Dormire con il pet mate è una scelta abbastanza scontata da parte del gatto. Alla base di questa preferenza ci sono ragioni fisiche ma anche sociali che meritano di essere valorizzate. Non tutti, però, possono dormire con il proprio gatto e in questo caso quali pratiche si possono impostare?
Dormire insieme ad un gatto è un'esperienza estremamente appagante. Sarà per il pelo morbido e caldo, sarà per il respiro tenue o per il ritmo vellutato delle fusa, fatto sta che la compagnia di un compagno felino rende più dolce il momento dell'addormentamento e concilia il sonno.
Un piacere condiviso
La cosa più sorprendente, poi, è che questo piacere sembra assolutamente condiviso. Nella stragrande maggioranza dei casi, se ha questa possibilità, un micio sceglierà autonomamente di condividere il letto con noi. A volte solo per alcune ore, altre per la notte intera; a volte acciambellandosi ai nostri piedi, altre occupando il nostro cuscino o raggomitolandosi nell'incavo dei nostri arti; a volte sopra le coperte, a volte sotto le lenzuola. A volte aggrovigliato a qualche altro gatto, a volte religiosamente per conto suo. Ogni gatto ha il suo stile, ogni gatto ha il suo modo di condividere il sonno insieme ai suoi pet mate.
I motivi che lo portano a fare questa scelta possono essere diversi e, probabilmente, concorrono tutti insieme a manifestare questo comportamento.
Dormire sul letto è comodo
La comodità ha senz'altro il suo peso. Sul letto, il gatto può assumere le posizioni che preferisce e la morbidezza delle coperte e del materasso creano un giaciglio confortevole e che accompagna muscoli e articolazioni. Perché dovrebbe disdegnarlo?
Dormire sul letto è caldo e asciutto
I gatti sono assai sensibili al tatto e alle temperature. Tollerano il caldo meglio del freddo e disdegnano umidità, soprattutto quando si tratta di dormire. Da questo punto di vista, il letto umano – per come viene gestito e tenuto – è il giaciglio ideale: la temperatura della stanza è sempre adeguata alle preferenze di un gatto e le coperte sono asciutte e pulite.
Dormire insieme è più sicuro
Se si dorme insieme, raddoppiano le possibilità di accorgersi di un eventuale problema che dovesse sorprendere nel sonno. Anche questa potrebbe essere una delle motivazioni alla base della scelta dei gatti di appisolarsi in compagnia dei conviventi, umani o altro che siano.
Dormire insieme crea affiliazione
Dormire insieme, a contatto, acciambellati gli uni agli altri, è forse la modalità più esplicita con cui i gatti dichiarano un rapporto di affiliazione, fiducia e intimità con i loro simili. Questo comportamento è stato esteso anche agli esseri umani (ma anche ai cani e a qualunque altra specie con cui un gatto possa entrare in contatto), mantenendo lo stesso significato: “Tra me e te c'è intimità”. A volte, i gatti sottolineano il loro legame con piccole leccate rivolte ai capelli, al volto o sugli arti, con l'obiettivo di condividere un odore ma anche di manifestare un atto di cura.
I problemi del dormire insieme
Per alcune persone, tuttavia, il sonno condiviso è una sfida al proprio sistema immunitario. Può capitare, infatti, che la convivenza quotidiana con un gatto provochi pochi o nulli sintomi allergici, mentre il letto si trasformi in un campo di battaglia tra il gatto e i disturbi fisiologici che si scatenano incontenibili. Per queste persone, seppur a malincuore, rinunciare a dormire con il gatto diventa una scelta obbligata.
Per alcuni conta l'igiene
Non solo. Alcune persone sono convinte che dormire con il gatto non sia salutare o non sia igienico. Non entreremo nel merito di queste credenze in questa sede. Quello che ci importa è dare dei suggerimenti su come gestire diversamente il sonno del gatto.
Se il gatto deve dormire altrove
Se siete dell'idea che, per qualche motivo, il gatto non debba dormire con voi, l'ideale sarebbe offrire luoghi alternativi sin dal giorno del suo arrivo perché è molto più semplice indirizzarlo verso abitudini nuove piuttosto che modificare quelle già acquisite.
I gatti, di norma, amano dormire in posti diversi: oltre a tenere chiusa la camera da letto, cercate di moltiplicare i luoghi di riposo a lui dedicati, prevedendoli in ogni altra stanza della casa, a varie altezze dal suolo e facendovi anche guidare dalle sue preferenze: potrebbe sorprendervi e preferire la vecchia e brutta poltrona della nonna (che quindi non va dismessa!) invece della super-cuccetta trendy acquistata al pet market.
Attenzione al resto della casa
Se il gatto vive esclusivamente in casa, siate anche sensibili al fatto che una stanza in meno significa meno territorio disponibile da esplorare ed occupare: un po' di arricchimento ambientale alle pareti e con uno o più tiragraffi a sua disposizione, vi daranno la possibilità di compensare questa limitazione, almeno dal punto di vista strutturale.
Posso abituarlo a dormire in una stanza specifica?
Ni. Dipende molto dal gatto: la mia esperienza a contatto con tante famiglie mi ha mostrato che alcuni gatti si adattano ad una routine serale che inizia con il loro confinamento in una stanza e termina con l'apertura della porta la mattina dopo. Per altri, invece, è una tortura ineguagliabile alla quale si ribelleranno a suon di miagolii e graffi sulla porta. In linea generale, più si lascia ai gatti la libertà di scegliere come muoversi nello spazio – e quindi anche dove andare a dormire – minori saranno i problemi che potranno emergere.