Vi ricordate il simpatico serpente Sir Biss, consigliere personale del perfido Principe Giovanni, personaggio del celebre film di animazione Disney "Robin Hood"? Il suo sibilio è un cult del mondo animato, tanto da rimanere impresso a distanza di anni nella memoria di molti nostalgici fan. I serpenti non sono certo tra gli animali più rumorosi del pianeta. La loro socialità, in alcune specie piuttosto limitata, non ha portato allo sviluppo di particolari richiami sonori. Sono famosi tuttavia per il loro sibilio, accompagnato dall'emissione della lunga lingua biforcuta. A cosa servono?
Gli organi sensoriali dei serpenti
Ogni animale predilige diversi sistemi sensoriali per rapportarsi con il mondo esterno e con gli individui della propria e di altre specie. Noi esseri umani siamo animali abituati ad usare molto la vista e l'udito (sebbene altri organismi ci possano facilmente superare anche in questi), avendo ad esempio un senso dell'olfatto estremamente scadente. I serpenti invece si orientano basandosi anche su sensi ed organi del tutto diversi, come la percezione termica ottenuta grazie a recettori infrarossi posti sul muso. La loro vista varia considerevolmente a seconda delle specie, alcune dotate di vista eccezionale ed altre estremamente scarsa. Tendenzialmente avranno visione più nitida le specie arboricole rispetto le scavatrici, ma quasi tutti i serpenti pare possano distinguere due colori primari. Uno dei loro sensi più sviluppati è certamente l'olfatto, reso ampiamente sviluppato da uno speciale organo, l'organo vomeronasale o di Jacobson, posto all'interno della bocca (che hanno anche i cani). Le particelle chimiche disperse nell'aria sono catturate tramite la lunga lingua biforcuta e portate a questi sensori chimici, offrendo anche informazioni direzionali.
Ma come se la cavano invece con l'udito? Sorprendentemente, i serpenti non hanno membrane uditive e le altre strutture deputate alla ricezione delle onde sonore. Ciò però non vuol dire che non possano percepire alcuna vibrazione: la parte inferiore del corpo di un serpente è particolarmente sensibile alle vibrazioni del terreno, le quali riescono a propagarsi per lunghissime distanze avvertendo l'animale dell'arrivo di predatori e possibili prede anche a diverse centinaia di metri. Ricordate quando gli indiani nei film western poggiano l'orecchio sulle rotaie del treno per percepire l'arrivo dei convogli?
Qual è il significato del sibilio?
La comunicazione, insomma, non è alla base del loro particolarissimo verso. Le sue cause sono da ricercarsi invece in caratteristiche fisiologiche riguardanti il tipo di respirazione e la struttura interna di questi animali. La trachea è collegata alla bocca grazie ad un organo chiamato glottide che durante inspirazione ed espirazione va incontro ad aperture e chiusure. Quando la respirazione è più serrata, ad esempio quando ci si imbatte in un potenziale pericolo come un umano, la membrana della glottide può vibrare producendo il sibilio. Una volta che una caratteristica compare in un individuo per le più disparate ragioni, è l'evoluzione ad entrare in gioco: la selezione naturale ha favorito l'emissione di questo suono come segnale di avvertimento per gli altri animali dotati di udito.
Tutti i serpenti hanno quindi la possibilità di sibilare, ma questa caratteristica sarà più frequentemente utilizzata dalle specie velenose rispetto alle specie di serpenti costrittori. I serpenti di grossa taglia, come le anaconde, invece, sfruttano la loro massa corporea come deterrente, non sibilando spesso.