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9 Settembre 2023
14:00

Perché il cane fa l’inchino?

L'inchino è un comportamento frequente nei cani. Il significato di questa postura non è sempre lo stesso: potrebbe essere un invito al gioco, un modo per chiedere distanza o per sdrammatizzare una situazione difficile.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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L'inchino è un comportamento frequente nei cani e consiste nel piegare le zampe anteriori abbassando il petto, mentre le zampe posteriori e la coda rimangono sollevate. Il significato di questa postura non è sempre lo stesso e, per non fraintenderne il valore, è importante comprendere ciò che il cane vuole di volta in volta comunicare.

Nel farlo ci si può concentrare su alcuni dettagli del corpo, ma bisogna soprattutto considerare la personalità del cane, il rapporto che ha con gli interlocutori (cani, umani o altre specie) e il contesto in cui ci si trova. Con l'inchino infatti, potrebbe voler invitare l'altro al gioco ma, al contrario, potrebbe anche tentare di chiedere più spazio.

Questo comportamento venne studiato fin dagli anni Settanta, quando il biologo ed etologo Marc Beckoff, che è stato anche ospite di una puntata del format Meet Kodami, parlò dell'inchino come una postura dal valore sociale, proposta nell'interazione ludica con i simili. Fin da subito è stato infatti considerato un comportamento (tipico di diverse specie di canidi, tra cui lupi e coyote), capace di modificare la risposta comportamentale altrui.

Uno studio condotto presso il Department of Psychology dell'University of Michigan, negli Stati Uniti e pubblicato nel 2016, ha inoltre dimostrato come nei lupi questa postura sia strettamente legata ad un'età giovanile, mentre i cani, compagni degli esseri umani da oltre 30 mila anni, continuano ad usare l'inchino anche nelle interazioni tra adulti.

È davvero un invito al gioco?

Sì, come si sente spesso dire, l'inchino può effettivamente essere un invito al gioco. Per capire se l'intento sia effettivamente questo, però, bisogna prima di tutto considerare il contesto nel suo insieme: il cane sta vivendo emozioni positive, sta interagendo piacevolmente con un suo simile o con i suoi umani? Se la risposta è si, è probabile che il significato sia effettivamente quello della richiesta di un'interazione ludica.

Se si ha il dubbio che possa significare altro, invece, si può prestare attenzione anche agli indizi dati dalla rigidità del suo corpo. Se il cane è molto morbido nei movimenti e dà l'impressione di essere rilassato, scodinzolando senza apparenti tensioni muscolari, molto probabilmente è effettivamente intento a chiedere di condividere con lui un momento di gioco.

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa, inoltre, ha condotto uno studio (pubblicato nel 2022) in cui viene affrontato il tema delle situazioni in cui l'inchino è più frequente, ovvero quando i cani giocano a rincorrersi e per un istante si bloccano per poi invertire i ruoli. Osservando attentamente ogni fotogramma di 118 video riguardanti altrettante interazioni tra 24 cani diversi, è stato ipotizzato che l'obiettivo di questa postura possa essere proprio quello di mantenere alto il desiderio del gioco da parte dell'interlocutore.

Allontanati!

Tutt'altra situazione, invece, è quando il cane fa l'inchino con il corpo rigido, le zampe molto allargate davanti al corpo, la coda quasi (o completamente) ferma e un'espressione severa, quasi ad esprimere un blocco nei confronti del soggetto con cui sta dialogando. In questo caso è possibile che il cane stia chiedendo di avere a disposizione maggiore spazio, oppure che non stia gradendo l'interazione che sta avvenendo con un suo simile.

Oltre alla rigidità muscolare e allo sguardo con cui viene proposto l'inchino, vi è inoltre un altro aspetto che va preso in considerazione nell'interpretazione di questo comportamento, ed è quello legato alle motivazioni del soggetto. Il fatto che un cane si metta in questa posizione per chiedere maggiore spazio potrebbe essere determinato da una motivazione territoriale, ma per aggiungere questo indizio alla lettura è indispensabile conoscere il singolo cane, i suoi interessi e i suoi desideri.

L'inchino per sdrammatizzare una situazione difficile

I cani sono animali sociali e, per questo motivo, prestano molta attenzione alle dinamiche di gruppo che avvengono in loro presenza. Proprio dai comportamenti di chi hanno intorno, infatti, decidono come porsi e che ruolo assumere nelle relazioni intra e interspecifiche nei singoli frangenti.

Alcuni cani hanno la tendenza a osservare con particolare attenzione le interazioni conflittuali a cui assistono, soprattutto se si sviluppano emozioni poco gradevoli. Per evitare che i contrasti persistano, fanno quindi del proprio meglio per portare il gruppo ad un nuovo equilibrio pacifico, magari proponendo un buffo l'inchino.

È il caso, ad esempio, del cane che prova ad intervenire quando i suoi umani litigano. Per farli sorridere e per vederli di nuovo felici insieme, potrebbe intervenire proprio con l'inchino, che in questo caso assume il valore di un metodo per spostare le attenzioni verso il gioco, la distensione emozionale e la collaborazione, che sono gli ingredienti più importanti per un gruppo coeso.

Il valore delle emozioni

Tutto ciò va però sempre analizzato nel suo insieme, come abbiamo visto. Non c'è alcun modo per comprendere il valore di un inchino senza prendere in considerazione anche le variabili ambientali e quelle che riguardano le relazioni tra il cane e i presenti. Un ultimo aspetto che però può aiutare a leggere questa postura nel modo più preciso sono le emozioni che sta vivendo il soggetto.

Se in generale si tratta di un contesto mosso da piacevolezza e relax, è molto più facile che il cane stia facendo l'inchino proprio per questo, mentre se lui stesso sta vivendo preoccupazione, paura o qualche tensione, è probabile che con l'inchino abbia l'intento di fermare gli eventi non graditi. Ecco che quindi, ancora una volta, servirà soprattutto il desiderio di conoscere il cane con cui si vive, con tutti gli aspetti unici e irripetibili del suo carattere, per comprendere ciò che davvero sta provando.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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