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23 Maggio 2024
11:45

Perché i cani hanno quello sguardo da cuccioli che ci intenerisce sempre?

Secondo un nuovo studio, lo sguardo tenero da cucciolo che hanno i cani non sarebbe solo un modo per farsi fare le coccole, frutto della domesticazione. Anche altri canidi selvatici, infatti, lo possiedono.

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Quando un cane ti fissa con quegli occhioni grandi e quello sguardo tenero da cucciolo, è inevitabile cadere nella trappola e immaginare che quell'espressione serva appositamente per sciogliere il nostro cuore e per ricevere delle coccole in cambio. E in effetti fino a oggi si pensava che gli occhioni languidi dei cani fossero proprio il risultato della domesticazione e delle selezione praticata dall'uomo. Tuttavia, forse non è proprio così: un nuovo studio ha dimostrato infatti che il migliore amico dell'uomo non è l’unico canide ad avere quello sguardo irresistibile: ce l'hanno anche i licaoni.

La selezione e la domesticazione del cane a partire dal lupo, ha portato all'evoluzione di una serie di tratti e caratteristiche fisiche come la forma più rotonda del cranio, il muso corto, le orecchie pendule e altre tipicamente da cuccioli che ci inteneriscono e ci spingono naturalmente a prenderci cura del migliore amico dell'uomo. E secondo uno studio pubblicato nel 2019, tra queste rientrano anche gli occhioni e lo sguardo estremamente espressivo, frutto della lunga storia di convivenza tra cane e gli esseri umani.

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Gli autori avevano infatti scoperto che i cani possiedono alcuni muscoli del viso molto più sviluppati di quelli dei lupi e che gli permettono di avere quindi un numero maggiore di espressioni facciali. I ricercatori avevano perciò ipotizzato che questi muscoli erano probabilmente il risultato della vita a stretto contatto con la nostra specie, che attraverso la domesticazione avrebbe selezionato indirettamente i cani che erano in grado in un certo senso di imitare le nostre espressioni facciali e che ci incoraggiavano perciò a prenderci maggiormente cura di loro.

Heather F. Smith e colleghi non erano però del tutto convinti di questa ipotesi e hanno quindi provato verificarla studiando altri canidi sociali per capire se questi muscoli fossero davvero esclusivi dei cani oppure no. Ed effettuando una dissezione su un licaone morto in uno zoo e donato alla ricerca, i ricercatori hanno scoperto che non solo questi canidi africani possiedono gli stessi muscoli facciali responsabili delle espressioni e degli occhi "da cucciolo" dei cani, ma che questi sono altrettanto ben sviluppati.

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Questa scoperta mette quindi un po' in crisi l'ipotesi che solo il cane possieda questi muscoli e che questi si siano evoluti appositamente per comunicare con la nostra specie (e intenerirci). I ricercatori, credono quindi che i muscoli del viso responsabili di molte delle espressioni facciali, si siano sviluppati nel licaone per coordinarsi e comunicare durante le battute di caccia tra le savane. Come i lupi e i cani, anche i licaoni sono una specie altamente sociali e vivono in gruppi anche molto numerosi composti sia da adulti che da cuccioli.

I loro volti e i loro sguardi altamente espressivi potrebbero quindi facilitare di molto la comunicazione visiva e soprattutto silenziosa tra gli individui mentre si muovono in gruppo tra le praterie africane. Anche per questo, molto probabilmente, nei lupi sono meno sviluppati, poiché vivendo in boschi fitti e tra paesaggi rocciosi, fanno meno affidamento sulla comunicazione visiva puntando di più su quella olfattiva e sulle vocalizzazioni, che sono state quindi selezionate e accentuate nel corso dell'evoluzione.

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Questo studio ci fa riflettere su come gli animali, anche quelli che non vivono al nostro fianco, abbiano sviluppato strategie anche molto complesse per comunicare e collaborare tra loro. Gli occhi languidi che ci inteneriscono così tanto non si sono quindi evoluti (o almeno non esclusivamente) solo per entrare nei nostri cuori, ma sono una caratteristica molto più antica, condivisa anche con altri canidi sociali e che ha contribuito alla sopravvivenza e al successo di questo gruppo di mammiferi.

In futuro infatti, Smith e il suo team intendono studiare anche l'anatomia facciale di altre specie di canidi selvatici, come volpi e cuon alpini, per verificare quanto siano sviluppati gli stessi muscoli facciali, avere così un quadro ancora più chiaro e capire se questa caratteristica sia davvero così più strettamente legata alla socialità e alla comunicazione visiva. Dunque, la prossima volta che il tuo cane ti guarda con quegli occhi da cucciolo, ricorda che non è solo un'efficace strategia per ottenere un premio o una coccola in più, ma un segno di una lunga storia evolutiva di collaborazione e comunicazione tra canidi sociali.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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