I grassi o lipidi rappresentano una parte essenziale della dieta di un cane, anche se a volte vengono guardati con molto timore. All’interno dell’organismo del cane infatti svolgono diverse funzioni, oltre a quella energetica per la quale sono maggiormente conosciuti. I grassi, infatti, formano le pareti di tutte le cellule del nostro e loro organismo e compongono la struttura di alcuni ormoni.
Per questo l’alimentazione del nostro cane non deve essere mai totalmente priva di grassi, anche se è vero che un loro eccesso può avere effetti negativi. In questo articolo approfondiamo sia le funzioni dei grassi per il cane che il corretto modo di apportarlo nella dieta.
Le fonti di grassi nella dieta del cane
Il cane assume grassi con la dieta in diverse forme. Quando l’alimentazione che sta seguendo il nostro cane è industriale non è ben chiaro, mentre appare più evidente quando seguono una dieta casalinga. In realtà il concetto non cambia: una parte dei grassi provengono dalle fonti proteiche inserite nella dieta, ovvero sono quelle naturalmente presenti nella carne e nel pesce che cuciniamo o che sono ingredienti del cibo industriale; l’altra parte dei grassi è quella che viene aggiunta come extra oltre a quanto già menzionato. Nel caso della dieta casalinga si tratta per la maggior parte dei oli vegetali oppure burro o burro chiarificato, mentre nel caso del cibo industriale vengono aggiunti diversi tipi di oli, ma anche grassi di origine animale come strutto, grasso di pollo etc.
Una fonte di grassi molto particolare, perché inserita solo a scopo strutturale (ovvero non per essere bruciato come energia, ma per andare a formare le pareti cellulari del nostro cane) sono gli acidi grassi Omega-3, presenti soprattutto nell’olio di pesce.
La fonte di olii o grassi che scegliamo di aggiungere alla dieta fa una enorme differenza. Ogni grasso o olio infatti ha alcune caratteristiche nutrizionali, sia in termini di sapore, che di tenore energetico, tipo di acidi grassi presenti all’interno etc. In base quindi alla scelta potremo ottenere determinati benefici, o meno, per la salute del nostro cane.
I benefici dei grassi nella dieta del cane
Veniamo al punto: quali sono i benefici che apportano i grassi o oli alla dieta del nostro cane? Come abbiamo detto, la risposta è “dipende da quali grassi”. Andiamo per punti quindi.
I primi grassi da nominare sono quelli essenziali, ovvero quelli che il cane non è in grado di fabbricarsi da sé. Fra gli acidi grassi essenziali per il cane abbiamo l’acido linoleico, di cui sono ricchi ad esempio olio di girasole, olio di mais e olio di soia. Altre fonti di acido linoleico sono grassi di origine animale, che a loro volta siano stati alimentati con questi vegetali e che quindi ne siano composti. In questo caso, abbiamo ai primi posti il grasso del pollo e del tacchino e quello di suino. Attenzione però perché in questo caso i tenori non sono certi, dato che dipendono dall’alimentazione dell’animale in allevamento.
Anche gli acidi grassi della serie Omega-3 sono essenziali per il cane e fra questi ricordiamo i più importanti sono EPA e DHA, presenti quasi esclusivamente nei prodotti marini (pesci grassi pescati in mare, krill e alghe). Anche l’acido alfa-linolenico, un altro Omega-3, è essenziale per il cane, ma questo si trova più facilmente negli oli vegetali, primo fra tutti l’olio di semi di lino.
Abbiamo moltissimi tipi di grassi inseriti a scopo energetico, che possiamo catalogare come grassi saturi o insaturi. Fra i grassi saturi abbiamo quelli presenti nelle carni dei ruminanti (quindi bovini, ovini e caprini). Questo tipo di grassi sono utili soprattutto a scopi energetici, ma al contempo non sono facili da digerire e hanno un’azione pro-infiammatoria, in quanto ricchi di acido arachidonico. Meglio misurarne quindi la quantità nella dieta.
Grassi saturi “buoni” invece sono quelli presenti nell’olio di cocco, i “famosi” trigliceridi a media catena. Questo tipo di grassi ha un’azione nutritiva diretta per le cellule dell’intestino e diverse azioni positive studiate anche a livello cerebrale e neurologico. Ottimi quindi come aggiunta alla dieta, sia a scopi funzionali, che come energia a rapido uso, dato che hanno un assorbimento e metabolizzazione estremamente rapida.
