Spesso le persone che vivono con un cane si sentono in difficoltà, perché il loro compagno a quattro zampe talvolta non le ascolta. Ci sono infatti alcune situazioni nelle quali un cane potrebbe ignorare i richiami, anche se li sente benissimo. Tuttavia, in questi momenti può avere molta difficoltà ad ascoltarci e di conseguenza ad assecondare una nostra richiesta. Può capitare, per esempio, quando la sua attenzione è completamente catturata da qualcos'altro, come un odore irresistibile o un altro animale in movimento, oppure quando è impegnato a interagire e a comunicare con un altro cane.
In queste situazioni, punirlo, strattonarlo o redarguirlo non avrà mai l'effetto desiderato e può solo peggiorare la situazione, minando la fiducia che il cane prova verso il proprio umano. Invece di concentrarsi sulla punizione, è sempre consigliabile (e parecchio più efficace) adottare un approccio basato, per esempio, sul rinforzo positivo e sulla ricompensa. Riconoscere e incoraggiare i comportamenti desiderati spinge il cane a ripeterli, facilitando così il processo di adattamento e apprendimento.
Chiaramente, comprendere i motivi per cui un cane sembra non ascoltare e riuscire a trovare una soluzione efficace dipende anche dal contesto in cui avvengono certi comportamenti, dall'individualità del cane e dal tipo di relazione instaurata con il pet mate. Per queste e molte altre ragioni, nel caso in cui dovessero esserci serie difficoltà e problemi comunicativi o relazionali più seri, la scelta migliore è come sempre quella di contattare un educatore o un istruttore cinofilo, il quale saprà guidare l'intera famiglia attraverso un percorso su misura.
Siamo infatti sempre sicuri che sia il cane a non ascoltare? Oppure siamo noi che non ascoltiamo o non ci siamo spiegati bene?
Perché il tuo cane non ti ascolta
Capita spesso di sentirsi frustrati quando il nostro cane sembra ignorare completamente le nostre parole. Le ragioni per cui accade possono essere diverse e andrebbero come sempre contestualizzate al caso specifico. Se però abbiamo l'impressione che il nostro cane non ascolti, spesso è perché c'è un'errore di comunicazione o un fraintendimento. Potrebbe esserci stato, per esempio, un messaggio errato inviato da parte nostra, anche se non voluto. Il principale modo di comunicare della specie umana è la voce, ma questo non vale per gli altri animali che usano anche la comunicazione non verbale.
Talvolta comunichiamo quindi qualcosa di diverso rispetto alle nostre parole senza nemmeno accorgercene. Il cane guardando la nostra postura e le nostre espressioni potrebbe perciò essere confuso e non capire quali sono le nostre reali intenzioni. Altre volte siamo magari noi a non capire cosa il cane sta comunicando, sia attraverso il comportamento e la postura, oppure ignorando il contesto e lo stato emotivo in cui si trova in qual momento il nostro compagno a quattro zampe.
Quando sono per esempio concentrati a seguire una traccia odorosa o ad annusare qualcosa che cattura la loro attenzione, è difficile per loro prestare attenzione alle nostre richieste. Anche l'interazione con altri cani può distrarre e rendere difficile l'ascolto. Quando è impegnato a giocare o a comunicare con un altro cane, potrebbe essere troppo occupato per ascoltare davvero le nostre richieste. Come accade per noi umani, il loro cervello è completamente impegnato altrove, per cui è molto difficile attirare la loro attenzione, proprio perché sono troppo concentrati su qualcos'altro.
Alcuni cani potrebbero anche non ascoltare a causa di problemi molto più seri e strutturati. Se il nostro cane ha avuto per esempio esperienze negative in passato, oppure se non è ben socializzato, potrebbe avere difficoltà a concentrarsi o capire cosa stiamo comunicando. In questi casi è indispensabile farsi accompagnare da un educatore cinofilo esperto per trovare il percorso più adeguato a noi. Infine, spesso il problema risiede proprio nella comunicazione nell'educazione ricevuta dal proprio pet mate.
