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3 Agosto 2024
10:00

Perché i gatti odiano l’acqua (ma giocano con fontane e rubinetti)

Tutti sappiamo che i gatti non amano l'acqua, ma c'è un'eccezione a questa loro avversione: fontanelle e rubinetti, con cui amano giocare. Ecco perché.

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L’antenato del gatto domestico che oggi condivide la vita con gli esseri umani era il gatto selvatico africano, un piccolo predatore originario di zone molto secche e aride, in cui l’acqua scarseggiava. Non stupisce dunque che molti gatti ancora oggi non amino particolarmente l’acqua e abbiano con questo elemento poca dimestichezza. Sono pochi quelli che amano essere bagnati, ancora meno quelli che gradiscono bagni e docce.

Questo non significa però che i gatti odino l’acqua, come dimostra l’attrazione che alcuni hanno per fontanelle e rubinetti. Alcuni gatti sono infatti catturati dai riflessi prodotti dall’acqua che scorre, e dal rumore. Incuriositi, potrebbero avvicinarsi per giocare e finire anche per bere, anche se va sempre tenuto conto che ogni gatto ha una propria personalità e proprie preferenze e non tutti reagiscono allo stesso modo davanti a determinate situazioni.

I gatti odiano davvero l'acqua?

Come detto, non si può propriamente parlare di “odio per l’acqua” dei gatti. È vero però che questi animali sono meno avvezzi di altri all’acqua, principalmente perché nel corso della loro storia vi sono entrati in contatto raramente. Non è il loro elemento, ed è anche per questo che alcuni gatti devono essere “incentivati” a bere: sono animali abituati a sopravvivere a climi molto caldi e secchi e con scarse risorse di acqua.

Nell’antichità inoltre in pozze e corsi d’acqua potevano nascondersi insidie, come per esempio predatori. Da qui la tendenza a tenersi alla larga da specchi d’acqua, che difficilmente potrebbero esplorare per capire che cosa nascondono. Essere bagnati, infine, è qualcosa cui i gatti sono poco abituati, per le ragioni già elencate. E i gatti, come sappiamo, sono animali estremamente abitudinari.

Perché gli piace giocare con fontane e rubinetti

Fontane e rubinetti sono però un discorso a parte, perché si tratta di fonti di acqua corrente. Più pulita innanzitutto, rispetto a quella stagnante, e poi rumorosa e “mobile”. Riflessi e scintillii possono quindi attirare il micio, che con le zampe potrebbe saggiare il getto d’acqua, provare ad afferrarlo e cercare di capire che cosa ha davanti, iniziando a giocare.

Alcuni gatti inoltre si avvicinano a fontane e rubinetti perché lo zampillo potrebbe invogliarli a bere molto più della ciotola. Non è un caso che alcuni veterinari suggeriscano di investire in fontanelle per spingere i gatti più reticenti a bere, e dunque a idratarsi, più spesso.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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