L'andatura saltellante dei canguri è dovuta principalmente a due fattori: gli antenati dei canguri possedevano già forti zampe posteriori e una lunga coda utile per poter sviluppare questo tipo di andatura. Il secondo motivo è legato al risparmio energetico. Grazie alla particolare anatomia delle zampe, la forza elastica che riescono a generare permette all'animale di spostarsi molto lontano con un dispendio di energia relativamente basso.
Dunque, la storia dei canguri e del perché saltano è molto antica, risalente almeno a 30 milioni di anni fa, con un loro antenato che, nonostante all'apparenza potesse somigliargli molto, non saltava affatto: stiamo parlando degli stenurini.
Gli antenati dei canguri
Gli stenurini sono parenti ormai estinti dei moderni marsupiali australiani e secondo uno studio della Brown University, negli Stati Uniti, la loro andatura doveva essere sorprendentemente simile alla nostra: due grandi dita simili a trampoli poggiavano sul terreno e grazie alla lunga coda l'animale poteva ergersi su i due arti con un'andatura bipede.
Questi mammiferi si separarono dai moderni canguri 15 milioni di anni fa, erano alti oltre 2 metri e potevano pesavano fino a 240 chili. Inoltre, il muso schiacciato sormontato da grandi orecchie li faceva somigliare più ad enormi conigli o a strani koala. Data la stazza non sorprende che non potessero saltare, ma le caratteristiche anatomiche funsero come ottima base fisiologica per sviluppare la simpatica andatura che siamo abituati a immaginare quando pensiamo ai canguri.
Come saltano i canguri?
I tendini delle zampe posteriori di un canguro, infatti, sono estremamente lunghi e flessibili e subiscono drastici cambiamenti di conformazione quando il canguro salta. Agendo come molle, i tendini si allungano sotto il peso del canguro e, mentre sono allungati, accumulano molta energia elastica. I muscoli delle zampe di un canguro sono incredibilmente forti e rigidi, permettendo loro di gestire dei tendini che immagazzinano un'energia così alta. Tutta questa energia accumulata viene rilasciata quando il canguro si solleva e il tendine si contrae di nuovo.
Il motivo per cui la selezione naturale ha favorito questo tipo di adattamento è presto detto: molta dell'energia che usano per saltare non proviene dai muscoli ma dai tendini, i veri direttori della grande orchestra del salto. A differenza dei muscoli, i tendini non si affaticano e non richiedono ossigeno per funzionare, motivo per cui possono permettere a questi animali di percorrere lunghe distanze senza stancarsi eccessivamente.
Nella grande famiglia dei canguri chiamata macropodidi, la maggior parte delle specie può spostarsi con due diverse andature: una a bassa velocità detta anche pentapedia, dove l'animale procede come un quadrupede aiutandosi con la coda come quinto arto. La seconda andatura è utilizzata durante la corsa ed è sicuramente più veloce: i salti sono compiuti con le poderose zampe posteriori e usano la coda per bilanciare il corpo mentre si librano nell'aria per qualche frazione di secondo.
In alcuni casi i canguri possiedono entrambe le andature ma prediligono una delle due, come nei generi Setonix e Thylogale che utilizzano prevalentemente l'andatura pentapede pur essendo capaci comunque di fuggire dai predatori saltando. Nelle specie del genere Dendrolagus, invece, l'andatura a salti è totalmente assente poiché sono animali principalmente arboricoli che hanno sfruttano la forza delle zampe posteriori per arrampicarsi sugli alberi.
A che altezza arrivano i salti dei canguri?
A seconda della specie i canguri possono raggiungere diverse altezze e velocità nella "corsa". Il canguro che salta più in alto, soprattutto grazie alla grande stazza, è il canguro rosso che può raggiungere anche i 9 metri di lunghezza ed elevarsi più di 3 metri in altezza. Durante le sue corse saltellate alcuni autori segnalano una velocità massima di 70 Km/h, più o meno la velocità massima che può raggiungere anche lo struzzo, noto uccello corridore.
È il caso di dire, però, che queste sono misure "estreme" in quanto il marsupiale raggiugne tali risultati record solo quando è in grave pericolo e, ad esempio, deve fuggire da eventuali predatori.