Lo starnuto nel gatto è un riflesso involontario, un'emissione violenta di aria dal naso che si ha spesso come meccanismo di difesa verso corpi estranei, polveri, odori forti o allergeni ambientali, che irritano la mucosa nasale.
In questi casi, può essere transitorio e non preoccupante, ma quando il gatto starnutisce più volte nella giornata, o per diversi giorni, è meglio effettuare una visita dal veterinario perché la causa potrebbe essere la presenza di un'infezione virale, un polipo, una rinite cronica o un forasacco.
Cause dello starnuto nel gatto
Le cause elencate a seguire provocano un'irritazione e una sollecitazione della mucosa nasale, che indurrà il riflesso involontario dello starnuto nel gatto. Sono inserite in ordine crescente di gravità:
- polvere (anche una lettiera polverosa);
- detersivi;
- allergeni ambientali e polline;
- fumo e profumi (anche una lettiera profumata o salviette igienizzanti);
- acari;
- corpi estranei (fili, erba, forasacchi);
- problemi dentali;
- polipi (neoformazioni);
- virus (herpes, calicivirus);
- lesioni precancerose o cancerose del tartufo.
Sintomi
In generale, se il micio starnutisce solo sporadicamente, ad esempio 3-4 volte al mese, non c'è da preoccuparsi. Accade spesso quando mangiano voracemente, bevono con foga o quando, ad esempio, una folata di vento solleva della polvere.
Ovviamente, questo tipo di starnuto sporadico non desta preoccupazioni se il gatto è in salute, se invece sono presenti anche alcuni dei seguenti sintomi consiglio di effettuare una visita dal veterinario:
- scolo mucoso dal naso o presenza di muco o crosticine vicino le narici;
- scolo emorragico o presenza di sangue dagli starnuti;
- presenza di muco intorno agli occhi o occhi socchiusi;
- procidenza della terza palpebra;
- presenza di erosioni o croste sul tartufo o sul muso;
- starnuti eccessivi e ripetuti;
- inappetenza;
- abbattimento;
- dimagrimento;
- forte prurito nella zona del muso.
Quando preoccuparsi se il gatto starnutisce?
Se il gatto starnutisce, potete fare voi una prima valutazione delle probabili cause. Osservate lo stato di salute generale, importante anche da riferire poi al veterinario, in questo modo:
- il gatto mangia?
- ha diarrea?
- con quale frequenza starnutisce?
- ha anche tosse?
- presenta muco, sangue o croste intorno al naso o agli occhi?
Se riuscite, controllate anche se ha le gengive arrossate, se ha problemi nelle orecchie, come l'eccesso di cerume, se il respiro è corto e affannoso o se sentite dei rantoli o rumori russanti mentre dorme.
Se non notate nulla di questo, il gatto è vispo e vigile e lo starnuto è avvenuto solo 1-2 volte, in linea di massima potete stare tranquilli: la causa può essere stata un profumo o un detersivo aggressivo, una lettiera polverosa, c'è stato vento o fumo nel luogo dove risiede il micio.
Se invece gli starnuti diventano frequenti o ripetuti ( 2-3 al giorno per più giorni) conviene, anche in assenza di altri sintomi, far controllare il gatto dal vostro veterinario a cui saprete ora anche riferire la presenza o meno di atteggiamenti anomali.
Rimedi e cure
Il gatto è molto sensibile a odori e profumi. Vi consiglio dunque – dopo aver pulito ed igienizzato le lettiere – di risciacquare sempre con acqua in modo da evitare residui che possano dare fastidio. Preferite lettiere senza profumo e poco polverose, perché spesso possono provocare riniti e allergie. Effettuate, a prescindere da eventuali vaccinazioni, almeno una visita di controllo generale in cui escludere la presenza di problemi dentali, di acari auricolari, ecc.
Se notate che il gatto starnutisce particolarmente in primavera, magari per la presenza di pollini, utilizzate sempre l'aspirapolvere per favorire l'asportazione di allergeni ambientali. Privilegiate poi le cucce e i nascondigli in tessuti lavabili, in cui non si possono annidare acari, e lavateli con saponi neutri.
Fate attenzione a fili ed erbe, che se ingerite possono in parte finire aspirate nel naso. Evitate l'uso fai da te di corticosteroidi o antistaminici, perché se il micio ha una forma virale o altri problemi rischiate o di peggiorare la situazione, compromettendo le difese immunitarie del gatto o alterando il quadro clinico, andando a camuffare i sintomi e ritardando la diagnosi.