Le orecchie dei cani sono certamente una delle parti più espressive dei nostri compagni a quattro zampe, possono dirci molto della sua comunicazione e dei suoi stati emotivi. Ma perché alle volte le tirano indietro? Proviamo ad analizzare questo fenomeno e cerchiamo insieme di fare delle considerazioni che possano esserci utili a comprendere il nostro amico un po’ meglio.
Le orecchie sono l’organo preposto per l’udito e, nel caso del cane, hanno caratteristiche differenti dalle nostre, ma anche all’interno della specie possono esserci molte differenze soprattutto per quanto riguarda la morfologia della parte esterna. Le orecchie di un cane possono essere molto grandi, piccole, portate erette, semi-erette, pendenti. Possono essere attaccate alte sulla testa oppure basse, insomma, ce ne sono per tutti gusti, e questo dipende dalla morfologia tipica di ogni razza o tipo di cane. Infatti, anche la struttura dell’orecchio, come tutto il resto, ha subito una certa pressione selettiva da parte dell’uomo che, per far sì che il cane assolvesse meglio ai compiti assegnatigli, fare la guardia, scovare una preda, proteggere una persona, inseguire la selvaggina, eccetera, non ha certo dimenticato che anche le orecchie fossero un elemento da tenere in considerazione. Ecco che allora abbiamo orecchie come quelle del Pastore Tedesco, molto differenti da quelle del Labrador, a loro volta differenti da quelle di un Bloodhound, e così via.
Un cane può usufruire comunque sia della mobilità dei padiglioni auricolari per orientarsi meglio verso l’origine di un rumore che gli interessa, per migliorare l’ascolto e l’analisi di un suono, magari sconosciuto, e così via. In questo compito saranno più efficienti quei cani le cui orecchie sono più mobili e aperte, un po’ meno quelli che le hanno pendenti e poco orientabili. Comunque, a prescindere dalla morfologia dell’orecchio, l’udito del cane è certamente più sensibile di quello di noi umani, infatti i cani possono udire frequenze sonore molto più elevate, siamo qui nel campo degli ultrasuoni.
Cosa vuol dire quando il cane tira indietro le orecchie?
Come abbiamo visto poco sopra le orecchie dei cani possono essere parecchio mobili e questo li facilita nel percepire i suoni. A tutti sarà ben noto l'atteggiamento di un cane che è in ascolto di un rumore con grande attenzione, per esempio quando sente un fruscio provenire da un cespuglio. Si immobilizza e tende le orecchie in avanti, nella direzione del suono, e nel contempo sbarra gli occhi e si sbilancia in avanti sulle zampe anteriori pronto a scattare, vuoi mai che ci sia qualche preda interessante lì sotto. Alle volte però le orecchie non si muovono solo per un fatto legato all'udito, sono anche degli indicatori dello stato emotivo del cane. La loro posizione ci aiuta ad interpretare quello che sta provando, ma azzardiamoci anche a dire: "pensando". È opportuno però ricordare che il linguaggio del corpo del cane va letto nel suo complesso e in relazione al contesto in cui egli si sta esprimendo. Interpretare un solo elemento del corpo del cane potrebbe indurci al fraintendimento, per esempio non è sufficiente osservare che il cane "scodinzola", senza aggiungere altri dettagli, per comprendere il suo stato d'animo e le sue intenzioni. A ciò aggiungiamo che la postura delle orecchie non fa eccezione.
Una questione di aerodinamica
Dunque, alle volte i cani tirano indietro le orecchie, e lo possono fare durante la corsa sfrenata, immaginiamo per esempio dei Levrieri lanciati all'inseguimento di una preda, le loro grandi orecchie (grandi in proporzione al loro cranio) vengono tenute quanto più aderenti possibile alla testa verso la nuca. Evidentemente quella postura, in quel frangente, in qualche modo favorisce la penetrazione dell'aria, è un fatto di aerodinamica.
Per non essere ostacolati
I cani possono spostare le orecchie indietro anche quando vogliono evitare di ferirsi o di essere ostacolati nell'infilare il muso da qualche parte, come per esempio tra il fogliame di una siepe o i rami spinosi di un cespuglio.
Per ascoltare meglio
Inoltre è anche possibile che un cane orienti le orecchie all'indietro per ascoltare quello che sta avvenendo alle sue spalle senza però aver bisogno di voltare la testa, magari perché sta guardando qualcosa dalla quale non vuole assolutamente distrarsi.
Per esprimere emozioni
Come abbiamo visto il linguaggio del corpo del cane può darci degli indizi sul loro stato emotivo e il movimento delle orecchie certo non è diverso. Quando il cane è attento, curioso, interessato le orecchie vengono portate in avanti, quando è preoccupato, perplesso, dubbioso vengono portate indietro, alle volte la perplessità fa spostare indietro anche un solo orecchio, spesso il sinistro, chissà poi perché, forse perché è connesso all’emisfero destro del cervello che, per dirla in breve, è l’emisfero che si occupa prevalentemente dell’emotività (anche se ormai sappiamo che questa partizione del cervello non è poi così determinante). Capita spesso di vedere questo comportamento – movimento di una sola orecchia indietro – anche quando le persone fanno richieste al loro compagno canino che lui non comprende, o sulle quali ha qualche dubbio.
Per dimostrare arrendevolezza
Inoltre le orecchie indietro si possono vedere anche quando un cane mostra arrendevolezza nei confronti di un altro cane o del proprio compagno umano, per esempio quando ci riuniamo al nostro cane dopo un periodo di assenza e lui è molto felice di rivederci, ecco che solitamente le orecchie vengono portate indietro, entrambe questa volta.
Quando si sentono minacciati
Enfatizzando questo comportamento i cani schiacciano indietro le orecchie anche quando si sentono minacciati, nella classica posizione a pancia all’aria, un chiaro segnale di arrendevolezza, di preoccupazione, anche se alle volte un cane assume questa postura per richiesta di coccole e attenzioni, ma in quel caso, generalmente, le orecchie sono rilassate e non premute contro la testa.
Il linguaggio del corpo del nostro cane è più raffinato di quanto generalmente si possa pensare, molti dettagli e sfumature infatti potrebbero non essere colti ad un occhio disattento. Quello della comunicazione del cane è certamente un ambito affascinante e, per certi versi, ancora tutto da indagare, ma qui speriamo di avervi avvicinato ad una maggior comprensione del vostro compagno fornendo spunti di osservazione un po' più dettagliati che vi aiutino a comprendere, per esempio, la differenza tra uno stato di disagio, di perplessità, e uno di gioia e appagamento anche solo da un lieve spostamento di un orecchia.