Se vi state chiedendo perché vi state chiedendo il motivo per cui alcuni cani hanno le orecchie pendenti sappiate che non siete i primi e non è una domanda strana: anche Charles Darwin ha cercato una risposta. Il padre dell’evoluzione delle specie, infatti, nel suo libro “La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico” e anche nel famosissimo “Le origini delle specie” ha dedicato profonde riflessioni a questo tratto genetico che compare in alcuni individui di razza o meticci in ogni parte del mondo.
Tra le varie osservazioni fatte dal biologo e naturalista inglese, si ricorda in particolare un passaggio proprio nell’ultimo libro appena citato in cui scriveva: «Non si può nominare un solo animale domestico che non abbia in qualche paese le orecchie pendenti», aggiungendo come spiegazione che poteva essere dovuto «al disuso dei muscoli dell'orecchio, dal momento che gli animali sono raramente allarmati dal pericolo».
In tempi moderni è arrivata anche la scienza della genetica a spiegare ulteriormente questa conformazione fisiologica e che aiuta dal punto di vista comportamentale a soddisfare alcune motivazioni legate all’uso dell’olfatto soprattutto nei cani da caccia, volute e potenziate dagli uomini. Le orecchie pendenti, infatti, in individui ad esempio che appartengono alla razza dei Basset Hound o anche dei Setter (in modo diverso) favoriscono la concentrazione dell’odore nel seguire le tracce.
Tutto ciò è legato poi a quella che viene definita “la sindrome da domesticazione” che non riguarda solo i cani e che ha portato ad avere animali non solo con orecchie più cadenti ma anche con musi più corti e pelo differente (più chiaro, tendenzialmente, o anche con macchie) rispetto ai loro simili che sono rimasti selvatici: basta pensare del resto alla diferrente conformazione tra lupi e alcune razze canine.
Ciò è dovuto alle cellule della cresta neurale che sono state scoperte nel 1868 da Wilhelm His, un medico anatomista svizzero che ha pubblicato oltretutto il suo lavoro sull’evoluzione degli esseri viventi contemporaneamente alla pubblicazione de “Le origini delle specie” di Darwin.
Oggi, comunque, si continua a ritenere che queste ipotesi sono del tutto valide e si è riusciti ad aggiungere anche altre prove scientifiche (qui uno studio del 2014) che portano ad affermare che il ruolo degli esseri umani nella selezione dei cani è stato fondamentale per influenzare il numero di cellule che influenzano la cresta neurale nei soggetti.
Il gene responsabile delle orecchie pendenti
In natura, dunque, abbiamo compreso che ci sono animali che hanno le orecchie pendenti senza che vi sia stato intervento umano ma che quest’ultimo ha contribuito a modificare geneticamente alcune tipologie di cani per produrre questa variazione genetica. Nella cresta neurale ci sono cellule staminali, ovvero che con il passare del tempo nell’utero si specializzano per fornire all’individuo caratteristiche particolari. Nella cresta neurale, in particolare, le cellule partecipano allo sviluppo di una parte della ghiandola surrenale il cui ruolo, all’interno del cervello, è rilasciare adrenalina e noradrenalina in risposta a determinate situazioni in cui l’individuo deve decidere cosa fare (fuggire o combattere) e a cui reagisce emotivamente provando paura o stress.
Questa premessa è utile per comprendere quanto il DNA sia coinvolto nel processo di formazione non solo dell’aspetto fisico ma anche caratteriale di ogni individuo sulla Terra, cani e umani compresi. E dunque anche per arrivare alla comprensione che le orecchie pendenti hanno funzioni precise, particolarmente poi accentuate dall’intervento umano nella selezione.
Nel tempo, infatti, la selezione di animali con meno cellule della cresta neurale ha portato ad ottenere soggetti che avevano più basse queste reazioni (fuga – lotta, stress – paura) e dunque sono più collaborativi e affiliativi nei confronti degli esseri umani. Queste cellule hanno anche altre caratteristiche, però, infatti contengono pure melanociti che portano a soggetti con colori diversi rispetto ai loro parenti selvatici ed ecco il motivo per cui si è arrivati ad avere cani dal manto più chiaro e anche con chiazze.
Ritornando alle orecchie pendenti, in uno studio del 15 settembre 2023 pubblicato su Frontiers, si è arrivati ad identificare il gene MSRB3 relativamente a cani di origine cinese. E’ un gene che è associato alla forma dell'orecchio e allo sviluppo dell'udito. Gli esperti hanno dimostrato che è correlato all'area, alle dimensioni e al tipo di orecchio dei soggetti analizzati. «Ipotizziamo che MSRB3 sia probabilmente il gene principale che ha causato l'orecchio cadente nei cani».
Questa ricerca è particolarmente interessante: consente infatti di fare una valutazione generale su questa caratteristica morfologica perché in Cina le razze presenti provengono da diversi ambienti geografici tra cui altipiani, montagne e vi è una lunga tradizione nell’allevamento dei cani. «La combinazione di selezione naturale e artificiale – scrivono infatti gli scienziati – negli ultimi millenni ha portato a centinaia di razze canine con tratti morfologici distinti e adattamenti ambientali. La Cina è uno dei primi paesi ad addomesticare i cani e ci sono più di 50 antiche razze canine indigene».
Le razze di cani con orecchie pendenti
E ora osserviamo da vicino 5 razze in particolare che hanno la caratteristica delle orecchie pendenti. Attraverso la selezione, infatti, per queste tipologie (e anche altre) è stato privilegiato un aspetto che come vedremo è importante per “l’uso” che gli uomini poi ne hanno fatto.
