costruite un richiamo efficace e, se ne sentite il bisogno, acquistate un buon dispositivo GPS che vi permetta di individuare la sua posizione. Se è inverno, potete portare con voi anche un thermos di the caldo: nell'attesa potrebbe tornare utile.

Una questione di salute

Esattamente come accade a noi umani, anche alcuni cani potrebbero prendere le distanze in caso di dolori o disagi fisici. Ciò avviene soprattutto quando i cani sono molto anziani e, cercando riparo e sicurezza. Si sistemano quindi nei luoghi più silenziosi e meno trafficati della casa per poter dormire sonni tranquilli.

Un'altra condizione in cui accade, ma in questo caso è decisamente più prevedibile, è il momento in cui la femmina è in procinto di partorire. In questa situazione, infatti, alcuni soggetti preferiscono individuare il luogo più adatto e, forse, sarà al riparo da occhi indiscreti.

Il consiglio, in entrambi questi casi, è quello di accettare, accogliere le loro necessità e rispettarle. Pur sorvegliando con responsabilità e sensibilità l'evoluzione degli eventi, in caso di necessità bisognerà inoltre mostrarsi pronti per chiamare il proprio veterinario di fiducia.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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