Ci sono persone a cui non piacciono gli animali. Ma in questa "macro categoria" in realtà bisogna distinguere profili e motivazioni diverse. C’è chi, ad esempio, nutre simpatia nei loro confronti ma non desidera averli in casa per mancanza di spazio, di tempo o di soldi. Un animale, infatti, richiede cura e impegno da un punto di vista pratico ed emotivo ma anche economico. Se si adotta un cane o un gatto, bisogna tenere in considerazione che una parte delle proprie entrate sarà mensilmente destinata a soddisfare le esigenze del proprio compagno a quattro zampe e non tutti sono nella condizione di sostenere spese o sono disposti a farlo.
Ci sono anche persone che non desiderano che gli animali entrino nella loro abitazione per questioni legate alla pulizia della casa: un cane o un gatto, ad esempio, inevitabilmente lascia in giro i peli. Alcune persone sono particolarmente dedite all’ordine e alla pulizia e potrebbero anche provare ansia alla vista di orme di zampette sul pavimento o se gli oggetti non sono tutti al proprio posto.
Quando si vive con un animale domestico, del resto, è invece normale che si apportino delle modifiche alla propria casa, in modo da poter fare posto al nuovo arrivato: potrebbe essere necessario spostare dei mobili oppure, specialmente nel primo periodo, la casa potrebbe apparire più sporca e disordinata del solito.
Un altro motivo per cui non si adottano animali domestici è che alcuni individui sono allergici, in tal caso sarebbe pressoché impossibile condividere gli spazi con un gatto o un cane. Tuttavia, se si desidera un gatto nonostante la propria allergia, è importante sapere che esistono diverse razze anallergiche o ipoallergeniche.
Chi non ama gli animali non ama le persone?
Altre persone semplicemente non nutrono simpatia nei confronti degli animali e non sono interessate ad averli in casa o ad interagire con loro: si tratta di individui che quando vedono un animale non hanno quella risposta emotiva che automaticamente induce a mettere in atto comportamenti di cura.
Gli animali ispirano tenerezza ed è questa particolare caratteristica che spinge gli esseri umani ad essere protettivi nei loro confronti. Probabilmente la “cuteness” (dall’inglese cute, tenero) è proprio una delle principali motivazioni per cui ci prendiamo cura dei nostri animali, li prendiamo in casa con noi e li accudiamo. Ovviamente, le reazioni nei loro confronti non sono le stesse per tutti e variano notevolmente da un individuo ad un altro: qualcuno potrebbe rimanere indifferente alla vista di un cane o di un gatto o addirittura provare disgusto.
Bisogna però sfatare il mito che le persone a cui non piacciono gli animali siano cattive o che tale avversità si estenda automaticamente anche alle persone. Alcuni individui potrebbero preferire il contatto con gli esseri umani e non c’è nulla di male in questo. Gli animali ci permettono di entrare in contatto con la nostra parte più istintiva ed arcaica ed è comprensibile che qualcuno la tema, la voglia evitare o quantomeno desideri tenersi a debita distanza. Vorrà dire che tali persone interagiranno con gli animali, e di conseguenza con quella parte di loro stessi, se e quando saranno pronti a farlo. Del resto, l’essere umano teme da sempre i propri istinti più profondi perché ritenuti potenzialmente pericolosi e distruttivi.
A volte gli individui sviluppano una vera e propria fobia nei confronti degli animali. Queste persone vanno rispettate poiché si tratta di un disturbo d’ansia e in caso di contatto con il cosiddetto "oggetto fobico", che in questo caso potrebbe essere un cane, un gatto o un ragno, si possono provare emozioni molto forti, che potrebbero perfino sfociare in un attacco di panico.
Infine non bisogna dimenticare chi nutre odio nei confronti degli animali: anche in questo caso, bisognerebbe capire l'origine. L'individuo in questione potrebbe aver vissuto, direttamente o indirettamente, un'esperienza traumatica in relazione ad uno specifico animale oppure gli si potrebbe aver attribuito erroneamente la colpa di eventi avversi della propria vita. Anche se la reazione più comune a tali eventi è la fobia, non è escluso che altri potrebbero reagire con una forte ostilità, che può anche diventare rabbia o addirittura sfociare in un vero e proprio odio nei confronti degli animali. In questi casi, così come per la fobia, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicologo e in tal modo compiere un primo passo per provare a elaborare i propri sentimenti (rabbia, odio, ostilità, aggressività…) così come eventuali traumi vissuti.
È vero che le persone che amano gli animali sono tutte buone?
Al contrario, però, non è detto che chi ama gli animali automaticamente sia una persona buona. È vero che, in alcuni casi, si è particolarmente sensibili e più inclini ad impegnarsi in comportamenti prosociali che siano essi rivolti a persone o ad animali. Tuttavia, alcune persone potrebbero anche preferire l’interazione con un gatto o con un cane piuttosto che con una persona per motivi puramente egoistici. Quando si tratta di una relazione con un altro essere umano, infatti, spesso bisogna giungere a compromessi ed interessarsi alle esigenze degli altri oltre che alle proprie.
Purtroppo, a volte è proprio tale aspetto che fa in modo che le persone preferiscano gli animali agli uomini, fino a sopperire le carenze nelle relazioni intraspecifiche con l'animale, sfociando in un "amore" estremizzato che non tiene in considerazione il bisogno dell'altro essere senziente. Non si sta parlando dei casi in cui si arriva addirittura al maltrattamento, ma di tutti quei comportamenti poco rispettosi, magari anche inconsapevoli (e non per questo giustificabili) che a volte si mettono in atto nei confronti nei nostri compagni di vita animali e che allo stesso tempo non ci sogneremmo mai di riservare ad altri esseri umani.
Ricordiamo, infatti, che è necessario tanto con gli uomini quanto con gli animali saper scendere a compromessi e provare a conciliare i nostri bisogni con quelli dell'altro, qualsiasi sia la specie a cui appartiene nel segno semplicemente del rispetto. Soltanto così possiamo instaurare una relazione che sia soddisfacente per tutti i componenti del rapporto.