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10 Settembre 2024
15:23

Perché gli uccelli mangiano le feci?

La coprofagia tra gli uccelli è molto più diffusa di quanto si possa pensare. Alcuni mangiano la cacca per integrare la dieta, altri per regolare e adattare il proprio biota intestinale, altri per recuperare batteri e nutrienti, persino mangiando quella dei proprio piccoli.

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Recentemente è emerso un comportamento a lungo sottovalutato negli uccelli: la coprofagia, ovvero il consumo di feci. Sebbene sia un comportamento ben noto in altri animali (basti pensare agli scarabei stercorari oppure alle mosche), la coprofagia tra gli uccelli è stata scoperta un po' a sorpresa, grazie soprattutto a uno studio recentemente pubblicato su Biological Reviews. Tante specie di uccelli diverse mangiano la cacca, alcuni praticano l'autocoprofagia (mangiare le proprie feci), altri l'allocoprofagia (quelle dei conspecifici) e altri ancora l'eterocoprofagia (quelle di altre specie).

Ce n'è per tutti i gusti e questo comportamento non è limitato ai soli pulcini nutriti dai genitori: anche gli adulti, talvolta, si nutrono delle feci, persino quelle dei propri piccoli ancora nel nido. Ma perché lo fanno? I motivi sono diversi, alcuni ancora in fase di studio e approfondimento, ma potrebbero essere legati ad alcune esigenze fisiologiche, come il recupero o l'assimilazione di nutrienti e microorganismi utili per l'intestino, ma non solo. Potrebbero esserci anche ragioni comportamentali.

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Immagine da Dunbar et al., 2023

Per ottenere risorse alimentari da altre specie

Molti uccelli praticano soprattutto l'eterocoprofagia, ovvero mangiano la cacca di altri animali per ottenere nutrienti e risorse che difficilmente potrebbero procurarsi da soli. Questo avviene soprattutto quando si cibano delle feci di altri uccelli o animali specializzati in diete diverse dalla loro: erbivori che manfiano feci di carnivori e viceversa.

Per esempio, specie che non sono in grado di cacciare attivamente, possono comunque accedere a questi nutrienti non completamente digeriti consumando le feci di uccelli che invece hanno una dieta più specializzata. Così, l'eterocoprofagia diventa una soluzione efficiente per integrare la propria alimentazione, sfruttando però le capacità di altre specie.

Per assimilare batteri e microbi

Secondo gli autori dello studio, un altro dei principali motivi per cui gli uccelli mangiano le feci è l'assimilazione di batteri e microbi utili per l'intestino. Questo comportamento sembra particolarmente importante per i piccoli in crescita e per gli uccelli migratori, che attraversando i continenti e devono adattare il loro biota intestinale a la dieta in ambienti molto diversi tra loro.

Consumando feci, gli uccelli possono introdurre nel loro organismo i batteri più adatti al nuovo ambiente in cui si trovano, che si tratti dei siti di svernamento o dei quartieri riproduttivi. Questo aiuto microbico potrebbe permettere loro di digerire meglio i nuovi alimenti che incontrano lungo il viaggio e adattarsi meglio alle diverse stagioni, mentre per i pulcini e i pulli in crescita li aiuta a formare per la prima volta il proprio biota intestinale.

Per tenere pulito il nido o recuperare nutrienti

In altri casi, specialmente quando gli adulti mangiano le feci dei propri piccoli, la motivazione potrebbe essere quella di tenere pulito il nido. Nascondere le feci ai predatori riduce poi anche i rischi per la prole. Inoltre, consumare le feci potrebbe permettere di recuperare alcuni batteri o nutrienti persi durante lo sforzo di nutrire i piccoli, come per esempio il calcio.

Alcuni uccelli potrebbero inoltre trarre beneficio da feci di altre specie, che contengono nutrienti o sostanze che farebbero fatica a ottenere altrove. Anche se saranno necessario studi più specifici, la coprofagia negli uccelli potrebbe essere vista come una strategia di sopravvivenza multifunzionale, che combina esigenze alimentari con la necessità di crescere in sicurezza i propri piccoli e adattarsi a contesti ambientali in continuo cambiamento.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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