I postini sono spesso vittime delle invettive dei cani al di là dei cancelli delle abitazioni. Come mai i cani si comportano così con questa particolare categoria di lavoratori? Possiamo fare qualcosa per evitare che lo facciano? È un comportamento che ci dovrebbe preoccupare? Proviamo a capire perché i cani abbaiano al postino.
Motivazione territoriale
Se pensiamo a cosa accade quando arriva il postino a consegnare un pacco o una lettera, e lo analizziamo dal punto di vista del nostro compagno canino, cosa vedremmo? In pratica un estraneo che si avvicina con “arroganza" al nostro territorio, giardino o cortile che sia.
Questo “personaggio” avanza e pare esser sordo alle nostre minacce. Abbaiamo per intimorirlo, per allertare il gruppo famigliare – o fingere di farlo – della presenza di una minaccia sui ben marcati confini della proprietà. Ma lui: niente. Non sembra darci retta. A questo rispondiamo abbaiando e agitandoci con sempre maggior veemenza, proprio come quando qualcuno pare non capirci: cosa facciamo? Alziamo la voce, gesticoliamo di più, eccetera. Non dimentichiamoci inoltre che dietro a tutto questo c’è un complesso sistema emotivo che influenza il comportamento.
Le emozioni sottostanti
Se il nostro cane è in animo di difendere la nostra proprietà allora l’emozione rispondente all’atteggiamento del postino potrebbe essere la rabbia, legata alla motivazione territoriale e protettiva. Questa cresce con l’avvicinarsi di quell’estraneo. Vale anche per l'emozione di paura. Il comportamento del cane potrebbe essere indotto da questa emozione, ma se si fosse in questo caso, all’avvicinarsi del postino al cancello, il cane potrebbe anche pensar bene di fuggire invece che scagliarsi contro di lui. Attenzione, un comportamento aggressivo è molto frequente quando l’emozione sottostante è proprio la paura. Quindi è anche possibile che un cane che si avventa al cancello sia spinto da questa emozione negativa, e che confidi nella protezione che proprio il cancello gli offre.
La inevitabile gratificazione
C’è però un altro fatto da prendere in considerazione quando osserviamo il comportamento del cane al cancello. Prima o dopo il postino “fuggirà” via. È un fatto della vita che il nostro cane sperimenti l'illusione del successo, in questo frangente. Ogni qualvolta il postino arriva, allora il cane lo minaccia e la conseguenza è che questo si allontana, e lo stato di ansia crolla immediatamente, sostituito da una sensazione di forte appagamento. Per il nostro cane è la prova che, anche se è stata dura, la strategia da lui adottata (abbaiare e minacciare furiosamente) ha avuto un epilogo di grande successo. Questo lo spingerà, l’indomani, a ripetere tutto il copione, certo di fare la cosa migliore.
Quando le emozioni sono positive
Però non possiamo non parlare di quando l'avvicinarsi del postino alla nostra buca delle lettere sia vissuto con gioia. Ci sono cani particolarmente socievoli che accolgono con piacere questo evento. La gioia può essere tanta, il livello di arousal sale molto anche in questi casi, ed è quindi facile che il cane abbai molto.
Osservando la comunicazione del cane nel suo complesso è possibile comprendere la differenza tra un cane che abbaia al cancello con rabbia da uno che invece è preso da una gioia incontenibile. In questo ultimo caso il cane vuole interagire con quella persona che si avvicina, e cerca di farglielo capire in tutti i modi.
Ma, mettiamoci per un momento nei panni di un postino, che magari non è un esperto di lettura del comportamento dei cani, e soprattutto che è abituato a ricevere addosso le loro invettive dietro ogni cancello. Potrebbe non fidarsi e non cedere alle agitate lusinghe del cane interagendo con lui attraverso le sbarre (a proposito: bambini, non mettete le mani dentro ai cancelli per accarezzare i cani!).
In tal caso il cane aumenterà la sua eccitazione sempre nel tentativo di comunicare la sua gioia e voglia di contatto, ma sarà per lo più frainteso. Diciamo «per lo più» perché non va sempre così. Ci sono belle storie di amicizia tra postini e cani, raccontate dalle famiglie e dagli stessi postini, come per esempio nella storia di Winnie e moltissime altre che si possono trovare documentate nel web.
Altri elementi importanti
L’arrivo del postino, un evento che accade con frequenza, è spesso preannunciato da una serie di elementi che hanno l’effetto di sovreccitare il cane ancor prima che l’uomo sia in vista: il rumore riconoscibile del suo ciclomotore, per esempio, o l’abbaio degli altri cani del quartiere. Inoltre non dimentichiamoci che il nostro cane ha un ottimo senso del tempo, e se il postino passa più o meno sempre alla stessa ora nella via di casa nostra, il nostro cane potrebbe “prepararsi” per tempo a questo evento che, come detto, a seconda dei casi può essere vissuto negativamente o positivamente.
Questa capacità di anticipazione degli eventi è una facoltà cognitiva ben nota nel cane, ha a che fare con l’inferenza, che si basa sulle esperienze pregresse, consentendo all’individuo di pre-vedere, con buona approssimazione, ciò che sta per avvenire grazie a particolari, a dettagli, che lo inducono a supporre gli eventi prossimi futuri. Questa facoltà ha la vitale funzione di non farci trovare impreparati, di conseguenza attiva il sistema emozionale ancor prima di trovarci immersi nella vicenda, in questo caso l'arrivo del postino. Diciamo che il treno delle reazioni fisiologiche è già ben lanciato sui binari ad alta velocità quando il postino farà la sua comparsa davanti al cancello.
