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30 Aprile 2024
9:00

Perché il gatto vuole essere accompagnato a mangiare?

Alcuni gatti vogliono essere accompagni alla ciotola per mangiare, oppure vogliono essere essere guardati e addirittura imboccati. I motivi di questo comportamento possono essere diversi, tra cui piacere reciproco, bisogno di rassicurazione o semplice abitudine.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Alcuni pet mate raccontano che i loro gatti vogliono essere accompagni alla ciotola per mangiare, oppure mostrano di voler essere guardati, assistiti, addirittura imboccati. Questi racconti suonano sempre un po’ bizzarri se si pensa al fatto che i gatti sono noti per essere animali estremamente autonomi e indipendenti.

In effetti, il comportamento non è comune o, meglio, appartiene solo a quelle relazioni in cui queste modalità di accudimento si sono consolidate nel tempo, perché entrambe le parti le hanno alimentate per qualche motivo.

Non è detto che rituali di questo tipo – purché circoscritti e occasionali – rappresentino un problema. Possono contribuire a rendere più intimo il legame, a meno che non si trasformino in dipendenze psicologiche, che non sono mai utili alla qualità della relazione.

Se questo accadesse, sarebbe utile capire qual è il bisogno sotteso che il gatto esprime attraverso la richiesta di presenza e, contestualmente, qual è il bisogno espresso dal pet mate. Si tratta, infatti, di interazioni in cui entrambe le parti hanno un ruolo ed una responsabilità. Per portare la coppia ad un maggiore e più sano livello di autonomia richiede di capire quali siano i bisogni sottostanti di tutti.

E a questo proposito, quali sono i motivi per cui, ad un certo punto, i gatti chiedono di essere accompagnati a mangiare e maturano queste interazioni?

Piacere reciproco

Nella stragrande maggioranza delle situazioni questo tipo di interazioni nascono e si mantengono perché fanno piacere sia al gatto che al pet mate. Il primo si sente accudito dalle attenzioni e il secondo è appagato dal sentirsi utile e accudente nei confronti del proprio amato. Non c’è nulla di male in questo, purché non si traduca in un sistema di aspettative rigido per cui il gatto non mangia se non c’è il pet mate o il pet mate si sente indispensabile alla sussistenza del gatto perché nessuna relazione basata sulla dipendenza reciproca può definirsi sana.

Rassicurazione

Alcuni gatti possono sentirsi rassicurati dalla vicinanza del pet mate, soprattutto se convivono con altri animali che per loro rappresentano una minaccia e sanno di venire tutelati. In questo caso, però, la cosa migliore sarebbe impegnarsi per cercare di risolvere i conflitti alla base di questo senso di minaccia perché il sollievo del gatto è un sintomo del fatto che, complessivamente, le cose in casa non funzionano come dovrebbero. Rassicurare il gatto, essere presenti, controllare che nessuno lo disturbi è una strategia d’emergenza ma, sul lungo periodo, è più utile cercare di ristabilire, per quanto possibile, la pace casalinga.

Pura abitudine

È anche possibile che pet mate e gatto costruiscano insieme questa modalità di stare insieme durante i pasti in modo spontaneo e che, poi, questa modalità si mantenga nel tempo per pura abitudine. Nessun problema alla base, quindi, nessuna spiegazione particolare, semplicemente la vita che scorre e si va ad articolare in gesti che, ripetuti giorno per giorno, entrano a fare parte della routine quotidiana senza un particolare perché.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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