Molte specie di uccelli migratori di grandi dimensioni solcano i cieli volando in precise e simmetriche formazione a V. Lo fanno soprattutto le gru, i cigni, le anatre, le oche, i pellicani e molte altre specie ed è di uno degli spettacoli naturali più belli e affascinanti a cui si possa assistere. Ma al di là del fattore poetico di indubbio valore per noi che abbiamo i piedi ben saldi al terreno, questa particolare disposizione di volo ha per gli uccelli un preciso e fondamentale valore adattativo che consente a questi eccezionali viaggiatori di volare in maniera più efficiente e aerodinamica possibile, risparmiando così preziose energie.
Come funziona il volo a V
In una formazione a V solitamente c'è un un singolo uccello in punta, seguito da due code formate da un numero variabile di altri individui che si dispongono via via sempre più verso l'esterno e leggermente più in alto. Questo assetto, più o meno regolare a seconda degli stormi, porta notevoli vantaggi aerodinamici, sia su brevi distanze che, soprattutto, per le migrazioni a lungo raggio. Ciò consente agli uccelli di sfruttare al meglio la forza di sollevamento dei vortici d'aria generati dall'individuo che gli sta davanti, permettendo così di risparmiare fino al 30% dell'energia necessaria per volare.
Chiaramente chi sta davanti fa molta più fatica degli altri ed è per questo che periodicamente chi è in testa al gruppo scivola più indietro facendosi dare il cambio. In questo modo uccelli di grosse dimensioni, come gru, dandosi il cambio possono volare molto più a lungo prima di doversi fermare per riposare. Secondo uno studio pubblicato su Nature nel 2014 e condotto sui minacciati ibis eremita (Geronticus eremita), la formazione a V è la migliore possibile da un punto di vista aerodinamico, poiché riduce l'attrito dell'aria e e abbassa notevolmente i costi energetici del volo.
Le gru in formazione a V nei cieli sopra Venezia
In un altro studio del 2011, apparso sempre su Nature, gli autori hanno dimostrato che i pellicani (Pelecanus onocrotalus) che volano in solitaria battono le ali più frequentemente e hanno una frequenza cardiaca più accelerata rispetto a quelli che volano invece in formazione. Proprio il risparmio energetico è perciò, molto probabilmente, una delle ragioni principali dietro l'evoluzione del volo in formazione a V.
Motivi sociali
Non tutti gli uccelli volano però in formazione, per esempio la quasi totalità dei piccoli passeriformi (che tra l'altro compiono migrazioni enormemente più lunghe) preferisce viaggiare in solitaria o in piccoli gruppi disordinati. Ciò potrebbe essere legato al peso, nettamente inferiore, e alla maggiore difficoltà che avrebbero questi uccelli di piccole dimensioni a governare e gestire le correnti generate dagli altri individui. Tuttavia, volare a V potrebbe avere anche un importate ruolo sociale, visto che la maggior parte delle specie che utilizza questa formazione possiede spiccate tendenze gregarie.
Quando per esempio le gru (Grus grus) migrano in formazione, si tengo in costante contatto vocale, emanando incessantemente il caratteristico "gru gru" che ha dato il nome alla specie. Volare in gruppo potrebbe perciò anche aiutare gli uccelli a non perdersi di vista, a tramandare e tenere traccia delle rotte migratorie e a coordinare in maniera più efficace le decisioni dell'intero stormo.