Dare la caccia alle lucertole è un comportamento comune nei cani. Spesso possiamo osservarli intenti in questa attività e i motivi che spingono i nostri amici possono essere diversi: dal gioco alla noia fino alla vera e propria caccia finalizzata alla cattura.
In tutti questi casi il comportamento è attivato da un istinto atavico che i nostri compagni di vita hanno ereditato dai loro antenati lupi: l’istinto predatorio, un tempo di vitale importanza per la sopravvivenza e che oggi, anche se non è più necessario, è ancora presente nei cani.
Andiamo ora ad analizzare i motivi per cui un cane dà la caccia alle lucertole.
Istinto predatorio
La parola “istinto” lascia già intendere che si tratta di qualcosa di innato. Infatti i cani hanno ereditato dai loro antenati lupi proprio l’istinto a cacciare cioè ad inseguire, afferrare e poi consumare la preda che, nel nostro caso specifico, è la malcapitata lucertola: è proprio il movimento dell’animaletto ad innescare il comportamento predatorio nel cane.
È bene però fare una distinzione tra la pulsione alla predazione e la motivazione predatoria. Quest’ultima è legata solo al frangente in cui un cane prova appagamento nell’inseguire, ma non per forza a cacciare nel senso di attività venatoria. Infatti la motivazione predatoria può essere elicitata da una pallina, da un legnetto lanciato o da un frisbee. Mentre la pulsione predatoria è alla base della vera e propria caccia ed ha tutt’altra finalità.
La motivazione predatoria è più o meno sviluppato a seconda dell’individuo e della razza a cui appartiene. Possiamo osservare soggetti passivi di fronte ad una potenziale preda ed altri a cui basta il solo odore per attivare la pulsione di caccia. Ci sono alcune razze come quelle selezionate per la caccia (per esempio il Bracco Tedesco) che hanno una maggiore motivazione rispetto ad altre. E non in tutte le razze la sequenza di predazione (individuare-fissare-avvicinarsi- inseguire- mordere- afferrare-uccidere-sezionare) viene rispettata per intero. I cani da seguita (per esempio il Beagle) non arrivano ad uccidere la preda perché attraverso la selezione di razza, quest’ultima fase è stata inibita e sostituita dal riporto del selvatico verso il cacciatore.
E’ molto importante distinguere la motivazione predatoria sana dall’ossessione e per riuscire a farlo è importante osservare il nostro compagno di vita. Se si nota che mette in atto il comportamento senza soluzione di continuità, è bene consultare un educatore o un istruttore cinofilo che potranno aiutarvi a valutare la situazione.
Anche se ad oggi i cani che vivono in famiglia non hanno più bisogno di cacciare per sopravvivere, in alcuni l’impulso è ancora molto forte per via della motivazione predatoria che, infatti, è il desiderio e il bisogno, particolarmente sviluppato in alcuni soggetti e in alcune razze, di inseguire gli oggetti in movimento. Questa motivazione, come tutte le altre, è certamente legata ai bisogni etologici della specie, ma viene intesa in maniera diversa rispetto al vero e proprio interesse per le attività di caccia, anche perché può essere manifestata anche attraverso l'inseguimento di una pallina, di una bicicletta o di una pecora, nel caso dei cani da conduzione delle greggi.
Gioco
Cacciare le lucertole può essere un passatempo per ovviare alla noia: durante la caccia infatti il corpo produce endorfine inebrianti. Quindi quale migliore maniera di scrollarsi la noia di dosso se non cacciando? In genere questo tipo di caccia non è realmente finalizzato alla cattura, ma al puro gusto di puntare e inseguire con il relativo rilascio degli ormoni della felicità.
Bisogna prestare attenzione però ai cani che vivono in un ambiente ipostimolante: rischiano di incorrere in un’ossessione per la caccia, ossia l’esasperazione della motivazione predatoria che li porta a rincorrere tutto ciò che si muove. In questi casi troviamo cani che inseguono biciclette, runner e nei casi peggiori soggetti che puntano anche alle ombre. Ci sono anche cani che, pur di trovare gratificazione, si chiudono in una forma di caccia compulsiva e alla lucertola, serrando così la comunicazione col mondo. Questi comportamenti ossessivi sono causati da un profondo senso di disagio e sono caratterizzati dalla presenza di un alto livello di stress. Altra causa può essere l’estrema sollecitazione della motivazione predatoria da parte dei referenti umani (esempio il continuo lancio di palline) andando così a rinforzare enormemente il comportamento fino ad arrivare all’ossessione.
Fa male al cane mangiare una lucertola?
Ingerire lucertole non é tossico per un cane, però è anche vero che dipende dalla quantità.
In alcuni casi potrebbe accadere che il cane sviluppi una forma di infezione gastrointestinale con conseguente diarrea emorragica a causa dei batteri di cui le lucertole sono portatrici.
Bisogna limitare l’istinto predatorio nel cane?
Come abbiamo precisato, è più corretto parlare di motivazione predatoria che "di limitare l’istinto predatorio". La risposta comunque è: dipende dalle situazioni. Seppur molti umani si sentono, giustamente, responsabili per l’ambiente circostante e per gli eventuali danni che il proprio cane può arrecare a cose, persone e fauna selvatica, eliminare l’impulso venatorio nel cane non è possibile e i tentativi gli creerebbero solo frustrazione. Si può invece agire, attraverso un processo educativo, appunto sulla motivazione predatoria. Educare una motivazione significa darle un contesto adeguato di espressione, una modalità equilibrata e un orientamento corretto su target appropriati (sì pallina, no runner).
Esercizi sugli autocontrolli, volti ad aumentare il controllo sui propri impulsi, uniti alla strutturazione di una relazione complice e solida sono la chiave di volta per garantire al cane una vita compatibile con la sua natura, lo sviluppo equilibrato delle sue dotazioni filogenetiche e il rispetto degli altri individui. Ci sono momenti in cui puntare appunto sulla collaborazione e l’affiliazione, sul rapporto che il nostro cane ha con noi, chiedendogli se “per questa volta” può lasciare stare e invitandolo a fare altro. Dobbiamo però impegnarci per essere un ottimo referente per il cane che così avrà interesse e maggiore piacere a rimanere accanto a noi, rinunciando all’inseguimento.
Ma non si può solo chiedere al cane di rinunciare: esistono delle attività sostitutive alla caccia come il proporgli delle ricerche nelle quali può sentirsi appagato attraverso delle piste artificiali che gli abbiamo appositamente creato in modo tale che possa mettere in atto la sua motivazione in un ambiente naturale ma protetto.
Abbiamo sottolineato precedentemente che la caccia alle lucertole può avere come movente la noia ed è questo un elemento sicuramente da eliminare nella vita del vostro amico e offrirgli attività alternative è la soluzione ideale perché se ne disinteressi: più si è creativi e più si porterà a casa il risultato!