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6 Agosto 2021
15:04

Per la sete resta incastrato in un cancello: i forestali salvano un capriolo

Grazie alla ZSC, la Zona Speciale di Conservazione, i caprioli hanno ripopolato la zona di Monte Tifata, a Capua, in Provincia di Caserta. Uno di loro ha avuto però un momento difficile: si è incastrato tra le sbarre di un cancello. I carabinieri, fortunatamente, lo hanno salvato.

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Grazie alla ZSC, la Zona Speciale di Conservazione, i caprioli hanno ripopolato la zona di Monte Tifata, a Capua, in Provincia di Caserta. Uno di loro ha avuto però un momento difficile: si è incastrato tra le sbarre di un cancello. I carabinieri, fortunatamente, lo hanno salvato.

Tutto parte da una richiesta di intervento arrivata alla centrale operativa dei militari di Capua. La macchina dei soccorsi è scattata quando i carabinieri forestali di Caserta sono arrivati nell’area della struttura della diga Enel sul fiume Volturno. Lì hanno trovato il capriolo maschio incastrato.

Proprio in quel luogo c’è il Bosco di San Vito, una struttura che ricade nelle aree della Rete Natura 2000. La struttura ha una tutela particolare: è il sito di interesse comunitario “Monte Tifata” ed è una ZSC (Zona Speciale di Conservazione). Proprio queste restrittive norme ambientali per conservare gli habitat, hanno permesso alla specie di ripopolare il rilievo collinare.

Secondo i forestali la zona è stata colpita da una forte siccità. La mancanza d'acqua avrebbe spinto il capriolo ad approfittare della notte per lasciare il bosco e tentare di raggiungere le vicine sponde del fiume Volturno.

Le sbarre di ferro lo hanno ferito. Ha avuto molte escoriazioni nella parte posteriore del corpo, segno degli inutili tentativi di liberarsi dalle sbarre. Le forze dell’ordine, mentre cercavano di abbeverare l’animale (ormai ferito e allo stremo delle forze), hanno poi chiamato i veterinari della Asl. Sono stati i medici ad anestetizzarlo per permettere al personale della diga di tagliare una parte del cancello con una smerigliatrice elettrica. Una volta libero il capriolo è stato consegnato ai medici veterinari del Criuv di Napoli per le cure. Al termine della riabilitazione sarà rimesso nuovamente in natura.

La storia ha colpito anche l'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa, che aveva già ricoperto il ruolo di generale di brigata dei carabinieri forestali. «Una bella pagina di amore per la natura – scrive in un post su Facebook  – Una vicinanza tra cittadini, servitori dello Stato e ambiente che fa ben sperare. Dai piccoli gesti di amore nascono fiori meravigliosi. Nulla è ancora perduto, finché ci sta chi ama la natura così. Siamo ancora in tempo. Crediamoci».

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