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25 Aprile 2024
18:00

Perché il cane ringhia a un membro della famiglia

Il ringhio è uno degli strumenti comunicativi più importanti del cane che ci sta dicendo che qualcosa non va e serve proprio a evitare che la situazione peggiori. Se accade in famiglia può verificarsi per diversi motivi: tra cui manipolazioni errate, possessività e territorialità.

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Ringhiare vuol dire avvertire ed è importante partire da questa informazione. Il ringhio è uno dei modi che il cane utilizza per comunicare e quando è rivolto alle persone, anche se a qualcuno della famiglia, deve essere interpretato come un chiaro messaggio di qualcosa che, dal punto di vista dell'animale, non sta andando per il verso giusto.

Quando un cane ringhia c'è sempre un perché e comprendere il motivo per cui lo fa è importante in una valutazione che deve tenere conto della personalità del cane stesso, del contesto in cui avviene e della relazione specifica che ha con la persona a cui quel "suono" è rivolto.

Ma un cane non ringhia solo per manifestare uno stato di disagio, ad esempio perché è possessivo nei confronti di un oggetto a lui caro (si pensi già solo alla ciotola ma anche al suo giocattolo preferito) o perché avendo una forte motivazione territoriale si è invaso un suo spazio. Potrebbe farlo anche perché ha dolore e viene manipolato in modo sbagliato (abbracci e baci non graditi ad esempio). E potrebbe farlo anche per gioco e nel gioco: quando mette in atto la motivazione competitiva, ad esempio nel "tira e molla" di una corda e in quel caso non vi è intenzione minacciosa.

In questa breve introduzione ci sono già degli esempi che però vanno spiegati più approfonditamente, perché se la relazione con il proprio compagno canino è sana ed equilibrata, la manifestazione già solo del possesso su un oggetto attraverso il ringhio deve essere interpretata come un messaggio di non aggressività da parte del cane ma di avvertimento proprio per evitare una escalation che può portare, nei casi peggiori dovuti appunto all'incomprensione da parte dell'umano, anche al morso.

Incomprensione nella comunicazione

Che cosa ci sta dicendo un cane quando ringhia? Sì, il ringhio è un messaggio e fa parte del repertorio vocale comunicativo del nostro compagno canino. Se volessimo tradurlo in parole, potrebbe significare a seconda delle situazioni cose diverse come: non avvicinarti, smetti di fare quello che stai facendo (toccarlo, manipolarlo, guardarlo dritto negli occhi ad esempio), non prendere le mie cose (cibo, oggetti, risorse importanti per il cane in generale). Il ringhio, come ha scritto Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami «è uno dei comportamenti più malintesi» e quando accade poi in famiglia genera spesso perplessità e può intaccare il rapporto di fiducia nei confronti del cane, soprattutto se viene manifestato nei confronti di un bambino. Ecco che allora è importante sottolineare che è un segnale di comunicazione per il cane propedeutico proprio ad evitare situazioni spiacevoli in cui l'animale sta ancora provando a comunicare il suo stato d'animo a chi gli è di fronte e a maggior ragione cercando comprensione e ancora dialogo con i componenti di quella che anche per lui è la sua famiglia di appartenenza.

Possessività

Tra i motivi per cui un cane ringhia a una persona di famiglia ci può essere la scarsa considerazione della motivazione possessiva del cane che in determinate razze e in determinati soggetti è una componente che fa parte della sua "dotazione" in quanto individuo. La motivazione possessiva di per sè non è un elemento negativo come non lo è per noi umani. Cani come i molossi, ad esempio, hanno una alta possessività nei confronti degli oggetti e anche delle persone a cui sono legati e può accadere che la esprimano, quando ritengono che qualcosa non è come dovrebbe essere, in momenti particolari.

Un esempio "classico" e che crea fratture nella relazione è quando vi è un cane con una forte motivazione possessiva che viene importunato durante il momento della pappa. Potremmo definirlo "il problema della ciotola" che viene affrontato da anni in cinofilia quando le persone si rivolgono a esperti del campo «perché il mio cane ringhia quando metto le mani nella ciotola». Il punto nodale di questo discorso è relativo però al tipo di relazione che si è instaurata tra cane e persone di famiglia. Luca Spennacchio a tal proposito ha precisato su Kodami: «Le ragioni per cui un cane senta di dover proteggere il proprio cibo da noi per esempio, possono essere molteplici, ma generalmente si tratta di una relazione conflittuale che ha come focus la gestione delle risorse … Un cane potrebbe aver imparato a difendere il proprio cibo perché noi – magari seguendo i consigli di qualche sedicente “esperto” dalla dubbia professionalità – nell’età giovanile lo abbiamo continuamente disturbato nel momento del pasto, lo abbiamo minacciato sottraendogli la ciotola ogni volta dopo avergliela data con l’idea di dimostrare "chi comanda in casa", o altre scempiaggini del genere. Pratiche assurde oggi meno diffuse di un tempo, ma non del tutto scomparse, purtroppo».

La possessività si esplica anche nei confronti delle persone e capita anche che un cane ringhi, ad esempio, mentre è comodamente sdraiato accanto a un membro della famiglia e un altro si avvicina e non necessariamente interagisce con lui ma parla con l'altro soggetto. Lo stesso comportamento lo potrebbe avere in presenza di un altro cane, quando ritiene che il suo conspecifico stia invadendo la sua sfera condivisa in maniera esclusiva con la persona di riferimento. Si può parlare di gelosia, anche, in questa modalità di comunicazione che si traduce nel ringhio e che comunque deve essere interpretata, lo ribadiamo, come un messaggio molto chiaro dello stato emozionale del cane che però mette in atto anche la sua parte cognitiva inviando appunto un segnale chiaro e diretto.

