I serpenti sono famosi per la loro assenza di arti, persi durante l’evoluzione circa 170 milioni di anni fa, durante il Mesozoico, ovvero quando i dinosauri dominavano il mondo. Ciò nonostante continuano ad essere predatori rapidi e letali che possono “correre” più velocemente di molte persone. Questi rettili possono nascondersi sottoterra, salire sugli alberi e in molti casi sono anche in grado di nuotare.
Per quale motivo i serpenti hanno perso le zampe?
Si suppone che i serpenti più antichi siano derivati da parenti delle lucertole, probabilmente con abitudini scavatrici o acquatiche. L'assenza di zampe nei serpenti sarebbe quindi il risultato di un adattamento evolutivo che ha favorito la loro specializzazione per la vita fossoria (sottoterra) o il nuoto.
Le zampe, presenti nei loro antenati rettili, sono state perse col tempo poiché non fornivano loro alcun vantaggio, anzi, la loro assenza ha consentito ai serpenti di adattarsi meglio all'ambiente sotterraneo e di sviluppare una morfologia che facilita il movimento attraverso i passaggi più stretti.
I serpenti utilizzano il loro corpo flessibile e i muscoli potenti per strisciare e muoversi agilmente, mentre le squame sulla pelle forniscono l’attrito necessario con il terreno per potersi spostare. Questi adattamenti anatomici hanno contribuito al successo evolutivo di questi rettili che hanno potuto conquistare vari habitat e sopravvivere in diverse condizioni ambientali.
Il ruolo della spina dorsale
In assenza degli arti i serpenti si muovono attraverso un movimento ondulatorio orizzontale del loro corpo, sfruttando la mobilità della loro spina dorsale, i muscoli potenti e la pressione tra le anse generate dal corpo e il terreno, riuscendo sia ad infilarsi negli anfratti che ad arrampicandosi sugli alberi.
Se il tronco su cui vogliono salire è troppo liscio, molti serpenti possono avvolgersi col corpo attorno ad esso, stringendolo con forza, e allungarsi verso l'alto con la testa, per poi avvolgersi più su e ritirare il resto del corpo a mano a mano. Le specie marine o semiacquatiche, invece, utilizzano la loro forma corporea per nuotare in modo simile, generando onde col corpo per muoversi attraverso l'acqua.
Ci sono rettili con le zampe?
Tutti i rettili ad eccezione dei serpenti hanno le zampe: i rettili attualmente esistenti che presentano quattro zampe sono i tuatara, tutti i tipi di lucertole, i coccodrilli e gli alligatori, le tartarughe e infine le testuggini. Le forme delle zampe variano a seconda della biologia dell’animale e, ad esempio, possiamo trovare zampe palmate nelle specie semiacquatiche come i coccodrilli, o vere e proprie pinne nelle tartarughe marine.
In alcuni rari casi è possibile anche vedere dei serpenti con le “zampe”: nei pitoni sono infatti presenti due speroni nella parte posteriore del corpo, che in realtà sono zampe vestigiali, ovvero ciò che rimane delle zampe dei loro antenati di milioni di anni fa. Queste strutture nei pitoni si formano nell’embrione ma non completano lo sviluppo, nelle altre specie di serpenti, invece, sono del tutto assenti.
Esistono poi alcuni rettili che hanno delle zampe piccolissime, che li fanno assomigliare a dei serpenti anche se non lo sono: parliamo dei gongili. Questi rettili appartengono alla famiglia degli Scincidi, sono presenti anche in Italia e possono misurare fino a 30 cm di lunghezza, anche se solitamente rimangono di taglia inferiore. Hanno un aspetto caratteristico che ricorda una grossa lucertola dagli arti particolarmente corti, la testa è piccola e il corpo cilindrico, ma nonostante ciò si tratta di un animale molto agile che si muove serpeggiando.
Il gongilo abita le zone aride, la macchia e alcune zone rurali, dove spesso si nasconde nelle fessure delle rocce o nei buchi sul terreno e, grazie alla forma del suo corpo, è capace anche di scavare nel terreno sabbioso o tra la vegetazione, dove va a caccia di vermi, insetti e altri artropodi di cui si nutre. È inoltre presente nel folklore di varie regioni con significati diversi.