Il cane, con cui conviviamo da circa 15.000-40.000 anni, ha sviluppato delle capacità cognitive orientate verso la nostra specie, diventando molto bravo a leggere i gesti umani e capire come comunichiamo. Questo è dovuto al processo di domesticazione che ha fatto sì che la relazione tra noi e questo canide sia diventata sempre più stretta al punto tale da permetterci di comprenderci l'un l'altro. O meglio: il cane ci capisce spesso molto meglio di quanto facciamo noi. Chi ha deciso di condividere la propria vita con questo animale avrà un amico fidato sempre presente con cui sperimentare esperienze e emozioni. A volte talmente presente da non riuscire a rimanere mai solo: il cane ci segue infatti in ogni zona della casa, accompagnandoci in tutte le stanze, anche nel bagno. Ma perché il cane ci segue sempre?
Appartenenza al proprio gruppo
Il cane è un animale sociale e come tale vuole sentirsi appartenente a un gruppo. Ma non solo: è un animale particolarmente collaborativo, che ama condividere le attività con gli altri membri del proprio "branco", dimenticandosi spesso di essere un solo individuo. Così come il lupo infatti, il cane ragiona in termini collettivi al fine di proteggere il proprio gruppo o difendere il proprio territorio. Il cane ha quindi nel suo DNA questo senso di comunità e non può proprio farne a meno: le azioni vanno condivise, punto. Per questo motivo quando si adotta un cane bisogna essere sicuri di disporre del tempo necessario per stare insieme e non lasciarlo mai troppo tempo da solo. La dimensione sociale del cane che vive in casa inoltre comprende diversi gradi di affiliazione con i membri della famiglia che non dipendono tanto dalla vicinanza fisica, ma più dall'affinità mentale: sono spesso più legati a coloro con cui passano un tempo di qualità e con cui condividono più esperienze, e identificano ad ogni persona un ruolo diverso, imparando cosa chiedere a chi.
Associazione positiva
Il cane può seguire il proprio referente umano letteralmente ovunque anche perché questo gli suscita emozioni positive, in quanto sono tante le cose belle che ha ricevuto da lui: premi in cibo, attività condivise, lunghe passeggiate, carezze. Andargli dietro potrebbe essere quindi una buona idea: magari arriva di nuovo qualcos'altro di bello e vale la pena almeno provarci.
Predisposizione di razza
Alcune razze sono più propense rispetto ad altre nel seguire il proprio umano di riferimento. Infatti alcune sono state selezionate proprio per lavorare e collaborare con l'uomo e sono quindi geneticamente più predisposte a stargli vicino e seguirlo ovunque. Tra queste ad esempio i cani da caccia, selezionati dall'uomo per accompagnare l'uomo nelle attività venatorie, come Beagle e Golden Retriever o i cani da pastore, che collaborano da sempre con l’uomo nella gestione delle greggi, come il Border Collie o il Pastore Tedesco.
Età, fase di attaccamento e di distacco
Il comportamento di seguire il proprio referente umano può anche variare rispetto all'età. Il cucciolo ad esempio, comincerà a conoscere il mondo esterno attraverso comportamenti esplorativi che si manifestano in modo orbitale e a stella intorno alla madre, attuando un graduale distacco. Quando il cucciolo arriva nella nostra casa, non prima dei due – tre mesi, il ruolo di guida e base sicura passa a noi che dobbiamo essere capaci di trasmettergli gli insegnamenti e le competenze di cui ha bisogno, facendolo sentire al sicuro, fino ai 6-7 mesi. In questo periodo il cucciolo ci prenderà come punto di riferimento, così come ha fatto con la propria mamma, attuando anche in questo caso un distacco graduale.
Richiesta di gioco o carezze
Il cane a volte può seguirci anche perché si aspetta che gli proponiamo qualcosa, dato che già l'abbiamo fatto in passato, o perché vuole essere lui a proporci un'attività: vi sarà capitato infatti di vedere il cane che, con il suo gioco preferito in bocca, vi segue quatto quatto per tutte le stanze, sperando che accettiate l'invito e vi mettiate a giocare con lui.
Ansia da separazione
Se il cane, oltre a seguirvi continuamente, mostra anche molte difficoltà a rimanere solo in casa e, al vostro ritorno la situazione è più o meno questa: cuscini sventrati e oggetti di diversa natura disseminati per le stanze, è probabile che soffri di ansia da separazione. Questo è un problema comportamentale molto diffuso nei cani che si può manifestare attraverso un'ampia gamma di comportamenti diversi, e dovuto principalmente alla sua natura di animale sociale, per cui la separazione non è facile da accettare. Le cause possono essere diverse: mancata abitudine alla separazione, carattere e motivazioni di razza, iper-attaccamento verso il compagno umano, iperattività o traumi passati.
Cosa fare se il cane ci segue ovunque?
Questo comportamento non è necessariamente da arginare, ma può diventare problematico, sia per noi che per il cane, se è eccessivo. Se si sospetta che il cane possa soffrire da ansia da separazione, è meglio rivolgersi ad un medico veterinario esperto in comportamento che potrà aiutare il nostro amico a gestire lo stress. Rispetto alle cause che provocano l'ansia, dipenderà poi la diagnosi e la terapia. Se invece il comportamento non è dettato da un vero e proprio problema comportamentale, allora forse il cane potrebbe aver bisogno di un posto suo, che sente come luogo sicuro e che può utilizzare ogni volta che vuole stare tranquillo e non ha voglia di interagire. Una copertina può essere il luogo ideale, sopra la quale non dovrà avvenire alcun tipo di attività, ma è di esclusiva fruizione del cane e potrà essere trasportata anche quando si va all'esterno. Inoltre, potrebbero essere d'aiuto anche i giochi che il cane può fare in solitaria, per evitare di annoiarsi e al contempo allenare la mente come ad esempio il Kong. Questo è costituito da un cono di gomma che può essere riempito dagli alimenti che il cane preferisce e lo scopo è capire come fare a far uscire il cibo.