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3 Gennaio 2022
11:10

Perché il mio cane non mangia senza di me?

Mentre non puoi fermare alcuni cani davanti alla ciotola, per altri basta la nostra assenza per portarli a stoici scioperi della fame. Come mai alcuni nostri amici non si alimentano se non in nostra presenza?

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Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
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È difficile far perdere l'appetito ad un cane. Solitamente, molti di loro sfruttano ogni occasione per soddisfare il palato, tanto da doverci costringere ad essere dei ferrei supervisori della loro dieta (per il loro bene!).

In alcuni casi, però, il comportamento del nostro cane può stupirci e accade spesso che sviluppino una dipendenza dalla nostra presenza per alimentarsi. Perché ciò accade? Come mai alcuni cani non mangiano da soli? Possiamo far qualcosa a riguardo? Abbiamo chiesto il parere di Elena Garoni, veterinaria esperta in comportamento e membro del comitato scientifico di Kodami, per comprendere le cause di questo comportamento e capire come superarlo.

Socialità e controllo

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Innanzitutto potrebbe essere questione di abitudine: la vostra routine è cambiata da poco, ad esempio, e lui è abituato ad avervi vicino all'ora di pranzo. I canidi sono animali sociali ed è nel loro istinto quello di consumare i pasti con il proprio branco. In natura, mantenere tutta la concentrazione sul cibo espone gli animali ad abbassare la guardia, quindi molti di loro preferiscono mangiare quando c'è qualcuno nelle loro vicinanze, soprattutto se questi non è un competitore.

«Noi di solito siamo considerati compagni che non attentano alla sicurezza del loro cibo e non dovremmo essere percepiti come competitori alimentari a meno di non aver fatto errori banali in passato come togliere loro la ciotola ed altri atteggiamenti di vecchio stampo» spiega Elena Garoni.

«Ma alla base ci potrebbe essere anche un atteggiamento di controllo del cane nei confronti del proprio umano ed il doversi distrarre da noi per alimentarsi gli potrebbe risultare impossibile, dovendo quindi prima soddisfare il proprio desiderio di sicurezza per tranquillizzarsi e mangiare», aggiunge l'esperta.

Discorso diverso invece per i cuccioli. È normale per loro mangiare tutti insieme, quindi un cane di pochi mesi dovrebbe farlo insieme a noi, per poi abituarlo progressivamente a consumare il pasto tranquillamente anche senza la nostra presenza.

Come affrontare il problema

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Per capire come risolvere il problema, quindi, è prima di tutto necessario comprenderne la causa e nel caso di un cane con un profilo emotivo un po' sensibile ma non preoccupante, a quel punto si può fare anche qualcosa di graduale. Ad esempio porre la ciotola in qualche parte della casa dove il cane può vederci ma non può starci vicino; il cane mangia, noi stiamo un po' in disparte e non lo guardiamo, aumentando gradualmente queste distanze nel tempo.

Ma, spiega Elena Garoni, il problema potrebbe essere anche più generale «Certo, se è un cane che ci segue continuamente per casa, dobbiamo controllare tutti i livelli di gratificazione di questo comportamento. Se è, ad esempio, un cane che mi sta sempre appiccicato ed io ogni volta che mi viene vicino lo accarezzo, confermo il fatto che lui mi deve stare vicino. In quel caso allora non si inizia dalla ciotola ma nel modulare e diminuire le risposte alle richieste di attenzioni quando non c'è un'altra risorsa in giro, ovvero il cibo e quindi iniziare con gradualità».

Ansia e preoccupazione potrebbero essere superate anche giocando sulla golosità. «Potremmo lasciare al nostro cane delle cose buonissime come un ossetto di pelle di bufalo quando siamo fuori casa per permettergli di distrarsi e stemperare l'ansia. Anche l'utilizzo di un Kong potrebbe essere d'aiuto. Sono tutti target che potrebbero funzionare come ancora emotiva anche se non vengono consumati».

Per chi non lo conoscesse, il Kong è un giocattolo ed uno strumento utile: si tratta di un cono bombato di gomma, sicuro e adatto per essere masticato, che può essere riempito con bocconcini o creme appetibili. Il cane per raggiungere il cibo deve concentrarsi e questo lo aiuta a rilassarsi e ad avere uno scopo. Praticamente nel momento in cui affronta "la sfida" si impegna e si diverte e ciò aumenta il suo interesse nel cibo e diminuisce l'ansia. Il Kong è d'aiuto anche per i soggetti che hanno, ad esempio, un approccio veloce con l'alimentazione, quelli che si tuffano sulla ciotola mangiando avidamente. Con questo "giocattolo" si tranquillizzano e riescono così a vivere il momento del pasto con più serenità. Come sempre sottolineiamo, non vale però per tutti i cani: ognuno ha il suo modo di esprimersi e ognuno ha le sue preferenze, lo stesso si dica per i masticativi. I nostri sono suggerimenti, provate e verificate quale può essere quello più adatto al vostro compagno di vita.

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Infine, l'esperta ci suggerisce di ripensare ai problemi che possono scaturire da addestramenti non adeguati: «Mi raccomando – sottolinea Garoni – tutte quegli addestramenti che portano il cane a stare fermo prima di prendere la ciotola devono essere attentamente vagliati perché spesso possono essere costrittivi. Magari le nostre intenzioni erano quelle di aiutarlo ad autocontrollarsi davanti alla ciotola, ma potremmo indurlo a non mangiare senza di noi.  Quindi eliminare tutto questo rituale attorno al "ti do la ciotola, ti metti seduto e aspetti il mio via per andare", forse potrebbe essere già d'aiuto per liberare l'attività del mangiare dalla nostra presenza»

Se volete insomma un compagno disciplinato davanti alla ciotola come Brandy, il meraviglioso Pitbull di Brad Pitt in "C'era una volta ad Hollywood", chiedetevi prima se è davvero importante e nel caso affidatevi, come sempre, ad istruttori qualificati.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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