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21 Febbraio 2024
13:13

Perché i leoni leccano la preda?

I leoni spesso leccano le loro prede prima di divorarle. Un comportamento che può sembrare strano, ma che in realtà nasconde degli importanti adattamenti.

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leone

I leoni sono i predatori più temuti e forti dell'Africa. Uno dei loro comportamenti che più ci incuriosiscono è quello che mettono in atto quando leccano la preda prima di iniziare a mangiarla. Ma perché lo fanno? Come vedremo nei prossimi paragrafi, in tal modo i leoni si assicurano che le prede che hanno davanti siano commestibili ed inoltre fanno in modo che la pelle coriacea delle loro vittime risulti più tenera al loro morso.

Leccando, i leoni riescono anche ad indicare il loro "diritto di caccia "nei confronti delle prede che hanno appena ucciso mandando un chiaro segnale agli altri predatori che si radunano nelle loro immediate vicinanze.

La lingua di un leone è molto simile a quella dei gatti. È molto lunga e flessibile, ma è anche ruvida e coperta da piccoli uncini che hanno la triplice funzione di raschiare la carne delle vittime, facilitare la pulizia del pelo e aumentare la superficie papillare della lingua così che riescano a percepire meglio il sapore e gli odori di quello che stanno per mangiare.

La lingua del leone è tra gli organi più ruvidi in assoluto tra i mammiferi ed è capace di strappare letteralmente la carne e la pelle delle prede mentre l'animale si appresta a gustare un pasto. Nel 2018 lo scrittore e biologo Dolph C. Volker compì un esperimento davvero particolare al riguardo: si fece leccare il braccio da un ghepardo fino a farsi sanguinare la pelle e questo animale ha una lingua meno ruvida rispetto a quella del leone. Nel caso in cui Volker avesse continuato l'esperimento, probabilmente il ghepardo gli avrebbe strappato via la pelle a brandelli, anche senza volerlo.

Assicurarsi che il cibo sia commestibile

I leoni non mangiano solo prede che sono state abbattute da poco ma anche i corpi degli animali che trovano in giro che possono essere morti da tempo anche a causa di una malattia. I predatori sono maggiormente esposti ai contagi e al fenomeno dello spillover, ovvero la diffusione di alcune infezioni che compiono un "salto di specie". Proprio per assicurarsi che il cibo sia commestibile, i leoni quindi leccano la pelle o il sangue della loro preda per percepire l'eventuale presenza di molecole disgustose che indicano l'infestazione di parassiti o che l'animale è entrato in fase di putrefazione.

È la stessa cosa che succede quando noi esseri umani ci mettiamo in bocca un cibo scaduto da mesi o un alimento troppo piccante a cui non siamo abituati. Il nostro corpo e in particolare la nostra lingua reagiscono al cibo, facendoci provare una sensazione di disgusto che ci impedisce di continuare a mangiare.

I leoni sono abituati a mangiare la carne cruda, le ossa e i corpi delle prede morte da tempo rispetto a noi, ovviamente. Persino un odore per un essere umano insopportabile come la putrescina, prodotto dalle carni dei cadaveri in putrefazione, per loro è un invito a un banchetto. Anche i leoni hanno un limite, però: di solito non mangiano i cadaveri degli animali morti da diverse settimane. A differenza infatti delle iene, che sono saprofaghe (ovvero si nutrono di cadaveri in avanzato stato di decomposizione), i leoni si limitano ad essere necrofagi e ad eliminare i corpi degli animali che sono morti naturalmente nella savana da qualche giorno.

Rendere più morbida la preda

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La lingua dei leoni è dunque molto ruvida ed è capace di lacerare la pelle delle prede. Questo adattamento è frutto di un bisogno molto concreto che si osserva quando i leoni si cibano delle carni di una preda dalla pelle molto dura come i bufali, i cuccioli di rinoceronte, di elefante o di un ippopotamo. Questi erbivori dispongono infatti di una pelle molto coriacea che si è evoluta proprio per resistere ai morsi e ai graffi dei predatori.

Simile ad uno scudo difensivo, la pelle delle prede rappresenta quindi un vero e proprio ostacolo per questi animali. I leoni possono ovviamente continuare ad usare artigli e denti per lacerarla ma quest'attività è molto faticosa ed inoltre espone al rischio di fratture a armi naturali che non sono sostituibili e che è meglio salvaguardare a lungo per la caccia e il combattimento.

La natura ha così escogitato due trucchi. Spesso i leoni cominciano a leccare la preda appena uccisa affinché la lingua renda più tenera la pelle delle loro vittime. Come un raschietto, la lingua infatti erode gli strati superficiali dell'epidermide, così da inciderla con precisione e raggiungere le carni, compiendo un minor sforzo. Inoltre, proprio per permettere a tutti di mangiare e di alternarsi nel lavoro di procacciamento del cibo, i grossi gruppi di leoni si "danno il cambio" in modo tale che la loro masticazione possa rendere commestibile la carne della preda anche agli esemplari meno forti o più giovani.

È anche per questo che il maschio, che raramente partecipa alla caccia, ha sempre il diritto di mangiare per primo. D'altronde è il leone più grande e forte del branco e può incidere più facilmente la pelle delle prede con le sue dimensioni e le sue forze extra. Poco dopo essere arrivato alla carne e aver consumato qualche boccone, il suo lavoro facilita il compito delle femmine, dunque, che cominciano ad avvicinarsi alla preda per indurre il maschio a farsi da parte e permettere a tutti di cibarsi.

Segnalare i propri diritti di caccia agli altri predatori

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Spesso i leoni si attardano a leccare le prede per segnalare agli altri predatori a chi appartiene il cibo. Solitamente, infatti, quando i leoni uccidono o trovano il corpo di una preda non sono  gli unici animali che hanno individuato il "banchetto": ghepardi, leopardi, iene, avvoltoi e licaoni possono avvicinarsi, cercando di sfidare i leoni nel tentativo di rubargli la preda. La stessa cosa può succedere anche con altri gruppi di leoni o con degli esemplari solitari.

Nel tentativo di marchiare la preda con i propri odori e di controllare con la vista la situazione attorno a sé, i leoni cominciano quindi a leccare la pelle delle loro vittime, ruggendo al primo intruso che si avvicina. Spesso questo meccanismo funziona e tiene lontani anche gli esemplari più deboli della propria specie ma talvolta i leoni si trovano in estrema difficoltà ad affrontare gli altri predatori. Non a caso alcuni degli scontri più famosi osservati nella savana hanno avuto come protagonisti i leoni contro le iene, intenzionate ad assalire il branco nemico per prendere possesso della preziosa risorsa.

Berne il sangue

È anche possibile che i leoni, durante la stagione secca – in cui le risorse idriche sono ridotte e controllate da alcuni specifici gruppi di predatori – possano leccare il sangue della preda per assumere liquidi ed "abbeverarsi". Bisogna tuttavia anche ricordare che i predatori assumono già naturalmente un grande contenuto di liquidi mentre mangiano e che in generale il sangue non è in grado di sedare la sete di un predatore. L'acqua infatti ha un potere dissetante maggiore e permette di regolare meglio il metabolismo. Questo comportamento può essere quindi solo momentaneo o essere collegato ad una delle precedenti ragioni, sopra esposte.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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