Il dimorfismo sessuale, ossia le differenze morfologiche tra il maschio e la femmina di una stessa specie, si riscontra in numerosi gruppi animali. Generalmente è più comune nelle specie poliginiche rispetto a quelle monogame, ossia in quelle in cui il maschio si accoppia con più femmine e deve quindi combattere con gli altri pretendenti per accedere all'harem e conquistare il territorio.
Data la necessità del combattimento, i maschi spesso sono di dimensioni maggiori rispetto all'altro sesso, caratteristica riscontrabile in moltissimi mammiferi e uccelli. Oltre a essere più grandi, spesso presentano anche delle strutture come palchi o zanne di cui le femmine sono sprovviste, e che possono essere utili per vincere i conflitti.
A tal proposito un team di ricercatori ha studiato i dati morfologici di ben 2.994 individui di ippopotamo comune (Hippopotamus amphibius), una specie poliginica, per verificare se anche in questo caso vi è un forte dimorfismo sessuale relativo alle dimensioni tra maschio e femmina. La ricerca è stata recentemente pubblicata su Biology Letters.
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Lo studio: gli ippopotami maschi adulti sono poco più grandi delle femmine
I ricercatori hanno studiato i dati morfologici di 2.994 ippopotami raccolti dal 1961 al 1966 in Uganda nel Queen Elizabeth National Park (QENP). Le misurazioni includevano il peso dell'animale, la sua lunghezza, l'altezza della spalla, la massa della mascella e dei canini. Ogni misurazione si riferiva a un individuo specifico, di cui era noto l'età ed il sesso. Dopo aver analizzato i dati, il team ha scoperto che i maschi adulti erano sì più pesanti delle femmine, ma molto meno di quanto immaginavano: solo il 5% in più. Inoltre la lunghezza era maggiore solo del 2% e l'altezza del 7%. Le dimensioni corporee non erano quindi così differenti dalle femmine, così i ricercatori hanno analizzato altre caratteristiche morfologiche, come le zanne e le mascelle. I risultati sono stati molto interessanti: le mascelle dei maschi erano più pesanti del ben 44% e i canini dell'81% rispetto alle femmine.
Negli ippopotami le dimensioni corporee non contano, ma quelle delle zanne e delle mascelle sì
Questa ricerca dimostra che gli ippopotami maschi adulti sono un po' più grandi, lunghi e alti delle femmine, ma non in maniera così significativa da conferire loro un vantaggio nei combattimenti. Ciò differenzia questa specie dalla maggior parte degli altri ungulati poliginici, come ad esempio l'elefante africano (Loxodonta africana), i cui maschi pesano il doppio della femmina e in cui quindi le dimensioni corporee contano eccome. Al contrario, i ricercatori si sono anche accorti che le giovani femmine di ippopotamo erano addirittura un po' più grandi dei giovani maschi, il contrario di ciò che avviene generalmente nelle specie sessualmente dimorfiche.
Gli ippopotami non sembrano quindi investire molto nelle dimensioni corporee, ma lo fanno per altre caratteristiche: i canini maschili pesavano infatti quasi il doppio di quelli femminili, così come anche le mascelle. I ricercatori suggeriscono che ciò è dovuto al fatto che i combattimenti tra gli ippopotami maschi avvengono generalmente in acqua, dove le dimensioni corporee non sono visibili perché sommerse e un peso troppo elevato potrebbe recare più svantaggi che vantaggi nel movimento.
Inoltre, gli ippopotami segnalano generalmente la loro forza e la loro dominanza attraverso lo sbadiglio che permette loro di mostrare l'apertura della mascella e la dimensione di canini, motivo per cui queste caratteristiche sono più importanti per questa specie. Infine, suggeriscono i ricercatori, la fisiologia digestiva dell'ippopotamo potrebbe non permettergli di avere delle dimensioni corporee troppo elevate. Al contrario, le femmine potrebbero risultare un po' più grandi delle femmine di altre specie in confronto ai maschi, per proteggere i piccoli e competere per le risorse in acqua durante i periodi di magra.