In alcuni casi si potrebbe verificare che il cane ringhi mentre sta mangiando. Molti si chiedono come mai possa accadere e cosa fare in questa situazione. Il ringhio è un importante segnale di comunicazione per il cane in generale e quando lo fa in presenza di cibo ci possono essere diverse motivazioni. Alle volte, ad esempio, si tratta della manifestazione di uno stato di paura o ansia che la risorsa gli venga sottratta, altre ha a che fare con una relazione conflittuale con qualcuno della famiglia. Ecco alcuni consigli su come comportarci, comprendendo le sue ragioni e rispettando i suoi tempi e spazi.
Perché i cani ringhiano?
Innanzi tutto cominciamo col dire che il ringhio può avere varie tonalità, varie sfumature, a seconda dello stato emotivo del cane e del contesto. Per valutare realmente quale sia il significato di questo particolare e riconoscibile suono è necessario anche osservare altri indizi comunicativi, per esempio se nel contempo vengono mostrati i denti, se il cane tiene le orecchie erette oppure aderenti al capo, se il cane è proteso in avanti oppure se è sbilanciato indietro, eccetera. Questi elementi ci possono dire se il cane sta provando emozioni negative come la paura, o se verte in uno stato di stress o di ansia, oppure se il ringhio è sorretto dalla rabbia, per esempio.
Alle volte però, alcuni cani, “ringhiano”, o qualcosa di simile, anche per gioia. Infatti in alcuni casi il ringhio pare essere più una sorta di borbottio, o brontolio, che solo apparentemente somiglia al ringhio minaccioso, ma in realtà non lo è. Non sempre è facile comprendere la differenza tra le varie tipologie di ringhi, soprattutto se non si tiene conto degli altri segnali comunicativi che lo accompagnano.
Un cane potrebbe anche ringhiare mentre scodinzola, e solitamente in questi casi si tratta di uno scodinzolio nervoso e rigido. Quando siamo di fronte ad un cane sconosciuto poi la corretta lettura della comunicazione si complica ulteriormente.
Vediamo ora quali potrebbero essere le ragioni per cui un cane possa ringhiare mentre mangia.
1. Protezione della risorsa
Il ringhio potrebbe essere la manifestazione di uno stato emotivo suscitato da vari fattori, per esempio dall’idea che sia necessario difendere la risorsa alimentare in quella particolare situazione. Non sempre è lampante il perché il cane senta la necessità di proteggere il cibo che magari gli abbiamo appena dato noi. In alcuni casi questo comportamento è suscitato da qualcosa di appreso. Il cane potrebbe aver dovuto difendere in passato le sue risorse importanti da altri individui, da altri cani per esempio.
Oppure il cane potrebbe essere stato disturbato volutamente nel passato proprio mentre stava mangiando, quando era un cucciolo per esempio, magari perché i suoi umani erano convinti che fosse giusto fare una cosa del genere, e adesso, raggiunta l’adolescenza o l’età adulta, aspettandosi questo comportamento da parte nostra, potrebbe anticipare comunicando di non gradire affatto questa nostra inutile e irrispettosa pratica. Questi sono solo alcuni esempi per comprendere il perché il cane, in presenza di cibo, il cane senta il bisogno di comunicare che noi, o chi per noi, si debba stare più lontani da lui e dalla risorsa, al fine di poter mangiare in pace.
2. Paura o ansia
Potrebbe anche accadere che per esperienza il cane si aspetti di essere aggredito proprio durante il pasto o comunque in presenza di cibo. Ancora una volta questo potrebbe dipendere da una cattiva gestione di questo momento in passato da parte della famiglia, oppure perché l’aggressione è stata attuata da altri cani. Il ringhio potrebbe dunque manifestarsi anche in situazioni nelle quali quei cani, o quelle persone, che lo hanno aggredito in passato ora non sono presenti o non ci sono più nella sua vita. Teniamo a mente che, soprattutto in questo frangente, il ringhio è suscitato da uno stato emotivo, e nel caso della paura generata da una situazione traumatica, il ricordo sarà ben saldo nella memoria a lungo termine del cane, ecco che la paura potrebbe presentarsi anche solo stimolata dal ricordo.
Lo stato di ansia poi potrebbe essere una condizione che perdura nel cane, anche quando non vi è la presenza di cibo, per svariate ragioni, causando un perenne disagio nell’individuo. Allora sarà quel profondo disagio a far emergere il ringhio in situazioni nelle quali accade qualcosa di particolarmente eccitante, come la presenza del cibo, o il rientro a casa di una persona, o dei rumori all’esterno dell’abitazione, eccetera.
