I gatti possono avere abitudini molto strane, come quella di buttare le crocchette fuori dalla ciotola. Questo comportamento è particolarmente frustrante per la famiglia, che si ritrova residui di cibo secco (ma anche umido o fresco) in giro per casa. E la frustrazione aumenta quando, subito dopo aver pulito, il gatto lo fa di nuovo!
I motivi per cui un gatto butta il cibo fuori dalla ciotola sono molto diversi fra di loro. La motivazione può essere puramente psichica, ad esempio noia o ansia, ma può trattarsi anche di nausea legata a condizioni mediche particolari o, in generale, una relazione negativa con un determinato alimento.
Noia o ansia
Il gatto è un cacciatore, con un istinto predatorio primordiale e ben radicato. Una delle motivazioni che quindi può portare il gatto a buttare le crocchette fuori dalla ciotola è quella del gioco/predazione. Il gatto si annoia e per questo trova piacere nel rincorrere le crocchette fuori dalla ciotola, come fossero piccole prede.
Anche l’ansia può essere una motivazione, spesso connessa alla noia. Quando un gatto, infatti, si annoia durante un lungo periodo di tempo, può provare ansia. Per calmare l’ansia il gatto a sua volta può esibire una serie di comportamenti, più o meno distruttivi, che hanno come scopo quello di permettergli di ritrovare la calma.
Queste due motivazioni sono strettamente interconnesse, dato che spesso quello che inizia come un gioco, può sfociare in ansia. Al tempo stesso però l’ansia può insorgere anche come conseguenza di molte altre situazioni, ad esempio un trasloco o l’arrivo a casa di un nuovo convivente.
Nausea e motivi medici
Un'altra classe di motivazione che può portare il vostro gatto a rovesciare le crocchette a terra è la nausea, con tutti i problemi medici che possono essere presenti dietro questo sintomo. Quando infatti un gatto percepisce malessere associato ad un determinato alimento, il suo istinto può essere quello di allontanarlo da sé. In questo caso, alla sintomatologia legata alla ciotola, potrebbero essere associati altri sintomi come vomito, rigurgito, diarrea o stipsi.
Bisogna tenere conto però che non necessariamente la nausea viene accompagnata da sintomi facilmente visibili. Nel caso in cui sospettiate quindi che il vostro gatto ha malessere, o comunque per escluderlo con certezza, è importante portarlo a visita dal medico veterinario.
Fatica alle vibrisse (Whisker fatigue o stress)
Come molti amanti dei gatti sanno, le vibrisse, ovvero i “baffi” più lunghi che sono presenti sul muso del gatto, sono particolarmente sensibili al tocco. Mangiare in ciotole strette (o bere) può portare le vibrisse a toccare il bordo della ciotola stessa, provocando nel tempo quella che viene definita come fatica o stress delle vibrisse. Per questo, se il vostro gatto tira le crocchette fuori dalla ciotola, per poi mangiarle con gusto una volta che si trovano sul pavimento, potreste considerare di comprare una ciotola più ampia per lui.
Disgusto per un cibo in particolare
I gatti hanno gusti molto, molto complessi e certamente una delle motivazioni che può portarli ad esibire questo comportamento particolare è il disgusto per quello che hanno in ciotola. In questo caso quindi, il gatto non è nauseato, semplicemente non vuole mangiare quel cibo in particolare, e provvede a “toglierlo di mezzo”.
Cosa fare se il gatto butta le crocchette fuori dalla ciotola
Se il vostro gatto butta cibo fuori dalla ciotola con una certa frequenza, questo sintomo va tenuto in conto. Quale sia la motivazione infatti è, con tutta probabilità, un tentativo di comunicazione del nostro gatto che prova a riportarci un particolare malessere.
Un tentativo da fare molto semplice è quello che riguarda il cambio di ciotola. Se infatti il vostro gatto ha una ciotola inadatta, troppo stretta, comunque cambiarla potrebbe essere una buona idea, a prescindere dalla risoluzione o meno del comportamento.
Anche per quel che riguarda la noia, si possono attuare anche da soli alcuni accorgimento di arricchimento ambientale per migliorare la qualità di vita del nostro gatto. Meno facile invece è distinguere e aiutare a risolvere le altre possibili cause.
Per questo, il mio consiglio di fronte a questo genere di comportamenti è di rivolgersi ad uno specialista del comportamento. La figura con maggiori competenze è il medico veterinario esperto in comportamento, che sarà la persona che si occupa di differenziare fra il problema psichico e uno medico, perché ha competenze e conoscenze di entrambi.
Esiste anche la possibilità di rivolgersi ad un esperto del comportamento felino non medico, ma in questo caso il consiglio è di farsi affiancare anche da un medico veterinario che possa eseguire la parte di diagnostica medica necessaria.
Se poi, dal percorso fatto, emerge il disgusto per il cibo del vostro gatto, sicuramente anche noi medici veterinari esperti in nutrizione dobbiamo rientrare nel percorso di cura.