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13 Febbraio 2024
15:58

Per la prima volta avvistate Balene abissali vicino la costa nello stretto di Bering

Una popolazione di balene dal becco hanno cominciato misteriosamente a frequentare i tratti di mari vicini alla costa di alcune isole dello stretto di Bering, con grande stupore dei biologi.

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Per la prima volta nella storia delle balene dal becco di Baird sono state avvistate vicino alla costa di alcune isole dello Stretto di Bering da un gruppo di scienziati dell'Università della Danimarca meridionale Fjord Bælt. Questo avvistamento ha scosso i biologi, poiché queste balene artiche sono note per essere dei costanti frequentatori degli abissi oceanici, abituate a cacciare pesci e calamari oltre i 500 metri di profondità.

L'avvistamento è stato descritto in un articolo pubblicato su Animal Behaviour, una delle principali riviste scientifiche dedicate allo studio del comportamento animale.  Olga Filatova e Ivan Fedutin, autori della scoperta, hanno sottolineato in particolare quanto questa notizia sia molto importante per le conoscenze relative allo stato di salute degli ambienti artici e all'etologia della specie.

I due hanno assistito al primo incontro con le balene dal becco molti anni fa, ovvero nel 2008. Da allora sono però ritornati frequentemente sull'isole del Commodoro, luogo in cui è avvenuto il primo avvistamento, per studiare la popolazione e capire perché questa risalita verso le acque superficiali sembri un fenomeno locale e non generalizzato della specie. Non si tratta poi della classica risalita verso la superficie per respirare, hanno chiarito i biologi: in questo caso le balene si avvicinano alla costa per ore, compiendo diverse attività ed emergendo spesso.

Nel 2008, Filatova e Fedutin si trovavano in acque russe per cercare di riprendere le orche assassine mentre assalivano le megattere, ma un giorno mentre erano in esplorazione hanno intravisto un gruppo di balene dal becco di Baird avvicinarsi alla costa. Oltre a scattare qualche foto non fecero molto a riguardo poiché credevano che questi animali si fossero semplicemente persi e emersi per ritrovare l'orientamento. Durante gli anni successivi tuttavia hanno incontrato di nuovo le balene nello stesso punto e dopo cinque anni hanno cominciato a ipotizzare che si tratti di una comunità stabile dal comportamento particolare.

Con loro grande stupore i biologi danesi hanno anche scoperto che nessun esperto russo o statunitense era a conoscenza della presenza di questo gruppo e hanno così deciso d'indagare, affrontando dal 2013 in poi delle missioni pensate esclusivamente per studiarne la popolazione. «Li abbiamo visti ogni anno fino al 2020, quando il COVID-19 ci ha impedito di tornare alle Isole Comandanti – hanno chiarito i ricercatori – La popolazione studiata è solita avvicinarsi alla costa, entro quattro chilometri da terra, ed è stata osservata anche in acque poco profonde, a meno di 300 metri. Un comportamento davvero insolito per questa specie».

I biologi credono che la scoperta possa dare un importante consiglio agli altri ricercatori: non bisogna aspettarsi che tutti i componenti di una specie dispongano dello stesso comportamento, una verità che rende ancora più difficile proteggere le specie. «In questo caso, ad esempio, non è possibile pianificare un piano di conservazione partendo dal presupposto che le balene dal becco vivono solo in zone molto lontane e profonde. E seppur abbiamo dimostrato che possono vivere anche in acque poco profonde e costiere, potrebbero esserci altri habitat diversi di cui non siamo ancora a conoscenza» ha chiarito Olga Filatova.

Secondo gli esperti, questo comportamento potrebbe essere anche spiegato come un fenomeno culturale. Le balene sono infatti in grado di sviluppare tradizioni, comportamenti insoliti e perfino dialetti, all'interno delle loro popolazioni. L'apprendimento sociale potrebbe poi anche spiegare come mai questo gruppo ha cominciato a prediligere un habitat poco profondo, considerando anche che a differenza di altre aree dell'Oceano Pacifico e dell'Artico, il mare dello Stretto di Bering e in particolare l'area attorno all'isole del Commodoro sono meno battute dalle navi. Olga Filatova ritiene in particolare che la popolazione di balene dal becco di Baird delle Isole Comandanti abbia imparato a stabilirsi in quell'area osservando altre balene e scoprendo poi, in seguito, che era un ottimo posto per cacciare, essendoci molti pesci ed essendo molto meno pericoloso di altri luoghi dell'oceano.

Durante questi anni, il team ha osservato un totale di 186 individui, dal 2008 al 2019. 107 di questi sono stati visti solo una volta e quindi sono stati considerati come degli esemplari transitori. 79 individui invece sono stati avvistati per più di un anno e sono stati quindi definiti come animali residenti, diversi dei quali formavano un gruppo stabile. 61 delle balene visitatrici sono state infine viste interagire pacificamente con i residenti.

La cosa interessante, chiariscono i ricercatori, è che le balene visitatrici spesso non hanno la familiarità con le condizioni locali a cui sono abituati i residenti. «I transitori di solito cercano il cibo alle profondità normali per la loro specie. Dopo aver visto però dei conspecifici a profondità più basse, alcuni transitori raggiungono le acque poco profonde. Si trattava di individui che avevano una qualche forma di contatto sociale con gli esemplari residenti e che a seguito di un contatto hanno imparato a conoscere l'acqua bassa e i suoi vantaggi». Un comportamento che dimostra l'estrema flessibilità di questi animali, che sono alla ricerca costante di nuove informazioni che possono integrare nelle loro conoscenze, per vivere meglio.

Le isole del Commodoro sono un arcipelago che si trovano a largo della penisola della Kamčatka e politicamente appartengono alla Russia. Geograficamente però sono le ultime isole delle Aleutine, un arcipelago disabitato che viene governato dagli Stati Uniti, che si trova a diverse centinaia di chilometri di distanza dalla punta occidentale dell'Alaska. Un tempo queste isole permisero alla nostra specie di raggiungere le Americhe, quando il canale era completamente ricoperto dal ghiaccio. Oggi però, con il discioglimento dei ghiacciai, lo stretto di Bering è libero ed è uno degli ultimi rifugi delle balene artiche.

Le balene dal becco non sono neppure le uniche specie particolari presenti in zona. Qualche mese fa, alcuni ricercatori giapponesi pescarono una specie ancora più rara e misteriosa, nelle acque vicine a Hokkaido, che proveniva dalla penisola della Kamčatka.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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