A chi non è mai capitato di passeggiare insieme al proprio cane e, con il solo passaggio sul marciapiede, innescare un coro di abbai da parte dei cani che abitano in tutta la via? Ebbene, in questo caso, probabilmente, l'intenzione di un singolo cane che si trova all'interno del suo recinto condiziona il comportamento di tutti gli altri. Ma quali sono i motivi che possono spingere i cani ad abbaiare tutti insieme? Un'attitudine che, tra l'altro, non si manifesta solo in questa situazione ma anche in altri momenti che per noi umani non sono sempre comprensibili.
Il cane è un animale sociale che ama comunicare con i suoi simili
Prima di tutto bisogna ricordare che il cane è un animale sociale, questo significa che i comportamenti di un individuo sono fortemente condizionati dalla presenza, dall'assenza e dal comportamento dei propri simili. Partendo da questo presupposto è quindi inevitabile che, in una situazione di incontro tra molti individui della propria specie, il cane sia portato ad utilizzare gli strumenti che ha a disposizione per comunicare: uno di questi strumenti è proprio l'abbaio.
Le motivazioni che spingono ad abbaiare sono molto diverse tra loro. Come abbiamo scritto, il motivo scatenante può essere il passaggio di un altro cane nei pressi del proprio territorio e qui, a generare l'abbaio di tutti, è proprio un allarme legato alla motivazione territoriale, ovvero il piacere e il bisogno di salvaguardare la sicurezza dei propri spazi. Bisogna però ricordare che ogni individuo è a sé e quindi, esattamente come per noi umani, il motivo che porta a prendere parte ad un comportamento espresso da una moltitudine di individui, può essere anche semplicemente il desiderio sociale di appartenere al gruppo, oppure di imitare l'individuo che si stima e rispetta.
La percezione del cane è diversa da quella degli esseri umani
L'abbaio del cane è solo uno dei canali comunicativi che questa specie ha a disposizione per interagire con i suoi simili. Oltre alla comunicazione sonora infatti possono utilizzare anche la comunicazione non verbale, come ad esempio quella data dagli spostamenti e dalle posture di un individuo all'interno dello spazio (sì, perché i cani fanno molta attenzione a questi fattori che per noi sono solo dettagli). Un altro canale comunicativo è quello olfattivo, ovvero lo scambio di informazioni che avviene quando ci si incontra, attraverso l'annusarsi e la scoperta degli odori che l'altro lascia dietro di sé.
Nel momento in cui questi canali comunicativi vengono impediti per fattori dati dall'ambiente circostante, quali i guinzagli, le distanze, le recinzioni o l'impossibilità di incontrare lo sguardo dell'altro, il canale favorito diventa ovviamente l'abbaio. Ed ecco quindi perché, quando ci avviciniamo all'area cani, probabilmente molti cani che si trovano all'interno abbaieranno verso di noi, anche se siamo distanti.
In questo caso si tratta ovviamente solo di interpretazioni di comportamenti che, di volta in volta possono cambiare di significato, ed è quindi impossibile includere ogni circostanza ed ogni comunicazione in un elenco. Teniamo però conto della possibilità che l'abbaio generale possa essere determinato anche dall'impossibilità di utilizzare altre strategie.
La muta di cani
Alcune razze di cani in particolare, come ad esempio i Beagle e altri segugi, sono particolarmente avvezzi all'abbaio in gruppo, questo perché nei secoli attraverso la selezione abbiamo premiato questo comportamento nella speranza di migliorare la loro efficacia nell'avvisarci quando sentono un odore e di conseguenza inseguono una pista di selvaggina. I segugi infatti sono cani che lavorano in gruppo durante le attività venatorie e in questo caso attraverso l'abbaio danno indicazioni ai propri simili e ai cacciatori su qual è la loro posizione e quale sarà la loro direzione. Non stupitevi quindi se il vostro Beagle ha l'abitudine di abbaiare molto. Questo comportamento è dato proprio dalle nostre richieste. Ma pensate positivo: oltre all'abbaio il mestiere del cane da muta ha sviluppato in loro anche ottime abilità sociali che lo rendono un cane abituato a stare insieme ai suoi simili con cui quindi non avrà quasi mai conflitti.
Mi faccio forza
Come abbiamo visto inizialmente, il comportamento dei cani non è sempre uguale ma cambia in base al gruppo con cui condivide il momento. Per questo motivo può anche accadere (e spesso è così) che l'abbaio, che inizialmente parte da un singolo, diventi un comportamento dell'intero gruppo in cui ognuno attraverso i propri simili si fa forza. Un esempio che aiuta a comprendere il perché di questo comportamento è il momento in cui il primo cane nota l'arrivo di uno sconosciuto all'interno del territorio di un gruppo di cani randagi. Se il gruppo vorrà allontanare chi sta arrivando, probabilmente molti di loro abbaieranno. Ma se ognuno di loro si fosse trovato nella stessa situazione da solo, forse l'abbaio non ci sarebbe stato.
Infine, bisogna sottolineare un ulteriore importante fattore, ovvero quello legato alle emozioni: quando il livello di attivazione emozionale sale infatti, l'abbaio diviene uno dei comportamenti più spontanei per i cani. Viene proposto in questo caso anche senza uno specifico motivo comunicativo e non presuppone per forza che vi sia il gruppo a sostenere l'individuo. Si tratta in questo caso infatti di qualcosa che nasce con le emozioni che eccitano, preoccupano o agitano il singolo.
Sentono cose che noi umani non sentiamo
Ci troviamo dentro casa e improvvisamente il nostro cane incomincia ad abbaiare. Insieme a lui iniziano il coro anche i cani dei vicini e in lontananza ne sentiamo anche altri che non distinguiamo. Possiamo provare a capire cosa stia succedendo, ma molto probabilmente, se non c'è stato un vero e proprio suono percepibile dall'orecchio umano, hanno sentito tutti qualcosa che va al di là delle possibilità delle nostre orecchie. Inutile quindi indagare troppo, basterà accettare, consapevoli che avranno sicuramente avuto i loro buoni motivi.
Ma perché sentono cose che noi non sentiamo? Le frequenze percepibili dall'orecchio del cane vanno dai 20Hz fino ai 35 – 40 mila Hz, contro una percezione dell'orecchio umano che non supera i 20 mila Hz, questo significa che il loro spettro è più ampio e possono quindi sentire anche quelli che noi chiamiamo ultrasuoni. Non percependoli rimaniamo con il dubbio: ma perché abbaiano tutti?