Cani e gatti sono carnivori, questo vuol dire che in natura andrebbero a caccia e mangerebbero carne e altri alimenti crudi. Sorge quindi spontanea questa domanda: perché noi cuociamo il loro cibo?
Prima di tutto, lo facciamo perché dare cibo cotto riduce il rischio microbiologico. Inoltre, abbiamo traslato ai nostri cani e gatti domestici alcune abitudini che abbiamo acquisito noi stessi come specie umana. Ma questo è realmente la migliore delle scelte per cane e gatto? Approfondiamo l’argomento, distinguendo prima di tutto il cane dal gatto, essendo due specie notevolmente diverse.
L’alimentazione dei cani e dei gatti in natura
Per comprendere il nostro punto di arrivo, partiamo dalla domanda chiave: cosa mangerebbero cane e gatto in natura? Qui arriva la prima distinzione chiave. Sebbene sia il cane che il gatto siano carnivori, il processo di domesticazione delle due specie è stato radicalmente distinto, portando di fatto a due animali molto diversi fra di loro sotto il profilo nutrizionale e di comportamento alimentare.
Il gatto infatti è stato influenzato poco sotto il profilo di comportamento alimentare, dato che doveva essere un cacciatore attivo nella difesa dei granai e delle case da piccoli roditori e altre specie che potessero “rubare” cibo all’essere umano. Per questo, il gatto ferale (ovvero gatto domestico rinselvatichito, che non ha contatto con gli esseri umani) torna molto rapidamente ad abitudini di caccia. Si nutre quindi di piccole prede, soprattutto roditori, ma anche uccellini, piccoli rettili e insetti, cacciati e consumati al momento.
Il cane ferale d’altro canto non è affatto simile al suo antenato lupo grigio sotto il profilo del comportamento alimentare, perché il suo processo di domesticazione è stato largamente influenzato dalla presenza umana. L’essere umano ha infatti nei millenni abituato il cane a ricevere cibo, in modo diretto o indiretto (ovvero tramite scarti organici del centro abitato). Questo ha cambiato radicalmente non solo la fisiologia del cane che in parte è in effetti capace di digerire gli amidi, ma soprattutto il suo comportamento alimentare.
I cani ferali, infatti, per quanto possano cacciare alcune prede (soprattutto animali domestici, di facile predazione), non tornano affatto al comportamento del lupo grigio, ma tendono piuttosto a mantenersi al margine delle aeree urbane, facendo quello che hanno fatto per millenni: mangiare scarti.
Sì, so che ci rimarrete male, ma è così. Il cane “in natura” non è un lupo, ma rimane un cane, con tutti i comportamenti acquisiti nel corso dei millenni di convivenza che abbiamo con lui. Chiarito questo, torniamo alla nostra domanda principale.
Perché cuociamo gli alimenti per i cani e i gatti?
Cuociamo gli alimenti per cani e gatti come abbiamo visto primariamente per ragioni microbiologiche, come per noi stessi. La cottura infatti è il miglior metodo di sterilizzazione degli alimenti, dato che è in grado di uccidere e ridurre molto (o del tutto, a seconda dei tempi e modi di cottura) sia batteri che parassiti.
Vi sono altre ragioni però, che riguardano soprattutto le nostre abitudini e i loro gusti. Specialmente il gatto, infatti, se non è stato abituato fin da piccolo a mangiare alimenti crudi, potrebbe trovarli “insipidi” e non gradirli. Questo è legato al fatto che il cibo in cottura (specialmente le proteine), libera una componente volatile che stimola l’appetito. Il famoso “profumino”. Questo profumo ha radici profonde nella scelta del cibo, specialmente per cani e gatti che essendo carnivori hanno un olfatto molto più sviluppato del nostro.
Tolte queste ragioni, non ne abbiamo altre però in realtà e anche se sono ovviamente logiche e comprensibili, non dovremmo considerarli argomenti “definitivi”, vista la storia millenaria dei nostri piccoli carnivori domestici.
Cani e gatti possono mangiare carne e altri alimenti crudi?
La risposta è, in generale e fatte tutte le dovute eccezioni, assolutamente sì, possono mangiare alimenti crudi. Questo è legato appunto alla loro evoluzione, che li ha forniti di sistemi di difesa naturali dai pericoli microbiologici che sono presenti in natura.
Il gatto ha come primo meccanismo di difesa una capacità incredibile di selezionare solo cibi che ritiene sicuri. Ad esempio, un gatto apprezzerà certamente di più del cibo caldo, servito ad una temperatura di 35-38°C, perché il suo instinto naturale gli dice che una preda appena uccisa ha quella temperatura. Al contrario di una carcassa rimasta a imputridire, un animale appena morto, non ha sostanzialmente contaminazione batterica.
Inoltre, cani e gatti hanno un ambiente tendenzialmente più acido a livello gastrico rispetto agli onnivori, permettendo una maggiore riduzione della carica batterica, basata su un pH basso. Sono dotati di un intestino più corto, con transito più veloce, riducendo così le possibilità di adesione di batteri dannosi alle pareti intestinali.
Neanche a parlare delle (letteralmente) schifezze (carcasse putride, spazzatura di tutti i tipi) che un cane ferale è in grado di ingerire senza avere una minima alterazione delle feci o un singolo episodio di vomito. Il cane infatti è ancora più resistente rispetto al gatto (in generale, ovviamente, non sto parlando dei nostri cani domestici!).
Ovviamente però tutte queste particolarità vanno adattate ai nostri cani e gatti. Dobbiamo tenere in conto infatti che se vogliamo preservare al meglio la salute del nostro animale, la carne dovrà essere previamente congelata in modo da abbattere o ridurre la carica parassitaria. Anche se le carni italiane sono in generale sicure infatti sotto questo aspetto, non credo nessuno voglia rischiare sulla pelle del proprio animale.
Per quel che riguarda i batteri, una buona regola igienica riguarda – come per noi – la scelta di tagli di carne interi, da preferire sempre ai macinati, in quanto meno contaminati. Inoltre, dobbiamo evitare di dare cibo crudo nel caso in cui in famiglia vi sia una persona immunodepressa (anziani, donne in gravidanza, persone in chemioterapia o con farmaci immunosoppressori), dato che l’eliminazione dei batteri con le feci potrebbe aumentare dando carne cruda.
Per quel che riguarda i rischi virali, unico consiglio è non dare mai, per nessuna ragione, carne cruda di maiale o cinghiale, in quanto seppur remota, esiste la possibilità che cani e gatti contraggano da questa la pseudorabbia, malattia sempre mortale per loro.
Se poi il vostro cane o gatto dovesse gradire la carne cruda, il passo successivo è informarvi riguardo la dieta BARF ed eventualmente farvi stilare un piano dieta apposito in modo da fornire un’alimentazione bilanciata.