Può capitare che il nostro cane, ad un certo punto, non voglia più camminare. Si ferma e pare non ci possa essere nulla che lo possa convincere a proseguire. Una mattina osservavo una signora che tentava di convincere il suo cucciolo di Bulldog Francese a muoversi, ma questo stava mollemente seduto al margine del marciapiede, sordo alle parole della donna. Un'altra signora si avvicinò ai due divertita, in effetti il piccolo faceva tenerezza. Quando il cucciolo vide avvicinarsi la signora tentò di scodinzolare, restando ancora seduto. Si trattava forse di un piccolo cane che stava facendo i "capricci"? O forse ci sono altre considerazioni da fare? Dunque, quali possono essere i motivi per questo comportamento, che alle volte assume tratti persino comici?
Pretese eccessive per un cucciolo
Alle volte le persone non si rendono conto delle oggettive difficoltà del loro compagno canino, sorprendentemente anche quando si tratta di un cucciolo, che irragionevolmente si vuole far camminare per chilometri. Le zampette di un piccolo di pochi mesi non sono ancora allenate e per lui camminare rappresenta ancora qualcosa di complicato e di faticoso, anche quando a noi pare di aver fatto poca strada.
Ansia dell'ignoto
Sempre trattando di cuccioli bisogna anche tener presente che alcuni soggetti, magari particolarmente insicuri, non amano allontanarsi troppo dai luoghi famigliari, il loro raggio d'esplorazione dovrà aumentare con molta gradualità. Quando l'ansia si farà sentire è possibile che si blocchino lì dove sono e non vogliano più procedere oltre perché sono preda di emozioni negative e il loro giovane carattere non gli dà ancora sufficiente stabilità per affrontare l'ignoto.
Un muro di odori
Alle volte non è affatto facile comprendere per noi il perché un cane possa arrestarsi nel bel mezzo di una passeggiata e non voler più andar oltre e manifestare chiaramente di voler tornare indietro, o comunque di cambiare percorso. Il fatto è che noi siamo esclusi dal suo raffinato mondo olfattivo che invece per lui è una schiacciante realtà. Il nostro compagno potrebbe aver percepito un qualche odore che lo mette in allarme, lo preoccupa, e lo spinge ad evitare di procedere. Alle volte potrebbe anche trattarsi della marcatura di un altro cane a preoccupare il nostro compagno, e la possibilità di incontrare quel particolare soggetto non gli è affatto gradita. Insomma ci possono essere odori che il nostro cane ha marcato con emozioni negative, oppure odori sconosciuti che però risultano particolarmente irritanti o fastidiosi per il suo sensibile olfatto.
Opinioni e aspettative divergenti
Può capitare che il nostro cane sia attratto da qualcosa per lui di importante che però non è sul percorso che gli stiamo facendo fare e così adotta uno dei sistemi più pacifici che conosce per esprimere il suo dissenso: si ferma. Alle volte si mette seduto, e se insistiamo a volerlo trascinare da un'altra parte arriva persino a buttarsi a terra facendo leva sulla sua massa corporea. È una cosa che vediamo fare anche ai cuccioli d'uomo. È comprensibile che un cane dopo parecchie ore di solitudine tra le quattro mura non veda l'ora di uscire a fare due passi, e magari nell'attesa si è creato tutta una serie di aspettative, immaginando di andare al pacchetto, o magari al bar dell'angolo dove trova sempre qualcuno felice di dividere con lui una brioche, oppure di raggiungere gli amici nel bosco dietro casa e quando si rende conto che la direzione presa non corrisponde alle sue agognate aspettative ecco che cerca di farcelo capire come può.
Paura del mondo
Ci sono cani che non riescono proprio ad integrarsi con il contesto urbano, magari perché durante l'infanzia hanno avuto una scarsa opportunità di socializzare con le cose che caratterizzano quell'ambiente. Penso a cani cresciuti in un contesto agricolo, fatto di grandi spazi, poche persone, rumori e odori naturali che d'improvviso si trovano nel caos della città, fatta di fracasso, puzze incomprensibili e fastidiose, cose che si muovono ovunque e la mancanza di distanze e di orizzonti, dove ad ogni metro c'è un angolo che cela la vista e rende tutto imprevedibile. Qui non si tratta di cani che ad un certo punto si bloccano durante una passeggiata, sovente si tratta di cani che si arrestano tremanti già sulla soglia di casa.
Dolori articolari
Purtroppo negli ultimi anni non si può dire che gli allevatori stiano facendo un gran lavoro nella selezione artificiale e sempre più di frequente capita di incontrare cani con gravi problemi articolari anche in giovanissima età. Ci sono razze talmente deformate per le quali anche fare una breve passeggiata è una sorta di Calvario. È facile che le difficoltà e i dolori alle anche, alle spalle, problemi alle rotule e ai gomiti, quando divengono eccessivi, inducano il cane ad impuntarsi e a non voler più procedere.
Asfalto rovente
Pare che non ha tutti i compagni umani dei cani sia chiaro che le alte temperature estive siano qualcosa di veramente problematico per i cani, in taluni cansi addirittura fatali. Oltre all’aria bollente delle città si deve prendere in considerazione l’ancor più rovente asfalto che può raggiungere anche gli 80° nelle ore più calde. La respirazione per il cane diviene un’agonia in questi casi e ostinarsi a portarlo a spasso proprio in queste ore è un vero e proprio maltrattamento che mette a repentaglio la sua vita. Ecco che in questi casi, un cane esausto e al limite del colpo di calore, potrebbe bloccarsi. Come biasimarlo?
Cosa fare quando il cane si ferma?
Come abbiamo visto ci possono essere molti motivi per cui un cane possa decidere di bloccarsi, e certamente ve ne sono ancora altri. Ovviamente a seconda della situazione la prima cosa da fare è chiedersi in quale dei casi sopra elencati ci si trovi, per esempio assicurandoci che il nostro cane non sia a disagio dal punto di vista fisico, osservando il suo comportamento possiamo anche intuire se vi sia una situazione che in qualche modo lo preoccupa o lo spaventa. In tal caso è consigliabile cambiare percorso e magari – compreso cosa lo indisponga – provvedere ad aiutarlo a risolvere le sue ansie e paure con l’aiuto di un educatore cinofilo quando il buon senso non sia sufficiente. In altri casi la situazione può essere più complicata da affrontare, per esempio quando si tratta di stati di fobia generalizzata del contesto urbano, qui si suggerisce di affiancarsi ad un medico veterinario esperto di comportamento che potrà aiutare a gestire la situazione, quando non a risolverla se possibile.
In fine parliamo dei cuccioli e cuccioloni: attenzione, sono individui in formazione, sono fragili e sensibili, quello che a noi può apparire di poco conto per loro potrebbe essere una montagna impervia, cerchiamo di non esagerare, siamo noi quelli “maturi”, non aspettiamo che il piccolo crolli esausto per comprendere di aver esagerato, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Per quanto concerne poi le patologie articolari non possiamo che consigliare di seguire i consigli del medico curante, ma anche di prestare molta più attenzione quando decidiamo di prendere un cane, ci sono razze che sono particolarmente devastate da un punto di vista fisico e fisiologico, informiamoci bene e non basiamoci solo sulla moda del momento nella scelta, metter al mondo degli infelici cronici è un atto criminale che certamente non vogliamo incentivare. Vero?