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16 Giugno 2024
9:00

Per quale motivo il cane abbaia al suo riflesso?

Non ci sono prove scientifiche che possono dirci perché lo fa. I cani non hanno superato il "test dello specchio" ma uno studio recente ci dice che hanno consapevolezza del loro corpo. L'unico consiglio è che se il comportamento diventa ossessivo c'è da valutare la sfera esperenziale del soggetto.

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Molti cani abbaiano alla loro immagine riflessa allo specchio. È un comportamento che tanti pet mate avranno visto con i loro occhi e che desta un sorriso e non deve ingenerare preoccupazione, a meno che non diventi un comportamento ossessivo. I cani hanno una rappresentazione mentale del loro corpo e ciò è stato dimostrato recentemente attraverso uno studio in cui per la prima volta hanno dato prova della loro consapevolezza attraverso la comprensione delle conseguenze delle proprie azioni. In precedenza, però, non era stata ancora trovata alcuna capacità di auto rappresentazione proprio messi di fronte a uno specchio attraverso il Mirror Test (MSR) che da tempo si usa per analizzare la comprensione del sé di altre specie oltre a quella umana.

Il motivo per cui un cane abbaia allo specchio può essere legato dunque al non riconoscersi, considerando principalmente che l'organo più sviluppato di Fido è l'olfatto – attraverso cui i cani prendono le informazioni e le elaborano nel cervello – e chiaramente l'immagine riflessa non rimanda alcun odore. E l'uso dell'abbaio è una modalità per cercare di ottenere una reazione da "quell'altro" che è di fronte e ripete le stesse azioni che il cane fa, preso poi nel loop di non arrivare a comprendere cosa stia accadendo.

Ma questa spiegazione è in qualche modo "antica" e riduttiva, visto che lo stesso mirror test ormai è considerato dagli esperti non affidabile e dal dato empirico: tanti altri cani, infatti, si specchiano e non hanno di certo reazioni avverse. L'esistenza di diversi comportamenti, dunque, fa comprendere che non vi è una spiegazione che valga per tutti. Del resto anche noi umani non ci riconosciamo di fronte alla nostra immagine riflessa fino ai 18 mesi d'età e sono sempre di più le specie che – a seconda di come l'esperimento è stato condotto – si sta scoprendo che sono in grado di superare l'esperimento come le grandi scimmie (scimpanzè e gorilla), tursiopi (orche), elefanti, gazze, cavalli e persino i pesci pulitori (giusto per citarne alcune).

Dunque sebbene il "test dello specchio" non sia stato superato dai cani bisogna andare a valutare il singolo soggetto e le sue singole abilità cognitive per comunque non poter dare una risposta definitiva, ad oggi, sul perché il cane abbai alla sua immagine riflessa o meno.

Cosa pensano i cani quando si vedono allo specchio

I cani hanno una rappresentazione mentale del proprio corpo: è stato dimostrato nel momento in cui devono affrontare delle "sfide". In uno studio pubblicato su Scientific Report, infatti, è stata fornita quella che i ricercatori hanno definito «la prima prova convincente della consapevolezza del corpo che i cani hanno attraverso la comprensione delle conseguenze delle proprie azioni».

Il test, effettuato su 32 cani, era quello di porli di fronte al dato di fatto che il loro corpo era un ostacolo per arrivare al risultato finale. I cani, infatti, dovevano raccogliere e consegnare un oggetto al pet mate, stando in piedi su un tappetino. Gli sperimentatori, però, lo avevano attaccato al tappetino, quindi i cani hanno dovuto ragionare e scendere dalla "base" su cui erano appoggiati perché altrimenti non avrebbero potuto sollevare l'oggetto. Le altre fasi del test hanno poi contribuito ad arrivare alla conclusione che è necessario continuare ad indagare sulle capacità cognitive del cane e dunque a non limitarsi al solito riferimento del test dello specchio che comunque risale agli anni 70.

Detto ciò, è chiaro che qualsiasi cosa si scriva relativamente al dare una risposta a chi si chiede cosa un cane possa pensare quando si vede allo specchio è del tutto legato al mero campo delle ipotesi, visto che in generale sapere esattamente "cosa pensa un cane" è impossibile. Del resto non sappiamo nemmeno cosa pensa esattamente un altro umano, figuriamoci un'altra specie.

Ciò che possiamo immaginare è che appunto la reazione avversativa, visibile soprattutto nei cuccioli, può essere dovuta alla non conoscenza in generale dell' "oggetto specchio" che rimanda la figura di un essere uguale ma che non ha odore e si muove nello stesso modo in cui si muove il nostro compagno canino. Che questo turbi un soggetto giovane va da sé che sia legittimo, ovvero lo si può attribuire al bagaglio esperenziale: infatti molti cani smettono di farlo una volta che si sono abituati alla presenza in casa (o anche si pensi alle vetrine dei negozi in strada) e annoverano l'immagine riflessa nel catalogo di situazioni già vissute e che non vengono percepite come preoccupanti.

Questa lettura esula dalla comprensione o meno che ciò che vedono rappresenti poi nella loro mente la loro stessa immagine, visto che a questo dubbio non vi è prova scientifica per dare risposta e, anzi, come scritto l'unico riferimento ad oggi rimane che la scienza dice che il test dello specchio non è stato superato dal Canis Lupus Familiaris.

Perché il cane abbaia allo specchio

Il motivo per cui un cane abbaia allo specchio possiamo ricondurlo, dunque, per dare una risposta non vaga e soprattutto non "presuntuosa" visto che nessuno lo sa per certo, alla mancata abituazione. In assenza di altre prove scientifiche che ci dicano definitivamente se e come il cane si riconosce o meno, infatti, l'unica riflessione che ci sembra utile è quella di valutare il grado di esperienza che il soggetto ha.

Ciò che intendiamo dire è che se ogni volta un cane adulto continua ad avere un rapporto conflittuale con la sua immagine riflessa c'è da comprenderne le ragioni attraverso un'analisi del suo passato e del suo presente, ovvero capire e comprendere qual è il suo stile di vita e perché quella situazione lo mette a disagio.

Come comportarsi

Andiamo così nel campo delle esperienze soggettive che possono trasformarsi in un campanello d'allarme sullo stato di benessere psicologico del cane solo e soltanto, sia chiaro, se questa situazione si crea in modo ossessivo e scatenando uno stato di ansia e preoccupazione nel soggetto.

In questo caso l'unico consiglio che ci sentiamo di dare è di chiamare un istruttore cinofilo in caso di cane adulto o un educatore se il vostro compagno è un cucciolo. Ciò che va valutato, infatti, è il percorso di vita individuale del cane (il contesto dal quale proveniva, ad esempio, prima di arrivare in famiglia) e la vostra relazione per comprendere se e come state collaborando alla sua crescita psico attitudinale nel vivere più situazioni e supportarlo per affrontare momenti di disagio come può essere, appunto, specchiarsi in un riflesso.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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