Dobbiamo forse intervenire?
Non c’è che dire, il cane che abbaia furiosamente al cancello è un bel fastidio sia per noi che per i nostri vicini, ma nel caso del postino la cosa non è poi così drammatica dato che comunque il tutto durerà pochissimi minuti, solitamente in orari del giorno dove il rumore è da tollerarsi. Inoltre bisogna tener presente ogni singolo caso e contesto, come detto, se l’intera via di villette a schiera ha una nutrita popolazione canina, sarà molto difficile pretendere che solo il nostro compagno canino se ne stia buono e zitto mentre fuori si scatena l’inferno.
Quello che possiamo provare a fare in questo caso, posto che siamo lì con lui, è cogliere i segnali d’allerta del nostro compagno prima che l’onda emozionale abbia già stravolto la sua quiete, in pratica prestare attenzione anche noi all'approssimarsi dell’evento come fa lui – anche se lui è innegabilmente più acuto di noi in questo – e giocare d’anticipo. All'avvicinarsi dell'ora “X”, appena il nostro cane ravvisa i primi segnali dell'imminente arrivo del postino, richiamiamo la sua attenzione tranquillamente e, per esempio, offriamogli qualcosa da masticare di molto buono e desiderato, qualcosa che gli diamo solo in quella situazione, se vogliamo enfatizzare ancor di più il nostro gesto. Questo potrebbe cambiare, via via, la sua anticipazione, la sua inferenza, legando l’arrivo del postino con un altro fatto, ossia il buonissimo masticativo.
Ci sono altre cose che possiamo fare per modificare il suo comportamento, come per esempio fargli fare amicizia con il postino, sempre che questo si renda disponibile a collaborare, facendo sì che sia lui a dare al nostro cane qualcosa di molto apprezzato in nostra presenza. Questo è particolarmente utile soprattutto se il nostro compagno a quattro zampe vive l’arrivo del postino in modo negativo, ossia provando un'emozione negativa come il timore.
In sostanza cerchiamo di cambiare l’emozione abbinata a questo fatto con una positiva. Naturalmente ci sono persone che non vogliono che il loro cane prenda cibo da estranei (bambini non accettate caramelle dagli sconosciuti!) soprattutto quando i cani sono soli in giardino. Quindi questa possibilità la scarteranno a priori.
Se volete però che il vostro Rambo, Demon, Killer, Adolf, Lord Fener, e via dicendo, faccia la guardia, che si mostri un fervente difensore della proprietà, allora per voi quel comportamento sarà apprezzato e i vicini se ne dovranno fare una ragione.
Inoltre c’è da dire che molti cani si avventano al confine della nostra proprietà ogni qualvolta si avvicina un passante, non c'è bisogno che sia proprio il postino. Altri invece se la prendono soprattutto con questa categoria che spicca tra i possibili assalitori del territorio avendo un abbigliamento e dei modi riconoscibili. Inoltre, a differenza degli altri passanti casuali, il postino ha l’ardire non solo di avvicinarsi molto al cancello, ma anche di toccarlo, di infilare delle cose incomprensibili per il nostro cane, nella buca delle lettere. Ah, quale impudenza!
Noia e solitudine
Un’ultima considerazione va fatta sull’importanza di questo evento. Chiediamoci quale peso possa avere questa evenienza nella giornata del nostro compagno. Ci sono cani che passano la maggior parte della loro vita in solitudine, annoiandosi. Quel fatto, l’avvicinarsi del postino, potrebbe anche essere l’unica cosa degna di nota nelle lunghe ore di tedio.
La veemenza del cane nell’affrontarlo potrebbe anche essere lo sfogo di emozioni che trovano la via d'espressione in quell’unico momento rilevante. Momento che quindi viene insignito di un’enfasi eccessiva solo perché è unico. In questo caso sconsiglio di “lavorare" su questo "problema” dell’arrivo del postino, ma mi preoccuperei maggiormente del benessere del cane per il quale la solitudine e la noia, quando elementi costanti nella loro vita, sono dei veri e propri maltrattamenti.
Cose più gravi
Per chiudere possiamo anche dire che ci sono individui che hanno avuto una pessima socializzazione con le persone soprattutto nell’età infantile e adolescenziale, oppure che hanno subito dei traumi, o che non sono in grado di gestire le loro emozioni permanendo in uno stato di iper eccitazione quasi costante. Certo, possiamo anche dire che ci sono individui appartenenti a razze specifiche, che sono maggiormente eccitabili in tali contesti, ma in questi casi è meglio affrontare la questione allargando a 360° l’analisi della vita di quel cane, delle relazioni che ha con i famigliari e con il contesto nel quale vive.
In questi casi il comportamento con i passanti o con il postino, non sono altro che campanelli d'allarme su qualcosa che non va, sono solo alcuni elementi, che magari spiccano più di altri, di un quadro più complesso di disagio. È qui che il nostro suggerimento è quello di rivolgersi a professionisti del comportamento animale, che sappiano analizzare e comprendere l’intero quadro relazionale nel quale sono quotidianamente immersi il cane e la sua famiglia. Il tutto dovrebbe avere la finalità di migliorare la sua, e la nostra, qualità della vita.