Mentre stiamo accarezzando un gatto sulla schiena è possibile che alzi la coda, proprio in concomitanza o subito dopo una nostra carezza. Ma perché lo fa? Questo comportamento ha qualche significato particolare? Può essere sfruttato per capire meglio l'umore del gatto e orientare così le nostre azioni? Cosa vuole comunicarci?
Anni fa in un film, che forse era l'esilarante “Ti presento i miei” con Robert De Niro e Ben Stiller, c'era una battuta che recitava più o meno così: “Perché il gatto alza la coda quando lo accarezzi? Per dirti che è finito”.
Questa freddura mi ha sempre fatto ridere molto, non solo per l'ironia ma anche perché coglie un dettaglio quasi microscopico della realtà felina: mentre la nostra mano si avvicina alla sua base, certi gatti tirano su la coda con uno scatto più o meno evidente. I motivi possono essere diversi.
Un semplice riflesso
Spesso questo movimento è legato ad un riflesso dovuto al contatto con la base della coda, una zona assai sensibile sul piano tattile, ricca di nervature e di vibrisse. Quando viene stimolata, il mantello del gatto reagisce con delle piccole contrazioni epidermiche, alcuni gatti allungano le zampe posteriori sollevando il bacino, altri sollevano vistosamente la coda o, se è già sollevata perché le intenzioni del micio erano già amichevoli, la tendono ulteriormente.
Una conferma di gradimento
Questo movimento a volte si sovrappone alla postura di coda all'insù che è esibita da un gatto che sta comunicando il piacere di interagire in un dato momento. In questo caso, la coda è portata alta già mentre il gatto si avvicina e il movimento che la sottolinea in seguito ad una nostra carezza è il modo con cui il micio ci conferma il suo gradimento per quel gesto ricevuto.
Non tutti i gatti alzano la coda se accarezzati
Proprio perché è una reazione legata al momento, non tutti i gatti sollevano la coda mentre vengono accarezzati. In linea di massima, se il contatto è vissuto come piacevole per il gatto, è probabile che la coda si tenda in alto, il che può essere letto come gradimento per quell'interazione.
Può anche accadere, però, che la coda resti al suo posto o che risponda al riflesso con uno scatto per poi tornare bassa e che il gatto non ricambi con particolare entusiasmo la carezza che gli stiamo offrendo. Non è detto che il micio si stia infastidendo ma sarebbe buona norma interrompere il contatto: forse ha semplicemente altro a cui pensare o, magari, sta riflettendo sul da farsi e una nostra insistenza potrebbe innervosirlo.
Prevenire è meglio che curare
In effetti, nelle interazioni con i gatti sarebbe sempre meglio usare prudenza e, anziché lanciarci in interazioni e contatti per poi scoprire non essere particolarmente graditi strada facendo, sarebbe più saggio fare delle proposte e mandarle avanti solo se accolte dalla controparte.
Nel caso delle carezze sulla schiena, non tutti i gatti le gradiscono. Alcuni preferiscono essere toccati solo nella zona attorno alla testa, considerando off-limits il resto del corpo. Non è detto che, se stimolati, reagiscano con zampate o morsi ma è soprattutto nel riconoscere questi piccoli dettagli che si costruisce la fiducia di un gatto nei nostri confronti.
Capire se il gatto gradisce
La prima cosa da osservare, allora, per capire se un gatto può aver piacere ad interagire con noi è se è lui ad avvicinarsi e se, mentre lo fa, la sua coda è già alzata.
Questo segnale indica una buona predisposizione all'interazione da parte del gatto ma non ancora al contatto fisico! Un gatto che si avvicina con la coda alzata sta semplicemente dicendo che si fida di noi e vorrebbe poterci annusare, ispezionare, valutare, senza che questo implichi darci il permesso di toccarlo.
Proporre il contatto
Per proporre un contatto fisico – già, perché il contatto si propone, non si impone – e avendo appunto osservato che il micio si sia avvicinato a coda alta e si mostri interessato a noi, si può provare ad offrirgli la nostra mano e vedere cosa fa: molti gatti chiedono attivamente di essere accarezzati, magari sfregando la testa e la schiena sotto la nostra mano, altri si mostrano disinteressati all'invito e allora così sapremo che non è il caso di insistere.
Imparare a discriminare
In definitiva, la coda alzata di un gatto è un segnale di avvicinamento che, però, non sempre implica anche la richiesta di un contatto fisico. L'unico modo per discriminare le situazioni è imparare ad osservare i gatti nel loro complesso e saper accogliere i loro eventuali rifiuti: è questa la strada migliore per conquistare la loro fiducia.