"Meglio un uovo oggi o una gallina domani?", così recita un vecchio detto, cruccio di molti uomini e donne di tutto il mondo. Una domanda in realtà che si pongono persino i ratti. Un nuovo studio ha infatti scoperto che questi roditori possono stimare il valore a lungo termine dell'apprendimento e adattare la loro strategia decisionale per sfruttare le opportunità di imparare qualcosa: se dovessero scegliere fra gallina e uovo, con un un po' di tempo e diversi tentativi, opterebbero per la soluzione più proficua, sacrificando ricompense immediate per aumentare i loro risultati.
Riuscire a rintracciare chi per primo abbia pronunciato il vecchio detto sulla gallina e l'uovo è un'impresa praticamente impossibile, ma quella persona ha involontariamente citato un principio delle neuroscienze comportamentali: il compromesso tra velocità e accuratezza nei processi nervosi che si riscontra in molte specie tra cui appunto roditori e primati. Il principio descrive la relazione tra la volontà di un individuo di rispondere lentamente e fare meno errori, rispetto alla loro volontà di rispondere rapidamente, rischiando di fare più errori ma ottenendo prima il risultato.
I ricercatori della Harvard University, negli Stati Uniti, hanno quindi somministrato dei semplici test ad alcuni ratti per capire se le loro risposte erano veloci e dettate dal caso o preferivano prendere più tempo per poterci ragionare su. Hanno poi pubblicato i risultati dello studio sulla rivista eLife.
Non è la prima volta che i ricercatori del settore studiano questo tipo di schema decisionale negli animali, ma fino ad oggi la maggior parte delle indagini si sono concentrate solo sul constatare la velocità di risposta, senza prendere in esame quanto gli animali abbiano appreso durante il processo. Il tipo di decisione che hanno dovuto prendere i ratti nella ricerca americana si chiama "scelta intertemporale" e consiste nella possibilità di modificare nel tempo il proprio comportamento attraverso l'apprendimento. Ecco allora il difficile compito dei ricercatori: somministrare un test che indaghi efficacemente se i ratti sono in grado di risolvere il compromesso velocità-precisione. Ma come fare?
Il team ha offerto ai roditori la possibilità di scegliere fra due oggetti, uno a sinistra e uno a destra. Gli animali dovevano toccare uno dei due oggetti ma solo uno avrebbe fornito loro una ricompensa, mentre scegliendo l'altro il ratto sarebbe stato temporaneamente escluso dal gioco. Il team ha quindi studiato la relazione tra il tasso di errore, ovvero quante volte facevano la scelta sbagliate e quante quella giusta, e il tempo impiegato per rispondere. Così hanno quindi osservato gli animali prendere le proprie decisioni: chi si sarebbe preso il proprio tempo per scoprire la risposta esatta? Quanti di loro si sarebbero precitati invece su uno dei due oggetti casualmente per scoprire velocemente se avevano indovinato?
I risultati degli esami sono stati impressionanti: tutti i ratti hanno preferito attendere del tempo per studiare il gioco e apprenderne il meccanismo, rinunciando a ricevere ricompense immediate. Alla fine dell'esperimento ogni ratto aveva capito perfettamente quale era l'oggetto giusto da toccare. In parole povere i ratti avevano messo in pratica una vera e propria strategia in cui hanno scambiato le ricompense iniziali per dare priorità all'apprendimento del gioco e quindi massimizzare le ricompense finali. Hanno anche dimostrato che il tempo riservato allo studio non è affatto sprecato: maggiore era il tempo speso prima di dare una risposta e più veloce era l'apprendimento delle meccaniche di gioco.
I risultati dello studio, dunque, forniscono una nuova visione non solo riguardo al comportamento dei ratti, ma su tutti gli animali. Altri esseri viventi, oltre all'uomo e a pochi altri primati, mostrano un comportamento decisionale complesso e per la maggior parte di loro la parola d'ordine è una sola: prendersi il proprio tempo per studiare e apprendere il più velocemente possibile.
Le scelte che compiamo possono migliorare attraverso l'apprendimento, soprattutto se dedichiamo il giusto tempo a studiare. Una lezione che non si riscontra solo nel regno animale, quindi, ma che ormai da tempo abbiamo imparato anche noi esseri umani. Basti pensare a quanta dedizione e impegno mette ogni giorno un bravo musicista nel suo lavoro: non impara a suonare uno strumento facendo pratica una volta ogni tanto, ma decide di sacrificare il proprio tempo perché sa che alla fine ne varrà la pena.