Territorialità

Proteggere le nostre case, i pascoli e in generale quelle che possiamo definire "le nostre proprietà" è stato un compito che abbiamo sempre affidato ai cani. I cani da guardiania, i cani da pastore sono solo degli esempi di tipologie di quattro zampe su cui abbiamo spinto per favorire la loro predisposizione naturale al controllo del territorio.

Ora, limitando il discorso al Fido che sta nell'appartamento di una moderna famiglia, immaginiamolo mentre riposa sereno nella sua cuccia e noi ci "tuffiamo" su di lui, invadendo il suo spazio. Ecco, anche voi reagireste con una "mala parola", il cane invece potrebbe rispondervi con un sano ringhio. La motivazione territoriale è il desiderio e il bisogno di preservare la sicurezza dei propri spazi e noi umani di famiglia dobbiamo tenerne conto e capire che se il nostro cane arriva a ringhiare quando sente che il confine è stato superato ci sta avvertendo che siamo andati oltre. Se si è arrivati però al punto in cui il cane la esprime in modo così evidente, c'è qualcosa da rivedere nell'ambito della relazione e della sistemica familiare.

Manipolazioni errate

Il contatto è uno degli elementi più importanti per esseri umani e per i cani nell'esprimere l'affetto che proviamo l'uno per l'altro ma lo esprimiamo in maniera diversa. I cani, cosa che vale anche per noi, non amano tutti e nello stesso modo essere manipolati. Con ogni membro della famiglia un cane si comporta in modo diverso a seconda del grado di fiducia e rispetto che reciprocamente ci si scambia. Questo discorso vale soprattutto quando si parla dell'abitudine di abbracciare o baciare un cane: è qualcosa con cui noi ci esprimiamo per manifestare i nostri sentimenti positivi nei confronti dell'altro ma i cani, tra di loro, non lo fanno.

Chiedersi ad esempio "cosa capisce un cane quando lo baciamo" è già un buon modo per provare ad indagare le emozioni che scateniamo nell'altra specie e comprendere che non tutti i cani in realtà lo apprezzano. La stessa cosa vale per gli abbracci, ovvero contatti prolungati che possono essere percepiti come costrittivi dal cane.

In entrambi i casi dunque può capitare che un cane ringhi per manifestare il suo disagio nel trovarsi in una situazione che non tollera. Quando accade nel contesto familiare è importante capire se lo fa solo nei confronti di una persona o di tutti i membri della famiglia e quando e in che contesto ciò avviene: solo capendo infatti che ogni cane ha una sua personalità si può comprendere perché abbia manifestato il suo segnale di "stop" attraverso il ringhio.

Altra cosa molto importante da considerare nell'ambito delle manipolazioni è che il cane può ringhiare anche perché sente dolore. Una persona di famiglia magari lo sta accarezzando in maniera troppo incisiva su una parte dolente, di cui ovviamente non si ha consapevolezza, e il cane ringhia come reazione al dolore.

Nel gioco

Il ringhio nel gioco ha un'altra eccezione rispetto a quelle fino ad ora descritte. E' un modo di esprimere "verbalmente" lo stato d'animo in una situazione controllata e questo deve essere il contesto giusto se l'attività ludica è stata correttamente impostata. Si parla di motivazione competitiva, ad esempio, che si mette in atto nel momento in cui stiamo interagendo tirando da una parte della corda e il nostro cane è dall'altro capo. Sempre Luca Spennacchio ha spiegato questo aspetto su Kodami: «Molti cani utilizzano il ringhio come parte di un gioco simulato».

Anche in questo caso è importante capire il grado di conoscenza che si ha del carattere del proprio cane e l'esperienza comune all'interno di una famiglia nel sapere che il suono prodotto dal nostro compagno rientra nel repertorio comportamentale ma che se è non equilibrato dalla reciproca consapevolezza che si tratta appunto di un gioco può sfociare in una incomprensione che porta anche a conseguenze non piacevoli. Per tanto è importante sapere che è una comunicazione da ascrivere all'interazione ludica ed è quest'ultima che va equilibrata con chiari segnali anche da parte nostra che rappresentino l'inizio e la fine del gioco. Come sempre è importante monitorare anche nel gioco la relazione con i più piccoli.

Cosa fare?

Se ci troviamo di fronte a un cane che ringhia e non sappiamo comprenderne i motivi, è molto importante aver appunto valutato quanto descritto in precedenza. In generale però, se non si ha una conoscenza dell'etologia dei nostri amici, la cosa migliore in casi in cui il comportamento è manifesto e prolungato nel tempo è rivolgersi a un educatore o a un istruttore cinofilo.

I consigli che seguono, dunque, che abbiamo fornito già su Kodami, sono elencati per dare indicazioni generali ma non bisogna mai sottovalutare quello che, ripetiamo, il cane sta correttamente esprimendo secondo il suo modo di comunicare con il mondo e rivolgersi a un professionista è la cosa migliore da fare.

  • Mantenere la calma: evitare movimenti bruschi o rumori forti che potrebbero spaventare ulteriormente il cane o peggiorare la situazione.
  • Non forzare il contatto: se un cane ringhia, rispetta il suo spazio. Forzare il contatto potrebbe portare a un morso.
  • Lasciare spazio: la nostra posizione nello spazio (prossemica) potrebbe rappresentare un ostacolo per un cane spaventato o innervosito dalla nostra presenza. Indietreggiare e lasciare aperta una via di fuga per lui potrebbe essere la chiave per evitare una possibile aggressione.
  • Cerca di capire il problema: se il cane è il tuo compagno di vita, prova a capire cosa lo sta turbando. Potrebbe essere necessario un check-up veterinario se sospetti che il cane stia provando dolore.
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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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