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10 Settembre 2024
10:03

Per salvaguardare un terzo dei vertebrati a rischio basterebbe tutelare lo 0,7% del pianeta

Sono 44.016 le specie animali a rischio d'estinzione, che salgono a 2 milioni se consideriamo anche gli altri regni viventi. Secondo un nuovo studio, per proteggere molte di queste specie basterebbe tutelare una superficie molto ridotta del nostro pianeta.

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Attualmente sono 44.016 le specie animali a rischio d'estinzione inserite nella lista rossa della IUCN, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, buona parte delle quali sono in serio pericolo. Considerando però anche gli altri regni dei viventi, sono persino molte di più le specie a rischio: oltre 2 milioni. Per quanto aiutare questi organismi sia molto difficile, un nuovo studio effettuato dai biologi dell'Imperial College di Londra sostiene tuttavia che per proteggere molte di queste specie basterebbe tutelare una superficie molto ridotta del nostro pianeta.

Essa dovrebbe essere ovviamente già abitata dalle stesse specie a rischio e godere di una certa eterogeneità ambientale, che permetta agli animali di disporre di diverse tipologie di habitat. Nello specifico, questo studio – pubblicato sulla rivista Nature Communication – sostiene che per salvaguardare un terzo dei vertebrati terrestri recentemente a rischio si potrebbero porre sotto protezione solo alcuni territori naturali, che coprono lo 0,7 % della superficie terrestre. Ne è convinto l'autore principale dello studio, Sebastian Pipins, che per realizzare nuovi parchi ha anche proposto una lista di aree d'elevato interesse conservazionistico.

«La nostra ricerca evidenzia come proteggendo anche solo una  piccola frazione della superficie terrestre, si possono ottenere enormi vantaggi per la salvaguardia della natura» ha dichiarato Pipins in una nota. Le aree considerate dai ricercatori per il loro studio includono vaste zone del Sud-est-asiatico, della pianura indo-gangetica, del bacino amazzonico e della foresta atlantica, caratterizzate da elevati livelli di biodiversità. Sarebbe inoltre molto conveniente proteggere alcune isole, come l'isola di Hispaniola, e alcuni altopiani dell'Africa orientale, in modo da aumentare ulteriormente il numero di specie tutelate.

Per istituire però nuove riserve e raggiungere in tal modo gli obiettivi di conservazione, i ricercatori chiedono l'aiuto delle associazioni e degli attivisti, le cui attività dovrebbero spingere le istituzioni a promuovere quelle leggi utili ad ampliare il numero di aree protette. «Data l'importanza globale della biodiversità presente in queste regioni, i paesi ad alto reddito dovrebbero mobilitarsi per rilasciare nuovi finanziamenti utili per favorire lo sviluppo sostenibile dei paesi meno fortunati, come in realtà era stato previsto dall'Accordo di Parigi del 2015», hanno affermato i ricercatori.

Fra le specie di vertebrati terrestri a maggior rischio d'estinzione del mondo abbiamo anche diversi animali strettamente imparentati con noi esseri umani, come i bonobo, gli scimpanzé o l'aye-aye, uno dei lemuri più rari oggi presenti in Madagascar. Per tutelare molti di questi animali, sarebbe molto utile anche riforestare le aree desertificate per colpa del disboscamento, in modo tale da ripristinare gli habitat in cui solitamente prosperano i primati.

Bibliografia
Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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