I lupi sono animali sociali abituati a spostarsi in branco su territori vastissimi. E quando un branco deve muoversi su lunghe distanze spesso lo fa procedendo in fila indiana, come in realtà accade per la maggior parte degli animali sociali che si muovono in gruppo. Non necessariamente questa formazione ordinata rispecchia precise e talvolta fantasiose gerarchie, come invece sostiene una delle più note e durature bufale sui lupi, ma emerge come movimento collettivo, in base al contesto, per ragioni molto più pratiche e legate soprattutto all'efficienza dello spostamento e al risparmio energetico.
Spesso i lupi si muovono in fila indiana sulla neve e chiunque abbia mai provato camminare su un sentiero innevato sa quanto può essere faticoso. Se però calpesti neve già compattata da qualcun altro prima di te, non affondi così in profondità e il cammino è sicuramente molto più agevole e meno faticoso. Camminare in fila indiana con qualcuno che ti apre la strada è il più delle volte il metodo più efficiente per spostarsi in gruppo e risparmiare energie.
Talvolta può persino essere, molto più semplicemente, l'unica opzione, per esempio lungo sentieri stretti, ripidi e con barriere fisiche ai lati. Può anche essere una questione legata all'età: i piccoli di quasi tutte le specie seguono quasi sempre in maniera ordinata i loro genitori. Anche in questo caso è il più delle volte il metodo più sicuro ed efficiente per muoversi in gruppo.
Come camminano i lupi in branco
Un branco di lupi è composto da una singola coppia adulta monogama e dai loro figli, solitamente circa 5 o 6 lupi in totale. Si tratta quindi di un'unità familiare formata da madre, padre e loro figli, che possono appartenere anche a più di una generazione. In alcuni casi, infatti, quando alcuni fattori come la disponibilità e la dimensione delle prede o la quantità di territori liberi potenzialmente occupabili lo consentono, diverse generazioni di fratelli e sorelle possono restare più a lungo insieme, rendendo così i branchi molto più numerosi.
All'interno del proprio territorio, ogni branco si sposta molto, soprattutto quando è alla ricerca di prede. E quando i lupi si muovono per andare a caccia, per esempio durante la notte, possono percorre anche decine di chilometri ogni volta. Quando camminano utilizzano quasi sempre gli stessi sentieri già battuti, come fanno la maggior parte degli animali, muovendosi spesso in ordinate file indiane. Per ovvi motivi i lupi non possono farlo quando cacciano una preda, poiché questa può scappare in qualsiasi direzione, ma se si stanno semplicemente spostando la fila indiana è il metodo più efficiente per farlo.
Perché si dispongono così?
In generale, i movimenti collettivi degli animali non si basano solitamente su un processo decisionale di individui specifici, per esempio un "leader, ma emergono solitamente dal basso verso l'altro come conseguenza di interazioni ripetute dirette, come segnali visivi, odorosi, vocalizzazioni, contatto fisico, o indirette, come appunto capita quando si formano o vengono tracciati sentieri e piste. La coordinazione nei movimenti spesso è davvero notevole, ma viene ottenuta perlopiù come conseguenza delle risposte dei singoli individui che adatto i loro movimenti e la loro posizione con quelli degli individui vicini.
Quando i lupi si dispongono in fila indiana, non c'è quindi un "alfa" che decide quali posizioni ogni individuo deve occupare in base al proprio "rango". Se è vero che nella maggior parte dei casi è la coppia riproduttiva a decidere se e quando muoversi o a guidare il branco, come è emerso da uno studio condotto a Yellowstone diversi anni fa, ciò avviene soprattutto perché si tratta degli individui più esperti e, nella maggior parte dei casi, degli unici adulti, tra l'altro genitori di tutti gli altri. I lupi si dispongono in fila indiana, quindi, perché è il metodo più efficiente per muoversi su lunghe distanze.
Quali animali camminano in fila indiana?
Del resto, i lupi non sono gli unici animali a camminare in fila indiana, anzi. La maggior parte degli animali che vivono o si muovono in gruppo lo fanno più o meno frequentemente in base al contesto o al loro ciclo vitale. Pensiamo per esempio ai grandi erbivori che si muovono in branco, come zebre, bufali e altri ungulati, oppure a specie altamente sociali che vivono in società molto complesse, come elefanti, scimpanzé e tanti altri primati. Oppure ancora ai piccoli insetti eusociali e non, come le formiche, le termiti, ma anche larve e bruchi, come la famosissima processionaria.
Nella maggior parte dei casi, la fila indiana emerge come movimento collettivo indiretto legato all'efficienza e al risparmio energetico, come avviene peri i lupi. Tuttavia, in altri non è da escludere che possano esistere dinamiche sociali e decisionali molto più complesse, per esempio negli scimpanzé o negli elefanti, tra gli animali dotati delle più eccezionali capacità cognitiva. Per quanto riguarda gli insetti, invece, le file sono quasi sempre conseguenza di contatto fisico diretto o chimico e vengono "tracciate" attraverso segnali chimici come i feromoni.
In fine, tra le più famose file indiane animali è impossibile non citare i piccoli che seguono pedissequamente a loro madre. Lo fanno per esempio gli anatroccoli che nuotano in uno stagno, oppure i meno conosciuti toporagni, che formano veri e propri trenini con la made davanti e ognuno dei piccoli "aggrappato" a chi gli sta davanti. Queste lunghe carovane, comuni a tanti animali con prole numerose, sono il modo più sicuro per restare in contatto e muoversi senza perdersi o finire vittima di altri animali.