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30 Agosto 2024
20:00

Perché il gatto rosicchia tutto e come farlo smettere

Può succedere che i gatti rosicchino oggetti in giro per casa, causando anche danni. Per farli smettere bisogna capire qual è la causa di questo comportamento, che può essere di natura comportamentale o medica.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il senso del tatto, nei gatti, è molto importante, e viene espresso principalmente attraverso la bocca e il palato. I mici apprezzano (o disdegnano) un particolare cibo anche sulla base della sensazione che ne ricavano mangiandolo, e può succedere di sorprenderli a rosicchiare oggetti in casa che nulla hanno a che fare con l’alimentazione e che possono anche essere di valore. Quando si verifica, questo comportamento è dovuto principalmente a due cause: la curiosità o la pica, che è un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare.

Perché il gatto rosicchia gli oggetti in casa

Contrariamente ai cuccioli di cane, per cui la masticazione è parte integrante del processo di crescita (con ricadute inevitabili su gran parte degli oggetti che possono ritrovarsi davanti), per i gatti non è così frequente rosicchiare oggetti in casa. Quando accade però ci sono principalmente due motivi, già citati: la curiosità e la pica felina, che è un comportamento alimentare alterato per cui il gatto ingerisce materiale non alimentare.

Il primo caso, quello della curiosità, è quasi sempre legato alla natura dell’oggetto che il gatto ha masticato. I gatti sono animali curiosi, e soprattutto nei cuccioli una consistenza o un odore particolare potrebbero attirarli e spingerli a mordicchiare un oggetto per capirne di più. È un modo per accertarsi che sia commestibile, innanzitutto, e anche per prendere le misure con ciò che li circonda. I gatti adulti invece potrebbero rosicchiare e mordicchiare qualcosa durante il gioco. Succede per esempio con cavi e stringhe, ma in generale può accadere con qualunque cosa stimoli nel gatto l’istinto del gioco o della caccia.

Differente invece il quadro se si è in presenza di pica. I gatti che soffrono di pica ingeriscono materiale non alimentare, come per fibre o tessuti di cotone, ma anche plastica, carta, cartone o altro. Il che comporta che possa mettersi a rosicchiare molti oggetti dentro casa.

La pica è una condizione che va necessariamente investigata con un veterinario, perché è quasi sempre accompagnata da un’infiammazione cronica intestinale cui si aggiunge, molto spesso, una condizione di ansia e stress. Un esperto in nutrizione e un esperto in comportamento felino possono condurre analisi e test per capire meglio la situazione.

Come farlo smettere senza rimproverarlo

Va da sé che un gatto che rosicchia tutto in casa è qualcosa che va affrontato nel più breve tempo possibile, non tanto per i potenziali danni agli oggetti, ma perché questo comportamento può essere pericoloso per lui. Rimproverarlo e sgridarlo però non ha alcun senso, e potrebbe essere controproducente. I gatti non agiscono per dispetto, ma i loro comportamenti sono sempre motivati, e non comprendono la sgridata in quanto tale. Per loro è piuttosto un “attacco” al rapporto di fiducia che hanno costruito con il pet mate, e alzare la voce, chiuderlo in una stanza o peggio ancora punirlo fisicamente viene percepito come un segnale di minaccia che potrebbe spingerlo ad allontanarsi ed evitare la persone che mette in atto questi comportamenti.

Come farlo smettere di rosicchiare, allora? La risposta cambia a seconda delle motivazioni che lo spingono a farlo. Se il gatto rosicchia oggetti per gioco o curiosità è opportuno valutare se nel suo ambiente e nella sua quotidianità è opportunamente stimolato e ha a disposizione veri e propri giochi con cui intrattenersi. Potrebbe essere un gatto annoiato e frustrato, che sfoga lo stress sugli oggetti che gli capita di incrociare. Dirottare le sue energie su valide alternative potrebbe mettere fine a questo comportamento in modo piuttosto rapido.

Se invece si è in presenza di pica felina, l’unico modo per risolvere la situazione è portare il gatto dal veterinario e sottoporlo agli esami necessari per avere una diagnosi e procedere con le cure e un’alimentazione adeguata.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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