Basset Hound
Il Basset Hound è un segugio (“hound” in inglese) dall’olfatto davvero eccezionale e fa parte della categoria dei cani da seguita. Discende dal Bloodhound, altro individuo con “super poteri” che risiedono nel suo potente tartufo, e sue origini vengono fatte risalire al Medioevo. Caratteristiche fisiologiche a parte, come sempre facciamo su Kodami, anche qui ci teniamo a dire qualcosa sulla sua personalità che, comunque, sarà poi in ogni caso differente da soggetto a soggetto.
Il Basset Hound non è un cane da compagnia come spesso ormai viene ritenuto relegandolo ad una vita monotona in città! Ha tra le sue motivazioni più marcate la perlustrativa e ciò significa che non vede l’ora di mettere quel nasone a terra e le sue orecchie pendenti servono anche a facilitargli il compito, creando un cono d’odore più intenso lì dove punta il muso sul terreno.
Setter irlandese
Le orecchie pendenti di questo splendido cane hanno una piega netta che le porta ad aderire alla testa. Il Setter irlandese lo si vede spesso in giro per le nostre città che cammina quasi sulle punte facendo sventolare quel pelo setoso e di color rosso che tanto attira la nostra attenzione. Ma il suo luogo ideale, come ci raccontano le sue origini, è in spazi aperti, col naso all’insù per soddisfare le sue motivazioni. Questo cane, infatti, era stato selezionato per accompagnare i cacciatori durante le battute e fa parte della categoria dei “cani da ferma”.
E’ un cane davvero interessante perché racchiude aspetti molto importanti dal punto di vista del mix di motivazioni che ha che lo rendono un compagno affidabile e pronto all’avventura allo stesso tempo. Tra i suoi desideri e bisogni spuntano infatti la collaborativa, l’affiliativa, la sociale intra e interspecifica e anche la comunicativa, la perlustrativa, la predatoria e la cinestetica.
Boxer
Ci sono stati tempi, decisamente purtroppo ancora troppo recenti, in cui era “normale” tagliare le orecchie ai Boxer. Ancora nell’immaginario collettivo questo cane è visto” con le orecchie a punta verso l’alto. Beh, in natura decisamente le cose non stanno così e per fortuna ora in Italia è illegale procedere alla conchectomia.
Le orecchie del Boxer, dunque, sono proprio pendenti e in condizione di riposo scendono accanto alle guance, aderendo al viso. Quando invece il cane è in una fase di attenzione si può notare che tende a portarle più in avanti, come se fossero due tendine.
Il Boxer nasce da una selezione che ha visto per protagonista dei molossoidi incrociati con cani da caccia che dovevano avere a che fare con animali selvatici di grossa stazza come i cinghiali. In epoca moderna però si è badato sempre di più al suo “ruolo” di cane da compagnia mettendo in atto una selezione estrema che lo ha portato ad essere tra i soggetti più colpiti dalle sindromi che patiscono i cani brachicefali.
Beagle
Un altro fiero cacciatore, testardo e pronto sempre a lanciarsi all’avventura. Sì, anche il Beagle non è quel cane da salotto che tante famiglie hanno inconsapevolmente scelto perché intenerite proprio da quelle orecchie a penzoloni che nei cuccioli ci attirano ancora di più. Si tratta invece di un segugio, nello specifico di un cane da seguita, ovvero uno di quei soggetti selezionati proprio per non mollare mai e continuare fino al raggiungimento dell’obiettivo: stanare la preda.
In una puntata del nostro format “Che Razza di Storia”, infatti, non a caso l’istruttore cinofilo Luca Spennacchio ha messo l’accento sul fatto che «non bisogna farsi ingannare dal suo aspetto dolce: nel suo petto batte un cuore di cacciatore, fiero e coraggioso, che ha bisogno di molto movimento e di vivere più tempo possibile a contatto con la natura».
Shih Tzu
Da una parte all’altra del mondo, di cani con le orecchie pendenti se ne trovano sempre. Ed ecco spuntare dal Tibet lo Shih Tzu, un cagnetto che in 8 chili di peso e 30 centimetri di peso aveva come scopo principale quello di proteggere i monaci nei tempi buddisti. Del resto il suo nome in origine era “Shīziquǎn”, ovvero “cane figlio del leone” e ancora conserva tra i suoi soprannomi anche titoli importanti come “cane leone tibetano”. Caratteristica estetica predominante sono proprio le sue grandi orecchie sul piccolo volto che sono ricoperte da molto pelo.
Cosa succede invece nei meticci?
Nei meticci non accade nulla di diverso rispetto a quanto abbiamo spiegato a parte l’importante considerazione che nella maggior parte dei casi non vi è una diretta selezione umana. E’ importante però ragionare sul fatto che se usiamo la parola “meticci” in modo generico in questa ipotetica categoria rientrano anche cani che sono frutto di accoppiamenti di individui che hanno subito la selezione umana e altri che invece hanno antenati le cui origini non sono più riscontrabili.
Intendiamo dire che tra i cani liberi, o cosiddetti anche randagi, davvero vi sono tantissime ipotesi e che la loro discendenza si perde nel tempo. Avremo così soggetti che hanno le orecchie pendenti perché derivano da individui che naturalmente le avevano o altri che sono il frutto di accoppiamenti di soggetti selezionati dagli uomini.
Ciò che distingue dunque la caratteristica delle orecchie che cadono sul volto nei cani meticci è da ritrovare nella loro storia evolutiva e quanto, anche nel loro caso, abbia contribuito la mano dell’uomo in ciò.