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20 Agosto 2024
19:00

Perché il mio cane mi segue in bagno?

I motivi possono essere diversi, ma in linea di massima se il cane ti segue in bagno potrebbe essere a causa di ansia o iperattaccamento. Ecco come affrontare questa situazione.

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La privacy come la intendiamo noi è un concetto astruso per i cani: ciò non significa che non la possiedono, ma che è vissuta in maniera meno stringente. Per i cani è infatti normale fare cose che nel galateo umano risultano “scostumate” o imbarazzanti. Una di queste viene percepita così da alcune persone, ovvero quando il cane ci segue in bagno ma bisogna chiedersi, in realtà, perché lo fa e mettendosi dal suo punto di vista.

Le motivazioni possono essere diverse in base alla relazione, al contesto e all’individuo ma in linea di massima evidenzia un iperattaccamento o potrebbe anche rappresentare uno stato ansioso.

Quattro motivi per cui il cane ci segue in bagno

Se il cane ti segue in ogni stanza in cui vai, compreso il bagno, il chiaro segnale che ti sta dando è quello di voler stare sempre con te. Ma alla base di questo comportamento ci possono essere dei disagi emotivi, come uno stato di ansia, la cui deriva è un iper controllo su di te, la paura di essere lasciato da solo, un iperattaccamento o anche solo un vero e proprio piacere.

Andiamo a vedere nello specifico le diverse cause e motivazioni che possono essere alla base di questo comportamento.

Ansia da separazione

Per ansia da separazione si intende un iperattaccamento di base del cane dovuto alla difficoltà, di varia intensità, di restare in solitudine che sia in una stanza, in una zona limitata (come un recinto) o a casa da solo.

È un disturbo del comportamento tra i più comuni che si osserva quando il pet mate effettivamente non c’è o che tale può essere percepito pur in presenza della persona di riferimento che, appunto, si è un attimo allontanato ad esempio chiudendosi in bagno. L’ansia da separazione si manifesta con atteggiamenti che a noi umani risultano indesiderati come la distruzione della casa ma anche con forme di autolesionismo e eccessiva vocalizzazione.

Da uno studio condotto dalla dottoressa Rebecca Sargisson della Scuola di Psicologia dell’Università di Waikito in Nuova Zelanda si evince che: «Sebbene la ricerca sia ambigua, i cani sembrano sviluppare problemi comportamentali correlati alla separazione se sono maschi, provengono da rifugi o trovati e vengono separati dalla cucciolata prima di aver compiuto 60 giorni. I fattori protettivi includono la garanzia di un'ampia gamma di esperienze fuori casa e con altre persone, tra i 5 e i 10 mesi, routine domestiche stabili e assenze dal cane, ed evitare punizioni».

Ipercontrollo 

Capita spesso, specialmente nei cani da pastore, che vi sia una deriva delle motivazioni protettiva e affiliativa. Anche in questo caso è presente una base ansiosa, unita probabilmente ad una frustrazione motivazionale che porta all’esasperazione di una motivazione nello specifico.

Per esempio se si vive con un cane che ha la motivazione perlustrativa poco espressa perché esce poco e questo stesso cane già di suo ha una motivazione protettiva pronunciata, le userà a dismisura per colmare le mancanze, esasperando il senso di responsabilità sulla sicurezza del suo umano di riferimento. Questo lo porterebbe a seguirvi in ogni stanza, incluso il bagno, per assicurarsi che va tutto bene e che non andate da nessuna parte senza di lui.

Inoltre l’ipercontrollo, come l’ansia da separazione che abbiamo visto sopra, potrebbe portare Fido ad essere in disaccordo se uscite di casa senza di lui. E lo mostrerà con comportamenti distruttivi e vocalizzazioni.

Abitudine

Potrebbe essere anche che senza accorgervi avete rinforzato il comportamento del vostro cane nel seguirvi ovunque per casa. Magari l’avete premiato o accarezzato nei momenti in cui vi stava vicino perché faceva piacere per primi a voi, ma così facendo avete appunto “detto” a Fido quanto lo avete gradito e lui, ben felice, lo ripropone fino a diventare un’abitudine ovunque siate. Ricordatevelo sempre: per i vostri compagni a quattro zampe, soggiorno o bagno sono la stessa cosa.

Piacere

A molti cani piace stare in bagno, semplicemente. È un luogo dove generalmente si riescono a riposare senza il via vai di persone nelle famiglie numerose e possono stare più freschi per via della pavimentazione nei giorni caldi.

Se quindi sta con voi quando siete in bagno, ma in generale non vi segue se cambiate stanza, allora si tratta davvero di puro piacere e di una chiara scelta personale, anche indipendentemente dalla vostra presenza.

Cosa fare quando il cane viene in bagno con noi

Se non avete piacere che il vostro cane vi segua in bagno, la soluzione migliore è chiudere la porta, impedendogli così di entrare. Se si mette a grattare o guaire, questo comportamento rientra nei casi descritti sopra di iperattaccamento, ansia da separazione o ipercontrollo. Il consiglio in questo caso è farvi aiutare da un educatore/istruttore cinofilo perché col “fai da te” è difficile uscirne.

In linea di massima cercate di aprire la porta e ricongiungetevi con Fido solo in un momento in cui sta manifestando maggiore calma: questa generalmente è una buona strategia da seguire.

Ogni cane però ha la sua storia, il suo carattere e vive in un determinato contesto: solo in base a ciò si può comprendere fino a dove si può arrivare, partendo dalle motivazioni alla base del comportamento.

Come insegnare al cane ad aspettarci fuori

Come abbiamo visto, se il cane vi segue in ogni stanza, non è un comportamento a se stante ma è la manifestazione di un disagio più ampio che merita di essere indagato.

Per cambiare le abitudini di un cane bisogna agire gradualmente e quindi non si può pretendere che dall’oggi al domani il vostro compagno a quattro zampe non entri più in bagno se è abituato a farlo.

Chiudete la porta dietro di voi, aspettate due minuti e se non ci sono segnali di disagio, aprite. Fate così più volte, allungando i tempi gradualmente. Nel mettere in pratica questo consiglio date una valida alternativa al cane, magari lasciando nella sua cuccia un masticativo o qualcosa da consumare che lo intrattenga e indicandoglielo, prima di chiudervi in bagno. In questo modo state andando a modificare un’abitudine, sostituendola però con un’alternativa valida e costruttiva. Un buon educatore/istruttore saprà aiutarvi in questa fase.

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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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