3. Motivazione possessiva
In alcuni cani la motivazione possessiva potrebbe essere molto spiccata tanto che il cane sente la necessità di esprimerla in svariate situazioni, ossia ogni volta che si trova in presenza di una risorsa, che sia la sua pallina, la sua ciotola, o un masticativo per esempio. In generale le motivazioni richiedono un processo educativo, una sorta di viatico per conformarsi ed adattarsi ai vari contesti della vita, ovvero per svilupparsi in modo equilibrato.
Una carenza esperienziale in questi termini, o una eccessiva enfatizzazione di una motivazione, magari a causa del nostro comportamento che ha incentivato oltre misura questo tipo di propensione, potrebbe aver creato un disequilibrio tale nella stessa che il cane la manifesti anche in contesti non appropriati, cioè fuori luogo.
Alle volte – non possiamo escluderlo a priori – potrebbe trattarsi di motivazione territoriale, e il comportamento è legato più al luogo dove il cane sta mangiando invece che al cibo in sé e per sé. Ci rendiamo ben conto del fatto che non sempre sia facile, o immediato, comprendere queste differenze tra motivazioni che possono aver sfumature simili.
4. Disagio fisico o dolore
In ultima analisi possiamo dire che se un cane prova dolore mentre mangia, ad esempio a causa di problemi dentali o gastrointestinali, potrebbe ringhiare per comunicare il suo disagio o direttamente in risposta di questo.
È dunque importante osservare attentamente il comportamento del cane e, se sospettiamo una causa fisica, consultare un veterinario per un controllo approfondito.
Cosa “Non” fare quando ciò accade
Dunque, abbiamo visto differenti possibili cause e ragioni di questo comportamento, perciò, in primis ci sentiamo di sconsigliare di aggredire il cane con minacce o punizioni, soprattutto se non abbiamo ancora compreso le ragioni del suo comportamento. Alle volte è proprio un atteggiamento vessatorio da parte nostra ad indurre anticipatamente il comportamento del cane.
Inoltre è meglio non tentare di togliere al cane il cibo che gli abbiamo appena fornito, ciò – come detto – può essere percepito come una minaccia, oltre che risultare incoerente agli occhi del cane, e minare alla base la nostra relazione di fiducia con lui.
Cosa possiamo fare?
Prima di tutto è necessario analizzare la situazione mantenendo la calma. Prendiamo distanza alleggerendo la pressione sul cane: alle volte è sufficiente fare anche solo un passo indietro per “dirgli” che non abbiamo intenzioni negative e che non ha la necessità di proteggere la sua risorsa da noi.
Consultare un esperto per comprendere meglio quali elementi siano la causa di questo comportamento per correggerli. Questo è molto importante perché le cose possono cambiare molto se il cane sta vivendo una relazione conflittuale con noi oppure ha dolore ai denti, come detto. Un errore di valutazione potrebbe essere fonte di incidenti in famiglia o innescare un volano negativo che non farà altro che peggiorare la convivenza.
Acquisire abitudini che consentano al cane di sentirsi più a suo agio, non minacciato, non costretto. Per esempio, alle volte è sufficiente posizionare la sua ciotola con il cibo in un altro punto della casa, oppure allontanarsi e non stare a fissarlo mentre mangia. Anche in questo caso è opportuno consultare un educatore cinofilo che ci possa aiutare, non sempre è facile rendersi conto di quanto e come il nostro comportamento involontario possa essere mal interpretato dal nostro cane.
Ci possono essere svariate ragioni per cui un cane possa manifestare il ringhio, il fatto è che le persone sono spesso portate ad interpretare questo segnale comunicativo esclusivamente come una mancanza di rispetto, vivendolo come una “lesa maestà” nei loro confronti e così reagendo a loro volta in modo negativo. Il primo passo è sempre quello di comprendere cosa stia dicendo il cane, ma dal punto di vista del cane, non dal nostro. Anche in casi come questo è meglio interpellare quanto prima una persona esperta che abbia una visione più ampia della complessità delle relazioni che si instaurano tra persone e cani. Non vi è una regola fissa che vada bene per ogni persona e per ogni cane, ricordiamo che il tutto va riportato alla soggettività, al contesto e all’esperienza di vita – o alla sua mancanza – caso per caso.