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8 Giugno 2023
10:20

Per quanto tempo una lucertola può rimanere immobile?

Di lucertole ne esistono tantissime specie che differiscono per colori, dimensioni, habitat. Una cosa però le accomuna tutte: la capacità di restare immobili per molto tempo e per svariati motivi tutti differenti tra loro.

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In giardino, durante una passeggiata nel bosco e, perché no, anche in spiaggia, possiamo facilmente imbatterci nelle lucertole che restano spesso completamente immobili nelle loro posizioni per tantissimo tempo. Questi simpatici rettili dai colori sgargianti sono, infatti, tra i protagonisti più comuni della fauna italiana e, in particolare, le più diffuse sono la lucertola campestre (Podarcis siculus) e la lucertola muraiola (Podarcis muralis).

Esattamente come i serpenti, hanno la lingua biforcuta che utilizzano per poter percepire gli odori nell'aria. Ma a differenza di questi ultimi, però, per spostarsi utilizzano le zampe: sono infatti ottimi corridori, tant'è che se si sentono minacciate corrono a gambe levate e spariscono in un men che non si dica. Una vera originalità risiede poi nella coda. Per difendersi dai suoi predatori, infatti, la lucertola mette in atto un meccanismo difensivo inconfondibile: con delle potenti contrazioni muscolari riesce a provocare il distacco della coda per fuggire alle grinfie del suo assalitore.

Questa particolare capacità prende il nome di strategia dell’autonomia e funge da distrazione per il predatore che si concentra sulla coda ormai staccata della lucertola permettendo a quest'ultima di avere il tempo di fuggire. Un ulteriore vantaggio di questa strategia anti-predatoria risiede nel fatto che questi animali sono capaci di far ricrescere la propria coda. Alla fine dei conti, la lucertola non solo ha salva la vita, ma si ritrova anche con una coda nuova di zecca. Ultima caratteristica, ma non per importanza, è la loro capacità di restare immobili per moltissimo tempo. Un po' come gli artisti di strada che simulano una statua. Ma perché lo fanno? E per quanto tempo possono restare così?

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Perché le lucertole si immobilizzano?

Esistono diversi motivi che portano questi rettili a non muoversi o quasi. Uno di questi, esattamente come il distaccamento della coda, ha funzione anti-predatoria: se minacciate, alcune specie di lucertole rimangono immobili in uno stato di morte apparente o catalessi definita tanatosi. Questo scoraggia il predatore perché molti animali non si cibano di cadaveri la cui carne potrebbe essere in putrefazione, risultando tossica. Quando il predatore perde interesse e si allontana, allora la lucertola torna magicamente in vita e scappa per mettersi al sicuro.

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Oltre alla predazione, tra i motivi "dell'immobilità" delle lucertole rientra il letargo. Esattamente come tutti i rettili, le lucertole sono animali a sangue freddo e per riscaldarsi non possono far altro che sdraiarsi su un sasso e prendere il sole, proprio come facciamo noi in estate in riva al mare. Quando cominciano ad avvicinarsi i mesi freddi e le temperatura si abbassano sempre di più, arriva per le lucertole il momento di trovare un bel posticino accogliente e attuare una sorta di letargo che è più appropriato definire come “latenza invernale“.

Questo perché, a differenza di altri animali, non dormono ininterrottamente per giorni e giorni, bensì possono svegliarsi e uscire allo scoperto durante le ore più calde della giornata. Questa strategia di adattamento si chiama bradimetabolismo, e consiste nella capacità di una animale di alterare il proprio metabolismo in risposta a determinate stagioni e bisogni.

Oltre che per scappare da un predatore, le lucertole possono decidere di restare immobili anche per cacciare a loro volta. Applicano, infatti, una tecnica di caccia chiamata sit and wait che consiste nel passare lunghe ore assolutamente immobili in attesa che la preda passi nelle vicinanze. Quando la malcapitata si avvicina troppo allora tac, con uno scatto velocissimo la lucertola si lancia su di lei non lasciandole via di scampo.

Quanto a lungo possono restare immobili?

È ovvio che non esiste una misurazione precisa di quanto le lucertole siano capaci di restare immobili, anche perché questo varia da specie a specie e, soprattutto, da situazione a situazione. In generale, però tutto gira attorno alla temperatura. Per poter "funzionare" correttamente, ogni animale ha bisogno di mantenere la propria temperatura corporea all'interno di certi limiti ben precisi, che variano da specie a specie. Come spiegato precedentemente, le lucertole sono animali a sangue freddo, quindi la loro attività dipende dalla temperatura dell'ambiente.

Questo vuol dire che per poter svolgere normali funzioni come muoversi, nutrirsi o riprodursi hanno bisogno di riscaldarsi. Poiché non possono farlo autonomamente, devono ricorrere alla luce del sole e per questo passano molto tempo ferme in un punto soleggiato per riscaldarsi. Questo comportamento è definito sunning o basking e può variare in base alle esigenze di ogni singolo individuo: sicuramente a inizio giornata è necessario per loro ricaricarsi per bene poiché durante la notte si abbassano di molto le temperature e, di conseguenza, il metabolismo delle lucertole. Durante le ore più calde, magari, basta semplicemente restare esposti senza rimanere immobili, perché c'è abbastanza sole e calore da permettere alle lucertole di termoregolare anche in movimento.

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Un' altra variabile può essere la fame o la paura. Mettersi spaparanzati a prendere il sole piace a tutti, ma se sei una lucertola è bene che tu sappia che questo ti mette ben in vista agli occhi dei predatori. Ciò significa che un esemplare, nel pieno della una sessione di abbronzatura e relax, deve essere pronto a scattare nel caso in cui venisse avvistato da un predare. Deve avere la stessa reazione fulminea anche nel caso in cui sia proprio lui ad avvistare una preda poiché non deve mai farsi sfuggire l'occasione di fare uno spuntino. Morale della favola, non esiste un tempo ideale e standard di "immobilità", ma fossi in voi non inizierei una sfida su questo con una lucertola.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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