Spesso si usa il termine "schizzinoso" per indicare un gatto iper-selettivo con il cibo, anche un po’ capriccioso, che disdegna completamente alcuni alimenti. In effetti, molti gatti presentano dei gusti molto, molto difficili, ma questo dipende, almeno in parte, dalla loro natura.
Essendosi evoluti come cacciatori solitari, hanno dovuto imparare a fare i conti solo su loro stessi per distinguere un alimento che non gli provocherà danni da uno velenoso. A questa “base” si associano però tante possibili cause concomitanti, che possono portarlo a cambiare improvvisamente abitudini alimentari.
Approfondiamo allora proprio questa questione: come mai il nostro gatto "fa lo schizzinoso" e rifiuta di mangiare alcuni cibi, a volte per anni? E perché a volte cambia improvvisamente gusto, iniziando a rifiutare qualcosa che amava fino al giorno precedente?
Come mai il gatto è schizzinoso?
Come abbiamo detto sopra, la base del comportamento alimentare di tutti i gatti risiede nella loro storia evolutiva. Il gatto, infatti, a differenza del cane, si è evoluto come cacciatore solitario, non abituato – se non in minima parte – ad una vita in gruppo. Questo ha fatto sì, con il passare dei millenni, che si radicassero in lui alcuni comportamenti di “sospetto”, soprattutto verso cibi o alimenti nuovi. Tendenzialmente, infatti, i gatti vengono definiti neofobici, ovvero timorosi di ciò che è nuovo nella loro ciotola. Questa è la motivazione per cui difficilmente accettano nuovi alimenti quando non sono abituati.
Partendo da questo punto, prendiamo in considerazione però un’altra situazione classica: il nostro gatto ama un alimento, noi siamo felici di aver trovato finalmente qualcosa che gli piaccia e ne acquistiamo in grande quantità, il nostro gatto improvvisamente rifiuta quel cibo. Già so che tanti lettori si identificheranno con questa situazione, così comune da essere la base per diversi meme su internet!
Ci sono diverse ragioni per cui il gatto rifiuta di mangiare. In generale, alla base di un cambiamento di questo tipo, possono esserci una componente di avversione o di noia. Vediamo cosa intendo.
Avversione si verifica quando il nostro gatto si sente male a causa del cibo che sta mangiando. Ad esempio, magari per una casualità e non in modo correlato, il gatto ha nausea subito dopo aver mangiato il suo solito cibo (ad esempio lo portate in macchina per accompagnarlo dal veterinario). In questo caso, anche se il cibo in sé non ha provocato nessun malessere, il nostro gatto potrebbe associare quanto vissuto con quel cibo in particolare. Questo meccanismo si chiama avversione gustativa appresa e ha radici profonde in biologia per evitare avvelenamenti. Per questo il nostro gatto potrebbe rifiutare quel cibo successivamente.
L’avversione potrebbe essere causata anche da stress, da problemi dentali o da patologie (come l’insufficienza renale, tanto comune nel gatto), che provocano dolore e/o nausea. Anche alcuni farmaci possono provocare malessere eventualmente poi associabile al cibo.
Un’altra motivazione invece, abbastanza diversa, ma altrettanto affascinante, è quella della “noia”. Diversi studi hanno dimostrato come il gatto ferale (ovvero il gatto domestico che torna a vivere in natura) tende a cacciare prede, la cui composizione nutrizionale è pari ai suoi fabbisogni. Ovvero se hanno bisogno di un particolare nutriente, presente ad esempio nelle lucertole, sono più propensi a cacciare lucertole rispetto a topolini etc.
Questo dimostra che non solo il gatto selvatico (ovvero quello mai addomesticato), ma anche il nostro gatto domestico conserva dei meccanismi meravigliosi in grado di individuare di cosa abbia bisogno e andare a cercarlo. Per questo, il vostro gatto che improvvisamente rifiuta il cibo che ha mangiato per tanti anni, potrebbe semplicemente aver bisogno di un altro nutriente, che non è presente in sufficiente quantità in quel cibo.
Come evitare che il gatto diventi troppo schizzinoso?
Diciamo che contro alcune tendenze genetiche è davvero difficile lottare, ma ci sono accorgimenti che possiamo prendere per evitare che il nostro gatto diventi schizzinoso, soprattutto intenso come iper-selettivo nei confronti del cibo. Questo tipo di accorgimenti oltre ad essere utili per noi (perché sinceramente a volte i gatti fanno impazzire con le loro “richieste” alimentari), saranno di grande beneficio anche al nostro gatto. Avere infatti un’alimentazione variata è uno dei metodi migliori per mantenere il gatto in salute.
Il momento maggiore in cui dobbiamo agire è durante il primo anno di vita. Anzi, sarebbe meglio abituare le mamme, prima ancora di pensare ai gattini, ma prendiamo l’esempio di un gattino appena adottato, a 2 o 3 mesi, per iniziare. I gattini durante tutto il primo anno di vita sono più aperti nei confronti delle novità, dato che sono ancora in un’età dove mamme e conspecifici gli “insegnano” quale cibo mangiare. Man mano che il nostro gattino va avanti con l’età, questa flessibilità tende a diminuire, quindi sarà maggiore in un gattino di 2 mesi rispetto a uno di 6 mesi, ma comunque rimane almeno in parte fino alla pubertà. Durante questo periodo sarà fondamentale quindi abituarli ad un’alimentazione variata, cercando di alternare giornalmente diversi tipi di cibo, sia come gusto, marca e consistenza.
Se avete un gatto adulto o anziano, questo processo è comunque possibile, ma potrebbe costarvi un pochino più di fatica (o molta!). Abbiate pazienza, preparatevi all’idea che butterete almeno in parte del cibo, ma provate a cambiare alimento.
E se il gatto smette di mangiare?
La regola numero uno con il gatto e la sua alimentazione è che non deve mai smettere di mangiare. In questa specie, infatti, il digiuno può avere effetti deleteri anche dopo solamente 48h. Vediamo quindi due situazioni diverse.
Se il vostro gatto ha smesso di mangiare perché avete provato troppi cibi diversi, ritornate immediatamente ad un cibo conosciuto e amato e lasciatelo sereno per qualche giorno, anche settimana, senza fare più nessuna altra prova. Potreste essere voi, infatti, ad aver causato uno stress troppo forte e in questi casi è importante “lasciarli perdere” per un po’, per permettergli di tranquillizzarsi.
Altra eventualità invece è che il vostro gatto abbia smesso improvvisamente di mangiare cibi conosciuti e amati, rifiutando ogni tipo di alternativa. In questo caso, non esitate a contattare il vostro medico veterinario già dopo 24h ore se il digiuno è completo (non mangia nulla) e dopo 48h se mangia poco. Sicuramente c'è una causa da approfondire.