L’estate è la stagione del mare e delle spiagge, che spesso si trasforma nel periodo del tormento e della sofferenza per molti piccoli organismi marini. Con la scusa dell’osservazione e del gioco molti bambini, con genitori poco attenti al problema, catturano granchi e pesciolini, stelle marine e paguri strappandoli dal loro ambiente e quasi sempre causandogli danni seri, quando non la morte.
I bambini tendono a toccare tutto quello che li incuriosisce, ancora più se si muove, se non ha troppe difese e se è facile da catturare. Un comportamento questo che, quando non è modellato da sensibilità e attenzione, resta anche nell’età adulta, e tutto quello che piace viene preso senza pensarci troppo: così si strappano fiori, si prendono le stelle marine e le conchiglie e si arriva anche a rubare la sabbia, un fenomeno che ogni anno causa danni importanti alle spiagge più famose, come quella dell’isola di Budelli, in Sardegna.
Informazione, cultura e sensibilità sono l’unica cura per cercare di contrastare il fenomeno predatorio di molti umani, che se vengono messi davanti alle loro responsabilità e alla giusta sensibilizzazione comprendono che il detto “guardare e non toccare”, come tutti i proverbi, sintetizza una saggezza di comportamento decisamente da non trascurare.
Specie oggi che la tecnologia ci permette di spiare gli animali e indagare l’ambiente senza fare danni, con tantissime soluzioni multimediali che non contemplano l’idea che la conoscenza si debba basare su cattura e tormento ma passi invece attraverso visione e rispetto.
In spiaggia poi si creano mille occasioni per poter osservare gli animali nel loro ambiente, soltanto stando seduti su uno scoglio e guardando cosa avviene subito sopra e immediatamente sotto la superficie del mare.
La persona attenta avrà modo di osservare il comportamento sospettoso dei granchi, sempre pronti a nascondersi anche solo a causa di un’ombra, il lento incedere dei paguri, la tenacia delle patelle che ricoprono gli scogli e i piccoli pesci che li abitano, per cercare rifugio dai predatori più grandi. Con una maschera poi basta fare un po’ di snorkeling per poter vedere sul fondo stelle marine, praterie di posidonia, qualche gamberetto trasparente e, per i più fortunati magari anche un polpo, proprio mentre cambia aspetto e colore, dimostrando le sue incredibili capacità mimetiche. Senza dover toccare nemmeno un tentacolo, perché la natura va osservata, consentendo agli animali di stare tranquilli e ai nostri simili di poter rivivere le stesse fantastiche esperienze, visibili solo da chi è un grande osservatore.
Ogni organismo, dalle piante agli animali, ha una sua importanza fondamentale per l’equilibrio ambientale e le zone costiere rappresentano uno scrigno di biodiversità da tutelare. Tutto è utile nel mare, comprese le tanto detestate meduse che, oltre a essere bellissime, rappresentano una fonte di cibo importante per tantissimi animali, dai pesci, alle tartarughe marine e ai cetacei che popolano, più di quanto si possa immaginare, i nostri mari.
Per invitare a “conoscere senza distruggere” quest’anno LAV ha lanciato, insieme al Ministero per la Transizione Ecologica, una campagna di sensibilizzazione, dedicata a bambini e ragazzi ma utile, anzi utilissima, anche a molti genitori. “Il mare è la loro casa” è il nome dato a questa iniziativa che ha anche le sue pagine sulla rete, dalle quali è possibile scaricare tutte le informazioni per meglio comprendere l’importanza della vita marina, in tutte le sue spettacolari forme.
Quando non basta l’educazione oppure quando qualcuno dimostra di non averne, bisogna ricordare che maltrattare gli animali, anche quelli che possono sembrare incapaci di soffrire (e non è vero) come i granchi, resta sempre un comportamento vietato dalla legge, che prevede sanzioni penali per chi compie azioni che causano sofferenza ingiustificata agli animali. Occorre quindi sapere che prendere una medusa e lasciarla liquefare al sole sulla spiaggia, tanto per fare un esempio, è un comportamento che può farvi finire in tribunale.
Come quello di strappare gli animali dal loro ambiente solo per potersi fare una foto o un video da postare sui social. Difendere l’ambiente parte anche dal rispetto delle regole e dai comportamenti responsabili che ogni persona deve avere: l’ambiente è di tutti, non è una proprietà esclusiva degli umani, che devono imparare che il valore più bello da insegnare ai ragazzi si chiama rispetto.