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27 Luglio 2024
19:00

Perché gli artigli dei gatti si ritraggono, ma quelli dei cani no?

Nei gatti gli artigli sono un fondamentale strumento di offesa e difesa, utilizzato principalmente per cacciare. Per questo sono "retrattili" ovvero possono rientrare nelle zampe se non vengono usati.

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Nei gatti gli artigli sono uno dei principali strumenti di offesa e difesa, e funzionano in modo differente rispetto a quelle dei cani. La differenza principale sta nel fatto che si ritraggono, ovvero “rientrano” quando non vengono utilizzati, mentre quelli dei cani sono fissi ed esterni. Cerchiamo di spiegare meglio da cosa è regolato questo meccanismo, e perché funziona in questo modo.

Cane e gatto sono "cacciatori" diversi

Nei gatti gli artigli sono sostenuti da tessuti elastici e muscoli che consentono loro di ritrarli all'interno di “guaine” quando non sono necessari. Un meccanismo che nei felini si è sviluppato principalmente per una questione evolutiva: trattandosi di predatori solitari, che cacciano tendendo agguati e afferrando e trattenendo la predacon le zampe, devono ottimizzare le loro risorse offensive. E le unghie devono essere affilate e “pronte all’uso”: se rimanessero esterne come quelle dei cani si consumerebbero e logorerebbero, impedendo loro anche di arrampicarsi e usarle per afferrare le prede, oltre che per difendersi.

Nei cani, invece, gli artigli non sono retrattili. Sono generalmente più corti e non possono ritrarsi all'interno della zampa. I cani usano le unghie per grattarsi e avere una migliore presa durante la corsa, oltre che per scavare, attività in cui i gatti invece non eccellono. Non servono invece per trattenere la preda, visto che i cani in antichità cacciavano in gruppo, inseguendo la preda e utilizzando principalmente i denti per catturarla. Gli artigli non sono dunque particolarmente affilati né sottili, anche perché gli servono per non scivolare e per cambiare direzione rapidamente.

Come usano gli artigli cane e gatto?

Descritte le diverse modalità di caccia di gatti e cani possiamo quindi ricapitolare il modo in cui le due specie utilizzano gli artigli.

I gatti, come detto, li usano principalmente per cacciare, perché sono fondamentali per afferrare e trattenere le prede. Gli artigli sono poi indispensabili per arrampicarsi su alberi o altre superfici verticali, garantendo una presa sicura, e per difendersi in caso di minaccia. Infine vengono usati per marcare il territorio graffiando le superfici per lasciare segnali visivi e olfattivi, riuscendo allo stesso tempo ad affilarli.

I cani, di contro, usano gli artigli per grattarsi (e per questo non possono essere dunque troppo affilati), per scavare buche nel terreno e per migliorare la presa, fornendo trazione e stabilità extra, durante la corsa.

In sintesi, mentre i gatti utilizzano i loro artigli per una varietà di attività legate alla caccia, all'arrampicata e alla difesa; i cani li usano principalmente per attività quotidiane come scavare, correre e grattarsi.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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