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8 Aprile 2023
12:00

Perché i cani ansimano?

Ansimare, nei cani, è una condizione fisiologica in situazioni di affaticamento, eccitazione, sforzo o calore. Ci sono però situazioni in cui un respiro affannoso deve preoccupare: vediamo quali.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Vedere un cane ansimare mentre gioca o al termine di una lunga passeggiata o di una corsa è assolutamente normale: è una reazione fisiologica allo sforzo e all’affaticamento che rientra non appena l’animale si è calmato e ha “ripreso fiato”, un po’ come accade agli esseri umani nelle stesse condizioni. Vi sono però situazioni che è bene tenere sotto controllo, e motivi più seri per cui un cane può ansimare: vediamo quali sono quelle più frequenti e quelle più preoccupanti.

I cani ansimano perché hanno caldo

Uno dei motivi per cui i cani ansimano è il caldo. Nelle giornate estive, o comunque in situazioni in cui la loro temperatura corporea si alza, uno dei modi che il loro organismo ha per disperdere il calore corporeo è il respiro tramite la bocca: ansimando disperdono il calore, e allo stesso tempo si “raffreddano”.

I cani ansimano per lo sforzo fisico

Può succedere che il cane ansimi anche per la stanchezza e lo sforzo fisico. In caso di lunghe passeggiate, corse o sessioni prolungate di gioco con salti e “scatti”, potrebbe fermarsi e sedersi o sdraiarsi a terra ansimando vistosamente: non si tratta di nulla di preoccupante, ed è l’equivalente del fittone per un essere umano. Se la causa dell’ansimare è la stanchezza, sarà sufficiente che il cane recupero fiato e forze per vederlo tornare a respirare normalmente.

I cani ansimano per l’eccitazione

Ansimare è anche un sintomo di eccitazione. Può succedere per esempio che il cane respiri affannosamente, a bocca aperta, quando il pet mate torna a casa dopo una giornata di assenza, o ancora quando capisce che è il momento di uscire in passeggiata. Anche in questo caso è uno stato passeggero e provocato da una condizione precisa, che non deve suscitare preoccupazione.

Cosa fare se il cane ansima eccessivamente

In tutti i casi sopraelencati, l’ansimare non deve destare timori, perché si tratta di una reazione naturale. L’allarme deve scattare quando l’ansimare è eccessivo e prolungato, e il respiro affannoso non accenna a calmarsi e tornare regolare, o ancora se il cane ansima e non ha fatto nulla di faticoso.

In questi casi l’ansimare potrebbe essere una manifestazione di dolore, un sintomo di disturbo gastronintestinali o di patologie intratoraciche, ovvero situazioni cliniche in cui c’è un accumulo di liquido nei polmoni e il cane ha bisogno di più aria. Nei casi più gravi si potrebbe essere in presenza di perforazione toracica,  o di espansione dei polmoni per un trauma o una frattura costale.

Un forte ansimare può essere anche legato a patologie cardiache: un cuore che non pompa bene può provocare il già citato accumulo di liquidi nel torace e una carenza di ossigeno a livello sistemico, e il cane può dunque ansimare e tossire. In queste situazioni è bene rivolgersi immediatamente a un veterinario per un consulto e per eventuali analisi specifiche.

Il mio cane ansima di notte

Proprio sulla base dei motivi appena elencati, la notte è il momento in cui l’ansimare si manifesta con più frequenza. Questo perché il cane assume una posizione rilassata, sdraiato solitamente su un fianco, e così facendo vi è una compressione degli organi interni: cuore e polmoni sono schiacciati, e questo comporta difficoltà a respirare con conseguente ansimare.

Va poi sempre considerata la razza del cane. In quelle cosiddette brachicefale, in cui rientrano  il Carlino, il Bulldog Inglese, il Bouledogue Francese, il Boston Terrier, il Pechinese, il Cavalier King Charles, lo Shar Pei, lo Shi Tzu, ma anche il Boxer, il Bullmastiff e il Mastino Napoletano, le caratteristiche morfologiche sono legate a problemi respiratori. In questi soggetti, infatti, l’accrescimento osseo della testa avviene più in larghezza che in lunghezza, con il risultato di teste rotonde e musi schiacciati.

Queste caratteristiche sono alla base della cosiddetta “sindrome brachicefalica” o BOAS (Brachycephalic Airway Obstruction Syndrome, o sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori), che crea una serie di anomalie – narici strette, palato molle allungato e ispessito, collasso laringeo e schiacciamento della trachea – che ostacolano il passaggio dell’aria e che determinano il caratteristico respiro ansimante di queste razze canine. Per loro una semplice passeggiata, o anche soltanto dormire, è faticoso, e il loro ansimare, per molti buffo e tenero, è invece sintomo di una condizione di estrema sofferenza e di gravi patologie.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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