Ultimo ma non per importanza, il tanto bistrattato burro o, meglio ancora, il ghee (burro chiarificato, ovvero senza parte proteica e zuccherina del latte). Questo tipo di grasso rappresenta un'ottima fonte di acido butirrico, un acido grasso a corta catena con azione nutritiva e antinfiammatoria per le cellule dell’intestino. Secondo diversi studi scientifici questo tipo di grassi ha persino un’azione anticancerosa a livello intestinale. Insomma, tutto il contrario di un grasso cattivo!
Quanti e quali grassi deve mangiare un cane?
Dopo aver visto le diverse proprietà e benefici dei diversi tipi di grassi, diversi tipi di grassi, è chiaro come la è opportuno aggiungerne di diversi tipi alla loro dieta. Ogni volta infatti che andiamo a formulare una dieta casalinga (e a livello commerciale avviene il medesimo processo), si controlla di apportare una parte di grassi essenziali, quindi acido linoleico e Omega-3. Soprattutto in alcune fasi della vita (cuccioli in crescita, cagne in gravidanza e cani anziani), questi grassi sono fondamentali per garantire la salute e quindi dovrebbero sempre essere aggiunti in una dose “extra”.
Una volta coperte le necessità di base, che variano da cane a cane, si aggiungeranno poi altri grassi, con funzione soprattutto energetica. In base quindi al tipo di alimentazione, alle fonti proteiche che lo compongono e alle necessità di salute del paziente, potremo optare per oli vegetali o grassi animali. Come abbiamo visto, i migliori per dare energia sono i grassi saturi, ma non sempre questi rappresentano la migliore opzione e infatti nella maggior parte delle diete casalinghe che formulo/formuliamo noi Medici Veterinari esperti in nutrizione scegliamo olio di mais, girasole o lino.
Difficile darvi numeri riguardo al quanto aggiungerne, dato che come abbiamo visto dipende moltissimo dal complesso della dieta, oltre che dal paziente. Per darvi un’idea, comunque, in generale per soddisfare le richieste di acido linoleico è sufficiente un cucchiaino di olio di mais per cani di taglia piccola, 2 o 3 cucchiaini per cani di taglia media e 1 cucchiaio o 1 e mezzo per cani di taglia grande. Se state dando cibo commerciale comunque non vi preoccupate, che tutti i loro fabbisogni sono coperti in caso in cui si tratti di petfood etichettato come “completo”.
I rischi di un’alimentazione troppo povera o troppo ricca di grassi
I grassi devono essere presenti nell’alimentazione del nostro cane in giusta quantità, né poca, né troppa. Se infatti mancassero grassi alla dieta, il primo effetto che notereste in modo visibile sarebbe un peggioramento dello stato del mantello. La cute, infatti, ha un grande bisogno di grassi per essere lucente e sana ed è il primo apparato a dimostrarne la mancanza. Pelo secco e che si spezza facilmente, una cute arrossata e fessurata potrebbero essere delle evenienze estreme di una dieta molto povera di grassi. Ovviamente allo stesso tempo avremmo anche carenze più importanti, interne, soprattutto se a mancare fossero acidi grassi essenziali.
Non è detto invece che il vostro cane dimagrirebbe in caso di dieta povera di grassi. Fatta eccezione, infatti, per gli acidi grassi essenziali, il vostro cane può tranquillamente sintetizzare grassi a partire da carboidrati.
Per questa stessa ragione, non è detto che una dieta ricca di grassi faccia ingrassare il vostro cane. Se ben bilanciata infatti, una dieta per cani può essere molto ricca di grassi, senza causare alcun tipo di danno, incluso l’aumento di peso.
Come abbiamo visto però molto dipende dal tipo di grassi, oltre che dalla quantità. Ad esempio, una dieta molto ricca di grassi di origine bovina, avrebbe certamente nel tempo come effetto un peggioramento dello stato di salute generale, perché ad effetto pro-infiammatorio.
Infine, poche righe per sfatare un mito nutrizionale, ovvero la correlazione fra grassi e pancreatite, l’infiammazione del pancreas. Secondo diversi studi, infatti, non sarebbe tanto una quantità eccessiva di grassi a provocare pancreatite, ma soprattutto l’indiscrezione alimentare, ovvero “l’abbuffata”, il pasto molto fuori dal normale, che provoca infiammazione intestinale acuta. Certamente ingerire una grande quantità di grassi tutti di un botto può provocare questo effetto, ma anche altri cibi possono farlo. Al tempo stesso, cani abituati lentamente ad assumere diete ricche di grassi, con diete bilanciate e grassi buoni, non avranno alcun problema al pancreas. Insomma, un timore eccessivo verso questi alimenti non è assolutamente giustificato.