Uno degli errori più comuni nell’educazione del cane è la mancanza di coerenza da parte dei componenti del nucleo famigliare. I cani hanno bisogno di regole chiare e costanti per capire cosa ci si aspetta da loro. Se le regole cambiano continuamente o se vengono applicate in modo scostante, il cane potrebbe essere confuso e avere difficoltà ad apprendere o capire.
È importante quindi stabilire delle regole e aderirvi coerentemente, e questo vale per tutti i membri della famiglia, soprattutto quando il cane si trova in età evolutiva e il suo carattere non è ancora completamente formato. Se non siamo coerenti nella comunicazione col nostro cane, possiamo confonderlo e rendere ancora più difficile per lui capire cosa aspettarsi.
Perché il cane non va mai punito
Se per punizione si intente quella fisica o situazioni che possono procurare ansia, paura, dolore e malessere generale nel cane tutto ciò non solo è sbagliato, ma è anche controproducente per l'educazione. Se un cane per esempio abbaia mentre siamo a tavola per chiedere del cibo non ha alcun senso "metterlo in punizione". È molto più utile ed efficace, invece, dirottare la sua attenzione altrove e verso comportamenti a noi graditi e che rendano più equilibrata e serena la relazione.
L’utilizzo delle punizioni nell’educazione del cane è purtroppo ancora una prassi comune ma che può avere conseguenze anche molto gravi. Punire il cane fisicamente o verbalmente, essere aggressivi con lui può creare ansia, paura e un senso di insicurezza che inevitabilmente fa perdere la fiducia nei suoi referenti umani. Invece di concentrarsi sulla punizione, è consigliabile adottare un approccio educativo basato, per esempio, sul rinforzo positivo. Riconoscere e premiare i comportamenti desiderati anche solo con il linguaggio e non con il cibo necessariamente incoraggia il cane a ripeterli, facilitando così il processo di adattamento e apprendimento.
Stimolare la curiosità invece che il timore consente all’individuo di crescere in modo più equilibrato e positivo nei confronti del mondo.
Spesso sappiamo molto meglio quello che non vogliamo dal nostro cane e molto meno ciò che invece vorremmo. Non serve a nulla punire il cane che ci salta addosso, per esempio, ma è molto più utile invece complimentarsi con lui quando rimane giù, perché è questo ciò che vogliamo. In un certo senso, occorre quindi ribaltare il punto di vista, lavorando non tanto su quello che vorremmo che il cane non facesse, ma su ciò che desideriamo faccia più spesso.
Cosa fare se il cane non ti ascolta
Quando il nostro cane sembra non ascoltare, è innanzitutto importante capire cosa si intende esattamente con "non ascoltare". Se il cane per esempio si allontana o sembra ignorare i tuoi richiami solo in certe situazioni, potrebbe semplicemente essere maggiormente motivato da altre attività come esplorare o inseguire qualcosa che ha catturato la sua attenzione. In questi casi, potrebbe essere utile indagare sulle sue motivazioni e offrirgli alternative per soddisfare i suoi bisogni, investendo magari più tempo nelle attività che lo aiutano a sentirsi appagato come passeggiate, socializzazione, giochi olfattivi.
D'altra parte, se il cane sembra non ascoltare in modo costante e fa sempre di testa sua, potrebbe essere necessario un approccio più strutturato. In questo caso, lavorare sulla relazione e sulla comunicazione attraverso un percorso con un educatore o un istruttore cinofilo potrebbe essere la soluzione migliore. Un esperto può aiutarci a comprendere meglio il comportamento del nostro cane, identificando eventuali problemi e sviluppando strategie efficaci per migliorare la nostra comunicazione e rafforzare il nostro legame.
Indipendentemente dalla situazione, però, la coerenza resta l'elemento fondamentale nella comunicazione con il cane. Dobbiamo esserlo sempre, assicurando chiarezza e costanza nei segnali e nei messaggi che inviamo. È importante essere sempre costanti in ogni specifica situazione, sia con le parole che con il corpo. E poi serve pazienza, premiando di volta in volta il comportamento desiderato e ignorando quello indesiderato. Se vogliamo davvero essere ascoltati dal nostro cane, impariamo prima noi ad ascoltare lui e soprattutto a guidarlo attraverso la relazione verso una comunicazione profonda, chiara e basata sulla fiducia reciproca.